0. Si ricomincia dalla fine

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Era Marzo, il tempo era bello ed erano esattamente 6 ore che ero in macchina. Direzione? Brighton.
In macchina eravamo io, mio padre e mia madre.
Perché eravamo in viaggio?
Partiamo dal principio.

Un mese fa abitavo in una casetta in campagna nel nord della Scozia con mia madre Susan, mio padre Carl e mio fratello Artur.
Amavo quella casa. Dalla finestra potevo vedere gli immensi campi di grano e ogni mattina venivo svegliata da un gallo.
Io e mio fratello eravamo molto legati, sempre a ridere e scherzare. Tra noi c'erano solo due anni di differenza. Lui era il più grande.

12 Febbraio.
Era una giornata piovosa.. tirava molto vento. Le strade erano tutte infangate e pericolanti.
Artur, fissato con il motocross, era partito la mattina presto per andare in un parco vicino al monte.
Io sono restata tutto il tempo in casa a studiare, dovevo dare un esame qualche giorno dopo e non ero per niente preparata.
Divenne buio e Artur non era ancora tornato.
Mia madre era preoccupata e iniziò a chiamarlo al cellulare ma nulla, non rispondeva.
Preoccupata presi l'auto di mio padre e andai a cercarlo.
Arrivai al campo dove si allenava, era buio, pioveva a dirotto, di lui nessuna traccia.
Scesi dall'auto. Grazie alla luce dei fari vidi la moto.
Lui non c'era. Avevo il cuore in gola. Stavo per scoppiare a piangere disperata.. poi lo vidi. Era là, disteso, a pochi metri dalla sua moto. Corsi verso di lui.
Quando arrivai era svenuto. Chiamai l'ambulanza. Cinque minuti dopo arrivarono i miei. Dieci minuti dopo arrivò l'ambulanza. Lo portarono in ospedale d'urgenza.
Aveva tre costole rotte, una caviglia slogata, un emorragia interna, un versamento al ginocchio e un piccolo trauma cranico. Per fortuna aveva il casco.
I medici non vedevano miglioramenti. Entrò in coma.

27 Febbraio.
19:45
Il dottore venne verso di me con aria preoccupata. "Sei Lydia? La sorella di Artur?" -disse.
"Si, sono io. Ci sono novità?" -risposi. "Purtroppo avrei bisogno di parlarle.. sia con lei, che con tutta la famiglia." -disse.
Okay, ero nel panico. Cosa voleva dirmi? Sarebbe stata una bella notizia o una brutta? Non aveva un faccia allegra quel dottore.. non so che pensare.
"Vede.. dagli esami che abbiamo fatto non abbiamo riscontrato nessun miglioramento. Purtroppo suo fratello ha avuto un bruttissimo incidente e non riusciamo a farlo uscire dal coma. Secondo noi non si sveglierà mai più.."
Non ci credo. Non potevo crederci. Non volevo crederci. Mio fratello. Artur. Lui. Ha davvero detto che non si sarebbe svegliato mai più?
Ero a pezzi, avevo un nodo in gola grande quanto un pianeta.
Corsi fuori dall'ospedale piangendo. Montai in macchina e guidai. Guidai all'infinito. Non sapevo neanche dove stavo andando. Stavo morendo dentro.

Erano le tre di notte, forse era il caso di tornare a casa.
'I miei saranno sicuramente preoccupati' -pensai.
Tornai a casa distrutta. Sia mentalmente che fisicamente.
Il dottore aveva chiamato a casa, i miei sapevano già tutto.

Nessuno dormì quella notte.

Tre giorni dopo ci fu il funerale.
Stavo male. Non riuscivo ad entrare in camera sua. Non riuscivo neanche a guardare la porta, figuriamoci entrare dentro.

Una quindicina di giorni dopo a mio padre venne la brillante idea di trasferirsi. Comprò una villetta a Sud. Brighton, vicino Londra.
Eravamo una famiglia distrutta dal dolore e forse un cambiamento ci avrebbe fatto bene.

Mancavano 2 ore e mezzo prima di arrivare.
Avevo paura. Non ero mai stata a Brighton. Dalle notizie che avevo letto e dalle foto che avevo visto, brighton sembrava veramente una bella città. È sul mare, molti negozi, scuole, bar, tanta gente.. tutti i requisiti per essere una città piena di vita.
La cosa che mi preoccupava di più era la scuola. Gente nuova, professori nuovi.. domande a cui rispondere.
'Forza e coraggio Lydia'
Questa frase me la sarò ripetuta ottanta volte.

THE FIRST TIME || STYDIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora