Durante il viaggio da casa di Mika a quella di Elize, il ricciolo continuò a pensare tra sé e sé a tutte le cose che avrebbe voluto dire alla ragazza, per non rischiare di dimenticarsene nemmeno una: se doveva chiudere definitivamente quella storia, doveva sfogarsi in tutto e per tutto e dirle tutto quello che pensava.
Andy, capendo cosa frullasse nella mente del ragazzo, rimase in silenzio, concentrandosi sulla strada e sbirciando di tanto in tanto alla sua sinistra. Mika gli sembrava nervoso, ma anche determinato.
-Stavolta me la cavo da solo- dichiarò il cantante, quando Andy parcheggiò la macchina.
-Okay- disse immediatamente Andy -Allora io parcheggio in quella via, non credo sia una buona idea che lei mi veda-
Mika annuì, per poi slacciarsi la cintura.
-Buona fortuna- gli augurò poi il biondo.
-Ne avrò bisogno- mormorò Mika, scuotendo la testa, ben sapendo che la ragazza sapeva essere molto testarda. Lasciò un bacio veloce sulla guancia del suo ragazzo e poi scese dalla macchina, avviandosi verso il cancellino della casa di Elize.
Fece un respiro profondo e poi estrasse il cellulare: non gli andava di citofonare, con il rischio che rispondesse uno dei suoi genitori. Così iniziò a far squillare il telefono della ragazza e ottenne risposta dopo un paio di squilli.
-Mika?!-trillò lei dall'altro lato del telefono, talmente forte che Mika fu costretto ad allontanare il cellulare dall'orecchio.
-Scendi, sono sotto casa tua- disse solo il ragazzo, con un tono di voce freddo e distaccato.
-Hai cambiato idea?-
Mika, a quella domanda, gettò gli occhi al cielo: non sarebbe mai cambiata quella ragazza.
-Scendi e basta- le disse di nuovo, riattaccando poi il telefono prima che lei avesse il tempo di aggiungere altro.
Proprio in quel momento, una singola goccia solitaria lo colpì in testa: maledetta Londra.
La ragazza uscì pochi secondi dopo, invitandolo a ripararsi sotto il piccolo portico che precedeva l'ingresso dell'abitazione.
-Ciao Mika, come stai?- chiese, stranamente con un lieve sorriso sulle labbra. Il suo obiettivo allora era quello? Fare in modo che lui si presentasse da lei?
-Secondo te?- rispose il ragazzo, mantenendo quel tono di voce seccato che aveva usato al cellulare.
-Ascolta...-
-No, ascoltami tu- la interruppe immediatamente il giovane, fissandola dritta negli occhi -Io ti ho ascoltata a sufficienza in tutti quei messaggi-
Probabilmente capendo che Mika non si trovava lì per le ragioni che lei sperava, il sorriso dal volto di Elize sparì piano piano, lasciando spazio ad un'espressione preoccupata.
-Che diavolo stai combinando, si può sapere? Hai intenzione di andare avanti così per il resto della tua vita? Non avevi fatto già abbastanza danni baciando Andy?-
Odiava lo sguardo della ragazza in quel momento, lo faceva sentire terribilmente in colpa, anche se era ben consapevole che averla lasciata, un paio di mesi prima, era stata la scelta migliore per entrambi: non poteva continuare a prenderla in giro, avrebbe tenuto entrambi prigionieri di una trappola che, a lungo andare, avrebbe danneggiato entrambi. Non poteva tornare indietro, non avrebbe mai potuto ripensare alle sue scelte, soprattutto ora che Andy faceva parte della sua vita.
Caught in a trap
I Can't look back
Mika scosse leggermente la testa, scacciando quelle due frasi che, si rese conto, sarebbero state perfette per la melodia che aveva iniziato a suonare quel pomeriggio. Ma non era quello il momento giusto per pensarci.
STAI LEGGENDO
The only one that ever turns a grey sky blue
RomanceRACCOLTA DI ONE SHOT Ho scritto per il momento sei storie brevi, sempre con protagonisti Mika e Andy, ispirate ad alcune canzoni di Mika. Ho deciso di pubblicarle anche qui e di fare una raccolta. E' una raccolta che rimarrà sempre aperta, sono stor...