Capitolo 9

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Le giornate ad X Factor ti lasciavano senza fiato.
Ti alzavi prestissimo, facevi colazione, provavi, pranzavi, provavi di nuovo, cenavi e poi tutta la notte a cantare, con al massimo 3 ore di sonno.
Le mie occhiaie erano diventate ancora più accentuate e nere, mangiavo ad ore indecenti e male, avevo raffreddore e ogni tanto febbre, dovevo fare l'aerosol di continuo, e non dormivo, ormai non dormivo più.
E Occhi Cielo mi mancava da morire.
Non potevo nemmeno sentirla per telefono e rimanevo distrutto dal non poter nemmeno sentire la sua voce cristallina.
Però aveva ragione, anche se estremamente stancante, quell'esperienza era assolutamente da fare.
Io e Alex andavamo d'accordo con tutti, chi più e chi meno, in modo speciale avevamo legato con la nostra adorata Baell Squad.
Gli altri membri oltre noi erano Davide e Giò.
Inutile dirvi che erano diventati come fratelli per noi.
Erano loro a rendere quella esperienza più divertente tutti i giorni.
Io e Alex ci eravamo fatti forza in tutte quelle settimane, ed eravamo riusciti ad arrivare alla semifinale.
Eravamo stanchi, ma sotto un certo aspetto soddisfatti.
Respiravamo musica tutto il giorno, e mi sentivo appagato di tutti i miei sforzi.
Era almeno un mese che non vedevo Celeste, stavo convivendo col mio vuoto.
Non sapevo più nulla del mondo esterno, avevo paura che appena l'avrei rivista sarebbe stata diversa, che il suo amore potesse essere cambiato.
E forse anch'io non stavo bene.
Mi sentivo semplicemente strano.
Tutto mi aveva confuso ancora di più.
Non avevo davvero idea di dove saremmo andati a finire dopo X Factor, se sarebbe stato tutto inutile o determinante.
Fedez ci teneva aggiornati, e continuava a dire che avevamo sconvolto i social e che il nostro EP era partito dal fondo ed era saltato in cima alle classifiche.
Ed era tutto così assurdo.
Eravamo partiti dalle prese per il culo della nostra musica, ci dicevano che facevamo schifo, alle ragazzine urlanti e adoranti.
Mi chiedevo se mai mi sarei abituato a tutto quell'affetto.
Incominciai ad immaginarmi quello che sarebbe successo fuori.
Già tante ragazze ci mandavano lettere dentro al loft e si appostavano per ore fuori da esso per salutarci, chissà dopo.
Sorrisi al pensiero, e scesi a cenare.

Mentre mangiavamo, un tizio dello staff entrò in cucina.
<<Gennaro, c'è una lettera per te>> disse, porgendomi una busta e uscendo.
<<Sarà un'altra fan>> dissi con ancora la pasta in bocca.
Ma appena lessi il mittente, sbiancai, quasi sputando il boccone.
Tossii a lungo, mentre gli altri mi davano pacche sulle spalle.
<<Genn che c'è? Chi è?>> mi chiese Alex.
Lo guardai un attimo, e scossi la testa.
Mi alzai e corsi in camera, chiudendo la porta.
Mi sedetti sul letto e fissai la lettera a lungo.
"Per Genn da Claudia".
Claudia.
Claudia.
Quanto tempo era passato?
5 anni?
Perché si ripresentava così di colpo?
Ci eravamo mollati malamente perché era cambiata, non la riconoscevo più, e anche perché in quel periodo Roberta era entrata nella mia vita, nonostante la nostra fosse una relazione davvero appassionante e che mi rendeva molto soddisfatto.
In diversi sensi.
La aprii cautamente e lessi il suo contenuto.

"Caro Gennaro,
Eccomi qua. Sono tornata. Da dove potrei cominciare?
Mi manchi, adesso più che mai. Ho bisogno di te, di tutto te.
La tua voce, il tuo corpo.
Le tue labbra che attraversavano avidamente la mia pelle, il tuo essere totalmente mio.
Ti ricordi quando stavamo insieme, i nostri giochetti che ti piacevano tanto... Non ti mancano per niente?
Credo sarebbe bello ricordarli un giorno.
Che ne dici se appena esci ci rivediamo? Ne ho così bisogno. E sono sicura che insieme faremmo faville, letteralmente.
Ci faremmo invidiare da tutti, insieme siamo così perfetti.
Prova a ricordarmi, quello che amavi di me.
Ti manco, hai bisogno e lo sai.
Io ti aspetto fuori Genn, non vedo l'ora di rivederti, di ricordare i vecchi tempi.
Scrivimi presto, ti amo,
                                           Claudia"

Sudavo e tremavo mentre leggevo.
Me la ricordavo eccome, ricordavo tutto, assolutamente tutto.
E mi sentivo strano.
E tremendamente male.
In quel momento, poco lucidamente, le risposi con un semplice bigliettino.

"Ne riparliamo fuori"

Scesi le scale ancora scosso e lo diedi a uno dello staff per darglielo.
Andai in salotto da tutti gli altri, che mi fissavano interrogativi.
Li ignorai e mi sdraiai sul divano vicino a Fabio dei Moseek, cercando di ignorare lo sguardo indagatore di Alex.

<<Gennà, mi vuoi dire chi cazzo era per averti scosso così?>> mi gridò per l'ennesima volta in camera.
<<Non era niente Alè, era mia madre, mi chiedeva come stavo>> dissi alzando le spalle e rovistando nell'armadio, alla ricerca di qualcosa di apparentemente inesistente.
Lo sentii alzarsi e prendermi per le spalle.
Mi fissò dritto negli occhi.
<<Non mi mentire Gennaro. Sono tuo fratello e tu non puoi mentirmi. Chi. Era. Quello. Della. Lettera>> chiese severo.
A quello sguardo, crollai.
<<C-Claudia...>> mormorai abbassando gli occhi, pieno di vergogna.
Alex indietreggiò scioccato, per poi portarsi le mani in faccia.
<<Genn ti prego non fare cazzate. Non adesso>> mi guardò implorante.
Deglutii e annuii, incerto.
Stavo entrando nel panico.
Amavo Celeste, ma mi mancava così tanto che non riuscivo più a sentirla vicino a me nonostante tutto.
E la lettera di Claudia mi aveva scosso.
Mi erano ripercorse in mente tutte le nostre immagini, la mia stupidità adolescenziale, l'eccitazione che mi scorreva nel sangue per le mie prime volte.
Stavo sentendo in quel momento dentro di me la stessa eccitazione di quegli anni, e volevo morire.
Perché non doveva accadere.
Una fottuta lettera di una persona di merda con cui non parlavo da 5 anni non doveva farmi questo, non doveva farmi venire dubbi.
Ma era sovrastante ai miei pensieri, e sospirando mi buttai sul letto.
Avrei lasciato fare tutto al tempo.
Mi sarei affidato al destino.
Come sempre.

Pensai fossi davvero pazzo.
Come può una persona svegliarsi nel bel mezzo della notte con un'idea geniale?
Era possibile, ero riuscito a fare anche questo.
Scossi Alex con foga per svegliarlo.
<<Alex! Alex svegliati!>>
Mugolò.
<<Oh Genn... Cazzo che vuoi?>> mormorò passandosi le mani in faccia.
<<Ho avuto un'idea geniale!>> esclamai elettrizzato.
Mi guardò scocciato, incitandomi di continuare.
<<Runaway!>> esclamai sorridendo, orgoglioso di me stesso.
Mi fissò perplesso un attimo, poi sorrise comprendendo le mie parole.
<<Fottuto genio>> disse alzandosi dal letto e dirigendosi insieme a me al piano di sotto in saletta.

Per capire la storia leggete la prima parte "White Wood", trovate tutto sul mio profilo.
Eccomi qui.
Oggi è stato un giorno molto speciale, perché ho incontrato la mia amata whatsagennaro e sono molto felice yas.
Se volete vedere le nostre foto, aggiungeteci ad Instagram o Snapchat e guardate il nostro disagio.
(Insta: sofiapierse - Snap: sofia.pierse)
Ricordo, lei è una scrittrice pazzesca, di una bravura disarmante e la sua è una delle storie più belle di Wattpad, dovete leggerla, ve lo assicuro, non ve ne pentirete.
Comunichiamo una notizia ufficiale che mi piacerebbe tanto accoglieste.
Abbiamo deciso di fare una collaborazione, di scrivere una storia a quattro mani, che cominceremo presto.
Abbiamo creato apposta per questo un profilo tutto nostro, ovvero whatsamegia , che ci farebbe davvero piacere se lo seguiste e se rimaneste curiosi dei nostri aggiornamenti.
Ovviamente, vi avviseremo anche in questi spazi autrice.
Grazie a tutte quelle che ci considereranno e se ci aiuterete a diffondere il nostro progetto #megia .
E nada, grazie ancora di cuore per tutto, vi voglio bene❤️

Should Envy Us~TRILOGY |2|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora