Capitolo 1

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Inclinai leggermente la testa e incastrai la mia bocca con la sua, pressando con le mani i suoi fianchi.
Mi travolse un'emozione che mai avrei immaginato.
Ancora più forte che con Roberta.
Era incerta, tremava.
Era il suo primo bacio, andai piano.
Ci prese gusto, si rilassò, si abituò a quel nuovo contatto.
Lentamente dischiusi le labbra, prese il ritmo e mi seguì.
Intrecciai la sua lingua con la mia.
Era tutto assurdo.
Stavo baciando la persona che fino a pochi minuti fa consideravo mia sorella.
Il tempo sembrò che passasse come ore, mentre invece saranno stati secondi, minuti.
(Con un grande sforzo lo ammetto) la presi per le cosce e intrecciò le sue gambe intorno al mio bacino ridendo.
Mi inginocchiai e la stesi sulla coperta senza smettere di baciarla un attimo.
Mi stesi sopra di lei appoggiandomi sui gomiti, sforzandomi di non appoggiarmi e pesare sul suo esile corpo.
Ma non essendo palestrato, feci una fatica tremenda.
Si staccò un secondo ridendo, mi guardò negli occhi e mi diede una spinta sulla schiena facendomi sdraiare su di lei.
<<Pesi meno di me>> rise.
Risi anch'io e ricominciai a baciarla tenendo le mani sul suo viso, appassionato.
Lentamente mi tolse il cappellino di lana che avevo e se lo mise addosso, ridendo.
Non la smetteva più di ridere.
Era tremendamente bella quando rideva.
Infilò le mani nei miei capelli spettinati e prese a massaggiarli e a giocarci, tirandoli avanti e indietro.
Passò il tempo, non so quanto, eravamo totalmente persi in noi.
La sentii rannicchiarsi sotto di me e tremare.
Non ci staccammo mai un secondo.
Sembrava non fossimo mai sazi, tutto quel lunghissimo tempo passato in indifferenza che si era trasformato in passione estrema all'improvviso, desiderio.
Troppo tempo mancato, desiderarci inconsapevolmente e non averci mai abbastanza.
Si staccò da me il giusto per non baciarmi più e prese fiato.
<<Genn>> sussurrò appena.
Presi fiato anch'io senza aprire gli occhi.
Le diedi un colpetto sul naso per incitarla a continuare.
<<Ho freddo>> e scoppiò in una grossa risata.
Aprii gli occhi e scoppiai a ridere anch'io, lasciando cadere la testa sulla sua spalla.
Dopodiché con un salto parecchio atletico per me mi alzai e la tirai su.
Mi tolsi il chiodo di pelle che avevo rimanendo con la felpa e glielo misi sulle spalle.
Mi diede un bacio sul naso.
Raccogliemmo tutto e lo mettemmo nel mio zainetto.
Tornammo alla moto e salimmo.
Durante il tragitto verso casa sua, mi accorsi di quanto fossi ridicolo abbracciato a lei mentre guidava.
<<Sai, di solito è la ragazza che dovrebbe essere abbracciata al ragazzo, non il contrario>> le urlai ridendo.
Scoppiò a ridere.
<<Noi non siamo una coppia normale Butch, e smettila di farmi ridere che ci schiantiamo!>> continuò a ridere.
Ridendo, lasciai la testa sulla sua spalla, mentre i pensieri mi attraversavano la mente e io non li ascoltavo.

Aprì la porta di casa ed entrò calma.
Mi fiondai su di lei girandola per i fianchi e ricominciando a baciarla.
Chiusi la porta dietro di noi, lasciai per terra lo zaino e la chitarra e mi tolsi le scarpe zuppe di neve, tutto senza smettere di baciarla un attimo.
Le tolsi il mio cappello, la mia giacca e la sua, gettando tutto per terra a caso.
Si staccò.
<<Ora che siamo al caldo ci rilassiamo un po' va>> mi fece l'occhiolino e mi diede un bacio a stampo.
Si tolse le scarpe gettandole anche lei a caso e se ne andò in cucina.
Mi accasciai sul divano sorridendo come un ebete.
Era tanto tempo che non mi sentivo così vivo e col cuore che batteva così forte.
Avevo un'immensa adrenalina addosso da scaricare.
Tornò poco dopo, con un paio di cuscini, una coperta e un cartone di pizza.
<<Ne ho solo una scusa, non avevo previsto compagnia stasera...>> sorrise porgendomi il cartone.
Le sorrisi e la ritirai di nuovo a me nonostante avesse tutta la roba in mano e la baciai.
Sorrise.
Ci sistemammo per bene sul divano con i cuscini intorno e la coperta addosso.
Guardammo la TV dividendoci la pizza.
Se ne stava accoccolata a me con la testa sulla mia spalla, la abbracciavo, mi riscaldava.
Non ci eravamo detti nulla su ciò che era successo nonostante avremmo dovuto dirci molto.
Non sapevo cosa eravamo alla fine.
Sapevo solo che l'amavo, l'amavo tantissimo.
Finimmo la pizza e gettammo il cartone per terra.
Mi tolsi la felpa per il caldo e la lasciai malamente appesa sul bordo del divano, rimanendo in maglietta.
In un'ora eravamo riusciti a fare un casino pazzesco ma non avevamo proprio voglia di preoccuparcene.
Spense la televisione.
Si sdraiò lungo il divano e io con un sorrisetto malizioso la seguii, tenendo la coperta sopra di noi.
Mi stesi di fianco a lei.
Mi sorrise dolcemente.
Intrecciò le sue braccia intorno al mio collo e le cinsi la vita.
Avvicinò il suo corpo ancora di più al mio, le nostre gambe si intrecciarono e i bacini si scontrarono come i petti.
Prendemmo a baciarci appassionatamente, mentre le accarezzavo la schiena.
Ci staccammo lentamente, guardandoci negli occhi.
<<T-ti amo>> sussurrò pianissimo, come per non farsi sentire, come se fosse un segreto.
Un immenso sorriso mi si aprì in viso.
La abbracciai e la strinsi fortissimo.
<<Anch'io piccola, anch'io>>
<<Genn>>
La guardai.
<<Ho paura>>
Sembrava una bimba con quegli occhioni.
<<Di cosa?>> le chiesi dolcemente, accarezzandole il viso.
<<Di non essere alla tua altezza. Sei troppo speciale, e io non ho mai amato in tutta la mia vita. Non capisco quello che sto provando, paura, possesso, incertezza, è la prima volta che il cuore mi batte così forte, io non s...>> la zittii con un bacio dolcissimo, calmo, delicato.
Mi staccai, e la guardai con tutto l'amore possibile.
<<Finalmente ho una scusa per proteggerti>> risi.
<<Non ti devi più preoccupare, perché ci sono io qua, ti amo così come sei, e ho intenzione da adesso in avanti di continuare a farlo, ho intenzione di amarti e di farti sentire felice. Affidati completamente a me>> cercai di rassicurarla.
Mi abbracciò forte, affondando la testa sul mio petto.
Gliel'alzai con 2 dita e la baciai.
Divenne un bacio molto appassionato.
Le nostre lingue si intrecciavano con una sincronia perfetta.
Mi stesi sopra di lei, continuando a baciarla.
Poco dopo sentii le sue dita solleticarmi la pelle sotto la maglietta, mentre delicatamente la alzava per i lembi.
La fermai per i polsi.
Mi staccai un attimo, con il respiro pesante.
<<Occhi Cielo>> mormorai tenendo gli occhi chiusi.
<<Sì>>
<<Te la senti?>> aprii gli occhi.
Annuì sicura come non l'avevo mai vista.
Sorrisi, le baciai la fronte e ricominciai a baciarla, lasciandomi togliere la maglietta mentre mi preparavo ad una notte importante.

Sono molto soddisfatta di questo capitolo, spero lo apprezzerete. Per capire la storia, leggete la prima parte "White Wood" (trovate tutto sul mio profilo).
Una cosa: siete pregate voi che scrivete le storie di non copiare perfettamente quello che scrivo, sinceramente mi da un po' fastidio. MI ASPETTO TANTI COMMENTIII❤️

Should Envy Us~TRILOGY |2|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora