(Nono Capitolo)

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Non posso sopportare questo... Perchè!? PERCHÉ!?
PERCHÉ gioca con me... Con i miei sentimenti.

Aveva detto di amarmi... Che ero la sua ragazza...

Bugia... Bugiardo!!!

Alex... Perché mi illudi e puoi mi ritrovo davanti la ragazza con cui 4 anni fa per telefono ho saputo che fosse la tua fidanzata.

//fleshback// (pensiero di Adriana)

Uscii da un'altra pallosissima giornata a scuola e non vedevo l'ora di tornare a casa per fare la mia telefonata settimanale al mio "Pan".

Appena entro in casa magio in 5 minuti e mi fiondo al telefono.

Purtroppo le chiamate si facevano sempre meno frequenti, "Pan" diceva che fosse colpa dei varii impegni; ma io sapevo che in realtà mia zia Lora non volesse che io parlassi con Alex. La sentivo sempre in sottofondo "E che sarà mai se una volta salta la vostra telefonata settimanale...".
Detto così sembrerebbe che avesse ragiona ma in realtà basta che saltava una telefonata significava aspettare 14 giorni e se ne fossero saltate due 28 e così via... Non sarei mai riuscita a non sentire la voce del "mio Pan" per un mese o addirittura di più.

Comunque era meglio non perdere tempo e precipitarsi a fare il numero.

Tuu...

Tuu...

Tuu...

-Pronto?- sento ma non era "Pan". Aveva una voce grafiata e possente.

-Pronto! Scusa ma con chi parlo?- chiedo.

-Oh... Ciao piccola Adri, sono io... Zio Felice! Cercavi Alex?-

Non mi diede il tempo di rispondere alla sua domanda che mi anticipò.

-Scusa me è con la fidanzatina Anastasia. Gli dico di richiamarti quando torna?- dice entusiasta... Io sapevo bennissimo chi fosse Anastasia, una bella bimba dagli occhi furbi che adorava Alex.

FIDANZATINA, FIDANZATINA, FIDANZATINA, FIDANZATINA,...

Continuava a risuonarmi quella parola mentre feci cadere il telefono a terra.

Sentii un leggero "crak", fu in quel preciso istante che il mio cuore si spezzò.

Forse mi sbagliavo... Non era la zia ad intralciarci, in realtà non c'era mai stato niente da parte sua per me. Pensai.

Da quel giorno non lo ricontattai più.

//fine fleshback//

Non sopporto di assistere a questa scena.

-Bhe... Scusa zia ma faccio tardi a scuola quindi va-vado...- dico il meno tremante possibile allontanadomi da loro.

Passata la curva inizio a correre fino a scuola.

Raggiungo il mio banco e aspetto che inizi la lezione.

...6 stressantissime ore di scuola dopo.

-Adri qualcosa non va!?- chiede giorgio mentre torniamo a casa.

-No,no... Tutto ok!- dico sforzandomi di sorridere.

-BAKA!- urla piazzandosi davanti a me.

-Cosa?- chiedo perplessa.

-Stupida in giapponese- risponde.

-AaaA... Aspetta come hai detto? Guarda che lo...-

Mi interrompe.

-Guarda che ti conosco da una vita! Pensi che non abbia notato nella prima ora il tuo nervosismo, o all'inizio della seconda, appena entrò Alex, il tuo incupirti o il fatto chi mi hai letteralmente scaraventato fuori dalla porta neanche il tempo che suonasse la campanella della fine delle lezioni!?- dice in tono da saputello.

Sospiro... E rassegnata prendo una sigaretta e dopo averla accesa dico.

-C'è la sua ragazza... Qui!-

Lui sbianca di colpo.
-Cosaaa!? Non credo di aver capito. Quella della telefonata? Quella com...com'è che si chiamava Antonella, Alessandra,Aa...-

-Anastasia- tuono.

Poi lo supero e ricomincio a camminare verso casa e lui mi viene dietro con espressione triste.

Sa bene quanto ho sofferto negli anni.

Mi sembrarono quasi più facili gli anni in cui soffrii di cancro; solo perché lo sentivo vicino con le sue lettere piene di incoraggiamenti e di complimenti per la mia resistenza... Non sapeva che era lui la mia forza.

Stronza dentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora