VII

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Niall non credeva di aver mai visto l'amico così giù di morale come in quel momento. Aveva il muso lungo, imbronciato, la fronte aggrottata e lo sguardo basso sul suo bicchiere di Bourbon. Si era fatto accompagnare al 17Black ma ne era rimasto deluso, tornando a casa con la coda fra le gambe. Louis non ci aveva messo piede ed era sparito. Di solito gli mandava dei messaggini fraintendibili, delle foto più piccanti, delle chiamate divertenti, lo invitava a vedersi per un gelato; ma in quel momento pareva esserci solamente il silenzio più assoluto. Ed Harry, oltre che amareggiato, era anche preoccupato. Era sparito nel nulla dopo la sera precedente e desiderava, quantomeno, sapere dove fosse. "Facendo un veloce riepilogo: Louis ha praticamente sfanculato il padre e non ti parla più?" domandò il biondo, versandogli altro alcool nel bicchiere. Harry lo fece agitare, torcendo il polso in una rotazione continua, annuendo flebilmente. Era certo di non meritarsi quello sguardo che Louis gli aveva lanciato, come se fosse una sorta di insetto. Lavorava per suo padre, ma non era colpa sua. Era dispiaciuto per la situazione, perché i suoi genitori non mancavano mai una chiamata o un regalo improvviso, ma Louis non poteva davvero disprezzarlo per una colpa che non aveva. "Lasciagli sbollire la rabbia, non essere un fidanzatino petulante ed appiccicoso" lo apostrofò Niall con una leggera risata, sperando di coinvolgerlo e vedergli fare lo stesso. Adorava vedergli spuntare quelle due fossette profonde sulle guance ed era decisamente più bello quando rideva in quel modo. "Non sono petulante ed appiccicoso" protestò difendendosi. "E non sono nemmeno il suo fidanzatino" lo scimmiottò, sottolineando l'ultima parola con una smorfia. Il biondo rise di cuore e gli diede un pugno su un braccio, arcuando le sopracciglia divertito per la sua risposta - e beh sì, anche per la perfetta imitazione della sua voce. "Certo, però scopate e siete come due cani rabbiosi che si fanno la pipì attorno per marcare il territorio" rise, poi si corresse con un "o meglio, tu lo sei" facendolo imbronciare ed impuntare sul non avere per niente ragione. "Ammetti che ti piace, non solo fisicamente. Coraggio Harry, non è difficile" lo spronò, dandogli delle gomitate. Harry lo guardò male e lasciò andare il bicchiere sul tavolo della cucina, facendolo tintinnare fastidiosamente. Niall alzò un sopracciglio in attesa di risposta e lo sentì sospirare, come rassegnato. "Non so niente di lui se non che ha un padre di merda, che la madre vive a Doncaster, ama provocare la gente, non è viziato come credevo, è divertente, è spudorato", ma si bloccò dall'elencare il resto delle cose quando si accorse degli occhi stretti di Niall, in una risata mal contenuta, pronta ad esplodere. "Scommetto che conosci tutti i suoi difetti" lo incalzò ancora, quasi provocatorio, mordendosi le labbra per non ridere. Ma Harry si rese conto dei suoi occhi azzurri brillanti e divertiti, che non potevano essere di sicuro paragonati a quelli di Louis. Ed Harry, comunque, abboccò rispondendo con "a quanto pare è molto permaloso, è sconsiderato, testardo, fa di testa sua, non ha nessuna voglia di prendersi delle responsabilità, è ancora un bambi-". Si bloccò nuovamente quando finalmente sentì la risata esplosiva di Niall nelle orecchie. Da quando lo conosceva, non era ancora stato capace di capire come facesse a ridere in quel modo senza spaccarsi in due. La sua risata era contagiosa, ma terribilmente sguaiata; lo assordava e lo divertiva, assurdo. "Smettila di ridere di me" lo colpì violentemente sulla nuca, sperando di zittirlo, ma quello contribuì semplicemente a farlo sganasciare dal ridere, quasi a rotolarsi al pavimento per la grasse risate. Harry era perplesso, ma covava sotto ai baffi un sorriso divertito a cui non avrebbe fatto resistenza ancora per molto. "Torno per un attimo serio" fece però alla fine, schiarendosi la voce con un colpo di tosse. Harry incrociò le braccia e rimase in ascolto, curioso delle parole che ben presto l'amico gli avrebbe detto in modi, sicuramente, assurdi. "Potrai non conoscerlo bene, o non conoscerlo affatto, ma ti piace. Si vede che ci vai pazzo! E questa è sicuramente un'occasione per conoscervi, non sprecarla" afferrò il proprio bicchiere e mandò giù un sorso che gli fece bruciare la gola. Harry rimase a fissarlo e a rimuginare sulle parole dette. "Smettila di essere così serio, mi fai paura!" lo spintonò alla fine il riccio, ridendo con lui per la loro stupidità. Era bello avere un amico frizzante come lui. Ed era bello poter avere a che fare anche con Louis, che oltre a fargli girare la testa per come si muoveva, si spogliava, per il suo corpo, era un ragazzino da conoscere. Era profondamente incuriosito dal suo essere così spensierato fuori ma rabbioso dentro. Era curioso di conoscere le sue altre forme, perché solo quella dello stripper, ormai, non gli bastava più.

Hypnotic Takin' Over MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora