Capitolo 2

1.4K 105 6
                                    

Mi svegliai il mattino dopo estremamente frastornata.
Mi guardai intorno.
Salotto, divano, per terra un casino pazzesco.
Mi girai, e trovai Genn dormire come un bambino, pieno di segni.
Ripensando alla notte precedente sorrisi e provai un brivido.
Non ci potevo credere a tutto quello che era successo.
Eravamo ancora nudi, abbracciati, su quel benedettissimo divano.
Una misera coperta addosso.
Mi sfiorai le labbra, arrossate dai baci e dai morsi.
Il collo, pizzicato dai suoi denti.
I suoi capelli scompigliati che mi facevano il solletico.
Altro brivido.
Era stato tutto calmo, delicato e attento, e allo stesso tempo estremamente appassionato.
Era come se fosse scoppiata una bomba e noi ci eravamo finiti dentro totalmente.
Avevo caldo e freddo dai brividi.
Non avrei mai pensato che potesse succedere a me, non questo.
Non l'amore.
E tutte quelle cose che leggevo nei libri, che guardavo nei film, che sentivo nelle canzoni, ora le provavo sulla mia pelle, e non era la stessa cosa.
Era tutto troppo bello per essere vero, ma era la realtà, e la gioia mi infuocava il petto.
E non avrei potuto desiderare compagno di avventure migliore di Genn.
Era diventato all'improvviso il mio tutto, e al pensiero di perderlo sentivo il vuoto sotto di me.
Era solo il secondo giorno e già impazzivo.
Sarebbe cambiato tutto, come se non fosse già cambiato abbastanza mi chiesi.
La risposta era sì.
Sarebbe sempre stato diverso dal resto.
Bello da morire.
Ora che lo vedevo sotto un'altra luce, un sacco di cose di lui mi facevano impazzire.
Mi ero accorta ancora di più di quanto fosse bello, estremamente bello.
Passai un dito sul suo pomo che andava su e giù, che mi mandava fuori di testa.
Lentamente si svegliò.
Realizzò un attimo la situazione, sorrise come un ebete e si avventò su di me.
Prese a baciarmi con foga, mi stese sopra di lui.
<<Amore>> mormorò lui ad occhi chiusi, che poi aprì sorridendo.
Sorrisi anch'io, gli mordicchiai il collo dove c'era il pomo, lo dovevo fare o sarei morta.
Lo feci ansimare.
<<No ti prego, sono troppo stanco>> rise <<mi hai già dato troppo bambolina>> mi abbracciò.
<<Vado a farmi la doccia, sono sudata da matti>>
<<No dai, resta qua con me...>>
<<Poi torno>>
Lo baciai e andai in bagno.
Feci la doccia.
Tremavo guardandomi.
Anche il mio corpo era diverso.
Tutto cambiato nel giro di qualche mese, e stravolto in una notte.
Mi avvolsi con un asciugamano, mi guardai allo specchio.
Le labbra sempre rosse, anche il collo.
Mi venne da ridere, era tutto troppo assurdo.
Genn comparve dietro di me, con i jeans ma senza maglietta.
Era così magro da riuscire a intravedere le ossa.
<<Dovresti cominciare a mangiare sai?>> gli dissi mentre mi teneva le mani sulla vita e giocava con l'asciugamano.
<<Non faccio altro>> rise <<mi fai impazzire così. Vai a vestirti che sei troppo bella e poi non mi trattengo>>
Gli feci la linguaccia, gli presi il viso e lo baciai, mettendomi sulle punte.
Mi tenne forte i polsi.
Andai a vestirmi, poi tornai in bagno ad asciugarmi i capelli.
Tornando in camera, lo trovai steso sul mio letto.
Sorrisi e andai davanti allo specchio a truccarmi.
Mi feci una coda e lo raggiunsi sul letto sedendomi.
Aveva una luce negli occhi che non gli avevo mai visto.
<<Sei felice?>>
<<Sì>>
<<Tu sai cos'è la vera felicità?>>
<<Sì, perché l'avevo già provata>>
<<Quindi è quella che stai provando ora, se sei sincero>>
<<Sì>>
<<È quello che provo anch'io? La vera felicità?>>
<<Ti batte forte il cuore?>>
<<Sì>>
<<Non riesci a smettere di sorridere?>>
<<Già>> arrossii.
<<Ti senti stranamente libera, e hai brividi?>>
<<Sì>>
<<Allora sei felice davvero>>
Sorrisi.
<<Ma può l'amore determinare la felicità di una persona?>>
Si alzò e si mise a sedere vicino a me.
Avvicinò pericolosamente il suo viso al mio con un sorrisetto furbo.
Le sue labbra sfioravano le mie.
<<Non è l'amore che determina la felicità piccola. È un insieme di cose. Una passione, la famiglia, gli amici. Poi c'è l'amore. Di solito bisogna avere diverse cose per comporre un puzzle della felicità. Devi sentirti completa>> sorrise.
<<Questo è amore?>> chiesi tesa.
<<Non so, dimmi tu>> rispose ironico.
<<Ti amo Genn. Davvero>>
Mi abbracciò.
<<Ti amo anch'io Occhi Cielo. Non credevo avrei mai potuto ridirlo...>> sospirò malinconico.
Lo guardai negli occhi.
<<Spero di essere alla sua altezza>>
Mi baciò dolcemente.
<<Quanto sei bella>> mi guardò sognante, mettendomi una ciocca dietro l'orecchio.
<<Dobbiamo assolutamente farci una foto>> esclamai ridendo.
Sbuffò e si stese sul letto.
Presi il telefono e mi stesi con lui.
<<Daiii sorridiii>>
<<Guarda, mi hai lasciato il segno del rossetto...>> si passò le dita sulle labbra.
Scoppiai a ridere guardandolo, il tempo del timer finì e scattò la foto.
Genn mi prese il telefono dalle mani.
<<Oddio come sei venuta bene!>> esclamò entusiasta <<adesso me la stampi così la incornicio>> sorrise.
<<Sei un lecca culo>> risi.
<<Ma sta zitta>> e mi baciò.
<<Che facciamo Genn?>>
<<Ti porto fuori a mangiare?>> sorrise.
<<Hai i soldi?>>
Cambiò subito espressione.
<<No...>>
<<Lo sapevo>> risi <<penso dovremmo dire tutto quello che è successo ad Alex... Orty...>>
<<Oddio... Come la prenderanno?>> rise.
Alzai le spalle.
<<Andiamo a Somma?>>
<<Sì>> rispose mettendosi le mani sulla faccia.
Feci per alzarmi ma mi tirò indietro per un braccio e mi fece sdraiare su di lui.
<<Dammi un bacio>> disse con un tono da bimbo.
Risi e lo baciai, tenendogli le mani.
<<Ancora>> disse ridendo.
Lo baciai di nuovo.
<<Ancora>>
<<Smettila, che poi impazzisco>> risi.
<<Prima di uscire, voglio quella foto>>
<<Pfff, va bene>>
Mi diressi fino al mio "studio" e scaricai la foto sul computer.
Aspettando che si stampasse, mi girai e vidi Genn osservare le foto sulle pareti. Erano tutte foto mie in cui ballavo, anche quelle di quando ero a Roma.
Provai una fitta al cuore.
Non capivo se avevo nostalgia o no di quei tempi, però erano stati di sicuro gli anni in cui avevo vissuto di più la mia arte.
<<Quelle sono di quando ero a Roma>> dissi con la voce un po' rotta.
<<Eri bellissima fin da più piccola>>
<<Uffa, ce l'hai con sta cosa che son bella eh>> sbuffai.
Scattò verso di me, mi prese per le braccia e mi tirò a sé.
Nei suoi occhi c'era sempre quel lampo di malizia che mi faceva andare fuori di testa.
<<Se lo sei, te lo dico>> rispose precipitandosi sulla mia bocca.
Amavo come mi baciava, le sue labbra erano carnose e calde, e sentivo tutto il suo affetto.
<<Foto stampata, ora andiamo>> risposi allontanandomi con un po' di amarezza.
Ci mettemmo la giacca, prendemmo i vari zaini e uscimmo di casa, mano nella mano.
Misi il suo cappello, lo adoravo.
Ci rintanammo in fondo all'autobus, non c'erano molte persone.
Mi sedetti sulle sue gambe.
Insistette così tanto che finimmo per baciarci durante tutto il viaggio.
Tenne la mia foto ben stretta a sé, dentro la tasca della sua giacca.
<<Hai mandato un messaggio ad Alex?>>
<<Sì, ha detto che andava a prendere Orty e ci raggiungeva al pub>>
<<Cosa possiamo fare per quei 2 Genn? Odio vedere Orty soffrire così...>>
<<Sono 2 anni però...>>
<<Ho capito ma è la mia migliore amica devo fare qualcosa, e non ci credo che Alex le è indifferente!>>
<<Sì beh, ultimamente con Ele non va molto bene, è diventata un po' pesante...>>
Sospirai.
Dovevo fare qualcosa.
Gli strinsi la mano.
Mi baciò la guancia.

Entrammo nel pub mano nella mano.
Alex e Orty ci aspettavano seduti ad un tavolo uno di fianco all'altra, con una tensione sul viso che non avevo mai visto loro.
<<Ragazzi>> richiamò la loro attenzione Genn.
Alzarono la testa di scatto, e appena ci videro un'espressione di stupore e meraviglia si dipinse sul loro viso.
Ci sedemmo al tavolo.
<<Allora... Dovete dirci qualcosa?>> chiese Alex sogghignando.
<<Io e Genn ci siamo baciati>> dissi tutto d'un fiato.
<<E... Lo abbiamo fatto>> aggiunse con una punta d'orgoglio Genn.
Sentii le guance andarmi a fuoco.
Aprirono la bocca scioccati.
Era tutto piuttosto imbarazzante.
Mi strinse più forte la mano.
<<Quindi... Ora state insieme?>> chiese Orty speranzosa.
A quello non avevo pensato.
In effetti, non c'era niente di ufficiale.
Genn mi guardò un secondo.
Poi si alzò, tirandomi su con lui.
Non togliendomi gli occhi di dosso, si inginocchiò e finse di estrarre un anello dalla tasca, ridendo.
<<Occhi Cielo, vorresti essere la mia ragazza?>>
Sorrisi per la sua stupidità e dolcezza allo stesso tempo.
<<Sì>> sorrisi come non facevo da tempo.
Si alzò e mi abbracciò forte, sollevandomi leggermente da terra, mentre tutto il pub ci applaudiva, e io gli sussurravo tanti "ti amo" sulla spalla, con la speranza di restare con questa serenità addosso per tanto tempo.

Sono più o meno soddisfatta, ma vabbe. Sono 112 in classifica. Non ci posso credere. Per me è un grandissimo risultato, grazie a tutte. Per capire la storia, leggete la prima parte "White Wood", trovate tutto sul mio profilo. Grazie ancora per tutto. (P.S. Dovete assolutamente leggere "Come un bel momento" di madsoounds , perché è veramente un'opera d'arte, e merita tantissimo. Grazie)❤️

Should Envy Us~TRILOGY |2|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora