IV

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Continuò a toccarsi i capelli, le dita intricate fra essi e a scivolare lente sul petto. Aveva già fatto volare dal piccolo palchetto il crop top con su scritto il suo nome da stripper a grandi lettere. Guardò verso il basso, accorgendosi della moltitudine di persone accerchiate attorno alle scale a chiocciola ad osservarlo mentre si strusciava contro la ringhiera metallica.

E come un richiamo, si voltò verso l'ingresso, scorgendo la testa riccia del suo Harry camminare leggermente confuso e nervoso. Sorrise a se stesso e si morse le labbra istintivamente.

I pantaloni di pelle che aveva addosso vennero strappati con un brusco movimento, ancheggiando solo per un paio di secondi, attendendo il suo arrivo. Si guardò attorno spaesato quando non lo vide sul solito palchetto, perciò fu solo allora che Louis lanciò di sotto il pantalone, affacciandosi con i gomiti sulla ringhiera - lasciando osservare il suo sedere tondo a chiunque ne avesse la possibilità dalla parte opposta.

Harry sollevò di scatto lo sguardo verso le scale a chiocciola, vedendo finalmente la figura di Louis eccitata e contenta del suo arrivo. Gli mandò un bacio volante e ballò senza riuscire a smettere, quella canzone gli dava una carica pazzesca.

Harry sollevò una mano leggermente nervoso, appollaiandosi come al solito alla postazione bar. Ordinò qualcosa di più forte, lasciando carta bianca a quel barman che diventava ogni sempre più insistente. Era già difficile gestire Louis, gli bastava e gli avanzava. In ogni caso, la sua attenzione fu tutta per Louis, che da quella altezza non troppo esagerata gli regalò uno spettacolo terribilmente erotico. Lo guardò toccarsi con foga ogni parte possibile del petto, le spalle a flettersi ad ogni movimento, le labbra schiuse. Avrebbe voluto metterci le dita nella sua bocca, lasciarsele succhiare solo per vederlo muovere quelle sottili labbra con fare fin troppo passionale. Era un concentrato puro di sesso e non era più molto certo di riuscire a reggere a quella tensione.

Il modo provocatorio con cui mosse i fianchi gli fece desiderare di essere soli. Iniziava ad essere infastidito da tutti quegli occhi addosso, quelle lingue a leccarsi le labbra come se fossero pronti a divorarlo e ad assaggiarlo come un bignè. Grugnì e distolse lo sguardo quando mostrò le natiche, scuotendo i fianchi come una ballerina. Chiuse gli occhi e mandò giù tutto il drink prima di ritornare a fissarlo.

Louis scivolò lento sulle scale, rivoltandosi sulla ringhiera, scivolando sensuale contro il ferro freddo che cominciò a riempirgli la pelle di brividi. E tirò la testa indietro aprendo le braccia contro di essa, rovesciando gli occhi a labbra aperte. Sentì lo sguardo di Harry pungergli il corpo, come se fosse spilli appuntiti contro la carne. Si piegò sulle ginocchia piano, a ritmo della canzone, continuando a scivolare verso il basso, fino a stendersi sui primi tre gradini. Ed Harry rimase a fissarlo a bocca aperta, era certo di non aver mai visto uno spettacolo così soft e pornografico allo stesso tempo.

