CAPITOLO 3

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Con Luca parlavamo del nostro ottimo lavoro svolto in precedenza, quando ad un tratto partì della musica. Ci alzammo vedendo tutti in piedi, iniziai subito a ballare coinvolgendo anche gli altri. Il più difficile da convincere fu Luca, però alla fine lo fece anche lui, era riuscito a superare la timidezza iniziale che lo faceva sembrare distaccato e snob. Cristian fece partire un trenino dove parteciparono tutti, quel ragazzo si che sapeva coinvolgere.
Iniziò a suonare il telefono, era mia sorella.
-Ehi
-Dai su Vane, esci fuori che sono venuta a prenderti!

Rientrata trovai molta più tranquillità, raccolsi le mie cose e andai via salutando tutti. Nel corridoio incontrai Cristian.
Educatamente salutai:- Ciao
-Ciao bella!

Vidi Veronica aspettarmi fuori, era lì in piedi impaziente a litigare con un tale che pensai fosse un poliziotto, il quale si opponeva a farla entrare.
-mi scusi...- la spinsi- andiamo su...
Camminammo fino a casa, i suoi capelli mogano scompigliati dal vento, gli anfibi bagnati nelle pozzanghere.

Era stata proprio una bella giornata. Nel primo pomeriggio la prof chiamò mia madre per l'autorizzazione per il giorno seguente.
Questa inaspettata sorpresa mi rallegrò molto.

Andai in palestra a fare un allenamento abbastanza tranquillo, tornata a casa feci una bella doccia calda e mi schiarì un po' le idee...
Chi ero? Chi volevo diventare? Ero solo Vanessa Barli.

FIGLI DI MONDI DIVERSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora