CAPITOLO 2

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Seduta di fianco a Francesca mi sentivo brutta e in disordine, la ricrescita ai capelli, lo smalto nero malmesso, il trucco fatto velocemente.
Luisa, una donna in carne dai capelli biondi e ricci iniziò ad illustrarci il compito che dovevamo svolgere. Tutto sembrava meno che una premiazione, nella stanza eravamo solo una ventina di ragazzi e lei.
Disse: -come vi sentite in questo momento?
Come mi sentivo in realtà? Non ne ero a conoscenza, mi sforzai di pensarci. Nel frattempo cercavo di guardarmi intorno e vedere i volti dei miei compagni di sventura.

Una ragazza dai capelli ricci castani mi ricambiò un sorriso, non ricordavo nemmeno il suo nome. Notai un ragazzo vestito da fighetto: pantaloni neri aderenti, felpa nera e converse. Quasi mi piaceva quel suo stile. L'aria snob non favoriva sicuramente la socializzazione.
Uno sbadiglio mi fece ricordare l'orario. Ogni tanto cercavo di comunicare con Carlotta, troppo intenta a parlare con Francesca per pensare a me.
Ci spostammo nella stanza accanto, solo in otto, le sedie erano disposte in modo circolare e una al centro. Lo scenario che si presentava era quello degli alcolisti anonimi, di certo non uno dei migliori e sfruttati l'occasione per fare qualche battutina a cui la maggior parte risero.
Iniziammo a parlare di noi, un ragazzo sentendo alcune mie opinioni mi rispondeva. Mi sorrideva spesso ma cercavo di evitarlo con lo sguardo. Lo avevo già notato prima. Uno stile particolare il suo. Capelli lunghi castani, grandi dilatatori ai lobi, abiti molto alternativi. Non era di sicuro il tipo di ragazzo che piaceva a me. Dovettimo lavorare a coppie, capitai con Luca, il fighetto che era di là prima. Ci raccantammo una storiella a vicenda da dover raccontare poi al resto del gruppo scambiandoci i ruoli. -ehm ciao...- dissi per esordire.
-ciao!- rispose lui timidamente.
-bhe raccontami un po' questa cosa...
-si mi sa che dovremmo sbrigarci... Bhe volevo dirti che una volta ho assistito a una rissa tra amici...
Raccontò più dettagliatamente e io cercavo di ricordare, io gli raccontai un pezzo della storia tra me e Marco per rendergli più facile la memorizzazione, capitai tra Luca e Cristian, il ragazzo alternativo. Mentre osservavano le varie esibizioni, cristian mi osservava insistentemente e per non ricambiare cercavo incessantemente di rivolgere domande a Luca. Arrivò il nostro momento e fummo i migliori. A questo punto dovettimo stillare un Riassunto dell'attività svolta che Cristian si offrì volontario di esporre. Mentre lo feceva mi rendevo conto si quanto avessi sbagliato a giudicarlo e anzi lo trovai molto simpatico e con un bel sorriso.

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