Le sue mani volarono sopra la sua testa, sfiorando gli scalini per poi scivolare dal suo busto alle cosce. Le spalancò di scatto, lasciando a vedere uno spettatolo unico a chiunque fosse di fronte. Harry si alzò di scatto, come una molla, incapace di capire realmente la motivazione. E si avvicinò a grandi passi di fronte ad essa, osservando il gioco di luci - blu e rosse - contro la sua pelle chiara. Ci fu un solo momento di quiete, poi nella sua testa fu il caos. Vederlo steso in quel modo, a gambe aperte, con quel sorriso da perfetto bastardo gli fece muovere numerosi passi avanti, fino a trovarsi sulla scala. Un body-guard lo fermò, mettendogli le mani sul petto, per poi respingerlo intimandolo a stare indietro. La gola di Harry pareva essersi fatta ormai riarsa e più lo guardava strofinarsi in quel modo più la sua voglia di scoparselo aumentava a dismisura. Ma fu proprio Louis a fargli un gesto con un dito, richiamandolo a sé, come se fosse una sirena. Ed Harry fece notare all'energumeno che la sua presenza fosse perfettamente gradita là sopra. Quando finalmente ebbe via libera, volò sugli scali, raggiungendolo. "Ciao tesoro" gli sussurrò all'orecchio, rimettendosi sui propri piedi, ballandogli attorno. Erano una fortuna quei gradini più larghi del normale o non sarebbe stato capace di mettere su una roba del genere. "Hai finito?" lo rimproverò teso Harry, il naso arricciato e le labbra strette in una linea arrabbiata. "Di fare cosa?" gli domandò allora ridacchiando, come un perfetto ragazzino idiota consapevole di essere bello e di avere un certo fascino sulle persone. E si ritrovò a sospirare pesantemente quando le sue mani gli corsero sulle spalle, scivolando lente sulla schiena per poi ritornare su. "Di provocarmi" lo apostrofò, seguendo il movimento, ritrovandosi le sue dita piccole e calde, delicate, sulla faccia. Lo lasciò giocare, si lasciò toccare in quel modo, fino a che non gli forzò le labbra con due dita. Harry si oppose comunque, perché non aveva voglia di dare spettacolo. "Sto solo facendo il mio lavoro" lo derise, passandogli una mano sul culo, schiaffeggiandolo subito dopo. Si avvicinò a lui e gli si strusciò sul cazzo, come se fosse un palo da lapdance. Harry credette di morire e senza pensarci più di qualche attimo gli poggiò le mani sui fianchi assecondando la sua danza ma senza muoversi davvero. "Come mai sei così nervoso?" gli urlò da sopra la musica. Il riccio sbuffò e solo allora si ritrovò un paio di occhi azzurri addosso. Trattenne il respiro e Louis sorrise alla sua reazione, consapevole di averlo incantato in ogni modo possibile. "Dobbiamo parlare" chiuse gli occhi e gemette alla risatina di Louis, così terribilmente fastidiosa ed invitante. Lo odiava, era certo di detestarlo come mai nella vita aveva fatto. Ma lo eccitava, lo faceva impazzire, lo rivoltava come una trottola. "E di cosa vuoi parlare?" chiese inclinando il capo, facendogli un giro attorno. "Ah! A proposito, complimenti" gli fece un occhiolino e si morse le labbra, sorridendogli con evidente soddisfazione. "Per cosa?" gli urlò di rimando, cercando di farsi sentire. La musica era appena cambiata e pareva essersi fatta più forte e fastidiosa. Solo in quel momento si accorse delle urla eccitate proveniente dal basso e degli incoraggiamenti da parte della popolazione femminile a muoversi assieme a LouBlurry. "Hai un cazzo meraviglioso, grande... Mmmh" mormorò contro il suo orecchio, mordendogli il lobo. Harry gli tirò istintivamente i capelli a quelle lodi. Il ricordo di ciò che avevano fatto in ufficio tornò più presente che mai, eccitandolo all'inverosimile. "Era di questo che volevo parlarti, non fare mai più una cosa simile" lo ammonì, spintonando i fianchi in avanti, avvertendo le loro erezioni fremere al gesto. "E comunque grazie, lo so" un occhiolino spontaneo e divertito venne fuori, facendolo ridere. Iniziava già a comportarsi come Louis, assurdo. La sua influenza era terribilmente negativa. "Modesto! Mi piaci, sei più sexy" gli ballò ancora attorno prima di scivolare giù di un gradino e tirarselo dietro dal colletto della camicia che aveva addosso, facendolo quasi strozzare per l'improvviso movimento. Harry lo lasciò fare ancora una volta perché pareva totalmente impossibile dir di no a quel ragazzo e alle sue maniere rudi e terribilmente sexy di fare. "Comunque, tra un po' è Halloween" iniziò, sorridendo proprio come un bambino. Harry sbuffò incredulo, perché non poteva seriamente ancora pensare a quella festività. "Non posso liberarmi quella sera, ma diamo una festa davvero interessante qui. Perché non ti unisci, vedrai, ti farò divertire" gli promise, guardandolo dritto negli occhi, per poi calarsi verso il basso sensuale. Allargò le gambe fino a ritrovarsi la sua figura in mezzo, ancora mezzo stordito dalla richiesta e - come se non bastasse - dal suo corpo sexy e provocatorio. "Non sono interessato" un grido lasciò la sua gola proprio quando Louis gli poggiò una guancia sulla coscia, poggiando il naso sulla patta dei pantaloni per poi lasciargli scivolare le mani ai lati delle gambe. Imprecò mentalmente e trattenne a stento un gemito represso da fin troppo tempo, concentrandosi. Chiuse gli occhi e finse di non sentire per niente la sua bocca aprirsi ed il suo respiro filtrare tramite il tessuto leggero dello skinny. Finse di non sentire assolutamente le sue mani scivolare sotto la camicia larga, le sue mani non gli stavano toccando davvero la pelle tatuata appena sopra l'elastico dei boxer. No, non davvero. Non stava davvero succedendo. Eppure, quando aprì gli occhi ed il frastuono delle urla eccitate lo travolse, si rese conto che in realtà Louis era proprio fra le sue gambe e gli stava sbottonando il jeans. "Non essere noioso" gli mimò con le labbra, leccandosele come a pregustarsi le idee nella sua mente. E sentì chiaramente il tessuto dei suoi skinny scivolare sotto i fianchi, a metà coscia. E solo quando Louis gli leccò la pelle calda e tesa, i muscoli in tensioni della coscia, che venne riscosso. Sbatté le palpebre e si ritirò tutto su, cercando di non imbarazzarsi troppo per lo spettacolino gratuito che avevano appena messo su. Si indignò così tanto da sbuffare come un toro e partire alla volta dell'uscita. Ma Louis lo afferrò per un polso e se lo strinse forte al petto, leccandogli un labbro con fare quasi distratto. "Promettimi che ci sarai" glielo morse come a volergli far capire che la sua presenza fosse molto più che desiderata e che quella notte sarebbe stata fantastica. "Il solito orario, non lasciarmi da solo mio bel segretario sexy" ed Harry si voltò comunque, ancora con le guance in fiamme ed una erezione da soddisfare. L'ultima cosa che sentì prima di mettere piedi fuori da quel posto e prendere coscienza della serata, fu la pacca sul culo e la strizzatina audace sopra da parte di Louis. Poi fu il delirio più totale.

Hypnotic Takin' Over MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora