Qualcosa in comune

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Erano le sei e trenta, George Paul e John avevano suonato e cantato per tutto il pomeriggio.I due amici avevano scoperto che anche Paul sapeva suonare bene la chitarra e che aveva una voce stupenda.A John veniva da ridere,non aveva mai visto nessuno suonare una chitarra in quel modo:"Storta"come diceva lui,ma il ragazzo era semplicemente mancino.Poi al minore,squillò il telefono,era Epstein,aveva trovato il "cervellone"che i due orafi stavano cercando,e George tutto eccitato corse via,nella centrale di polizia,lasciando il suo amico e Paul da soli.
 Così John spiegò il motivo della felicità di George e il lavoro che la polizia gli aveva chiesto di fare.
 Paul era seduto sul suo letto e John gli stava davanti,seduto su una sedia.Calò improvvisamente un silenzio molto imbarazzante.
-...Allora John,mi dai il tuo numero?-Spezzò il silenzio Paul-Dietro di te c'è un cassetto aprilo e prendi un foglietto.
 John aveva aperto il cassetto,c'erano tantissimi fogli,tutti messi in ordine uno sopra all'altro.Il maggiore divenne sospettoso di tutto quell'ordine,eh già,lo sapeva bene,quando dei fogli bianchi erano messi tutti ordinati in quel modo,molto probabilmente,nascondevano qualcosa,forse dei disegni,faceva anche lui così.Si mise a cercare,e le sue ipotesi si rivelarono fondate,c'erano dei ritratti,ma non paragonabili a quelli che faceva lui,erano realizzati in modo pignolo e perfezionista,si sarebbero potute scambiare facilmente per fotocopie.
-Dio Paul sei davvero bravo!-Disse John realmente scioccato da tanta bellezza.I ritratti raffiguravano sia uomini che donne,anziani,giovani e bambini.L'autore di quei disegni si innervosì subito e si alzò dal letto.
 -No John,ecco,preferirei che tu non li vedessi,non mi sembra di averti dato il permesso!
-Diamine,sono....una mano umana,dico umana,che può realizzare cose del genere,sai,quando studiavo gli artisti sono sempre rimasto scioccato dalla loro bravura,ma mi sembrava una cosa lontana,cioè,un artista nel campo della pittura o della ritrattistica non si conosce tutti i giorni,e cavolo,io ti ho davanti!
 Paul sgranò gli occhi e le sue guance avvamparono,era tutto rosso,un po' per i complimenti e un po' per quello che sarebbe successo se non fosse riuscito a fermare John dallo sfogliare quei disegni.
 -Io ti ringrazio,ma non sono un artista e non voglio che tu continui a sfogliarli,sono personali Dio mio!
-Ma non puoi tenere tanta bellezza nascosta qui dentro,hai un vero talento,dovresti sfruttarlo!Anche io faccio dei disegni,ma a paragone con i tuoi,non potrebbero neanche chiamarsi tali!-Disse John quasi come volesse convincerlo,mentre continuò a sfogliare quelle opere d'arte troppo splendide e piene di talento per essere rinchiuse in quel cassetto e per essere realizzate su quei fogli,così fragili.Tutto ad un tratto John si bloccò.Diamine Paul lo sapeva,avrebbe dovuto fermarlo,anche a costo di tirargli una sberla,e adesso cosa avrebbe pensato di lui?
-Oddio John,i...io non sono un maniaco che và in giro e si porta appresso un foglio ed una matita e disegna tutte le faccie che incontra!Ma ecco-Tentava di giustificarsi.
 John scoppiò in una risatina, un po' isterica,cavolo,era il suo volto quello lì,ritrattato sul foglio?
-Ma questo sono io!Ahahahah,ma sono uguale!Mi hai fatto un po' più bello però!
-I..io John scusa è che disegno tutte le faccie che mi rimangono in testa,e non penso affatto che potrebbe dare fastidio,è...è un istinto irrefrenabile,se vuoi brucialo,mi devi perdonare!.
 John si avvicinò a Paul posandogli le braccia sulle sue spalle :
 -Oh,a me non dispiace affatto,non mi era mai capitato di fare da modello per un artista!
 Paul si tranquillizzò un po'
-Io non sono un artista,sono solo uno scemo che disegna volti!E in questa società non importa a nessuno l'arte,basta che si compra,basta che è commerciale,nessuno o quasi capirebbe,disegni discretamente?Per la massa sei solo uno scanzafatiche che non sa fare nulla,ma che si trastulla,come anche per chi sà suonare o cantare!
-Io non sono la massa,le persone,quelle degne di essere denominate in questo modo,capirebbero!Tu sei un artista,e,adesso che lo so ti farò pubblicità e ti eloggerò a tutti i miei clienti,a mia zia,ai miei amici!
 -Ma io non voglio,sono sempre stato deriso per questa cosa,sai mi impegnavo davvero molto,finivo un quadro che mi costava molta fatica e dedizione,lo sai il massimo che potevano dirmi cos'era?"Mh...si,carino,ma adesso rimetti a posto la cameretta".
-Quindi ci hai rinunciato?Solo perchè qualche scemo ti ha messo i piedi in testa e ha detto"Cazzo che belle ali che ha questo Paul,sono così belle che dovrebbero essere tagliate"?-Proseguì John con un tono arrabbiato.
 -I..io si!Lo ammetto,sono un codardo,ma dentro di me coltivo questa mia passione,e mi rende felice,anche se la conosco solo io.
-Vuoi nasconderti?Cristo!Nascondere il tuo talento sarebbe uno spreco....è uno spreco,sarebbe come dire che tu dovresti uscire con un lenzuolo che ti copre il volto e il corpo perchè sei bellissimo e la gente potrebbe provare troppa ammirazione nei tuoi confronti!E non sia mai!Giusto?-Le parole gli erano uscite forse troppo velocemente dalla sua bocca,e quando si rese conto del paragone che aveva usato si maledisse da solo.
-John,nessuno mi aveva mai detto cose simili-Disse Paul arrossendo ancora di più....gli aveva appena detto che era una bella persona!
 -I..io mi sentirei felice,se qualcuno in questo mondo potesse mostrare il suo talento,sbattendosene delle covenzioni sociali,ok?
-Sei un uomo molto altruista John,e io,beh non sò proprio che razza di ragazzo io sia per non fidarmi di te!
 -Medita su te stesso,prova ad entrare in te,se non stai bene con il tuo "io",come puoi pretendere di stare bene con le altre persone?
-Hai ragione John,io ci penserò e se vorrai sapere ciò che scoprirò.....
-Certo che mi interessa saperlo...ma adesso,penso che si sia fatto tardi,sono le sette e un quarto,George sarà tornato già a casa!-Disse il maggiore.
 -Mh si!-Rispose Paul accompagnando John alla porta.Stava per uscire completamente quando si voltò verso il minore:
-Sai Paul,forse prima ho alzato un po' la voce e mi sono fatto prendere troppo da questo mio istinto da "Sognatore"scusa se i tuoi timpani sono stanchi ora.Comunque sei davvero un testardo!Ma è il tuo carattere giusto?Fai quello che credi,e ricorda,se volessi sfogarti o confidarti,io esisto.
-Oh grazie John!Prometto che ci penserò!
 Ormai il maggiore stava già scendendo le scale,e lui aveva chiuso la porta.Ma qualcosa gli disse che non doveva andare a finire così,voleva parlargli e adesso,non gli importava,se quello che stava per fare sarebbe risultato inopportuno o da persona  lunatica,per una dannata volta,dopo tanto tempo,voleva seguire il suo istinto e nulla se non un rifiuto da parte di John lo avrebbe fermato.Così si affrettò ad aprire la porta e ad urlare a squarciagola:
 -John!
 Si sentì chiamare,gli venne quasi un colpo,ma era così felice,adesso Paul aveva bisogno di sfogarsi,ed era così eccitato dal fatto che avesse ceduto e che volesse frantumare quella diamine di corazza!Si precipitò di nuovo davanti alla sua porta e li lo stava aspettando Paul,con uno dei suoi fantastici sorrisoni,e lo invitò a rientrare,ma prima stette un po' sulla porta,per ammirare quel suo splendido volto,eh si,tutti pensieri troppo strani per un uomo molto etero,ma era solo oggettivo,nulla di più.
 Si sedettero nelle stesse postazioni di prima e Paul iniziò:
-Quando avevo quindici anni,mia madre morì di tumore e lasciò papà a dover crescere sia me che mio fratello Mike tutto solo,come anche ci sentivamo noi,per la sua mancanza.
 Papà Jim,faceva il poliziotto.Ovviamente soffrivamo per la morte di mamma,ma dopo un po'di anni iniziai a convivere più armoniosamente con il dolore,frequentavo il liceo artistico,anche se avrei voluto fare l'istituto d'arte.Mi ero chiuso con le persone,non avevo più amici,ma un giorno conobbi Jane,una ragazza molto simpatica e affascinante,io mi innamorai presto di lei e ci  fidanzammo.Intanto mio padre era in pericolo,poichè aveva arrestato dei malavitosi,e i loro scagnozzi,che non erano ancora stati sbattuti in cella,minacciavano vendetta.Fummo costretti a trasferirci in un luogo in cui nessuno e dico,nessuno,ci avrebbe mai trovato,l'accordo con papà era di non portare nessuno in quella nuova dimora,diceva che non bisognava fidarsi,ma io stupido,ci portai Jane.-Paul inghiottì rumorosamente,fino ad adesso aveva raccontato tutto di un fiato,per evitare che si interrompesse,o che iniziasse a fare troppi giri di pensieri per ritrovarsi in lacrime.John poggiò delicatamente una mano sulla sua gamba,come per dargli conforto ed incitarlo ad andare avanti,stava avendo mille pensieri anche il maggiore"Gli scagnozzi trovarono la casa e uccisero Jane"e tutte idee molto simili,dopo poco Paul si riprese e proseguì:
 -Lei venne a casa,e prima che mio padre tornasse la feci andar via e promettere che non avrebbe mai detto a nessuno dove abitavo,dopo un mese circa,stavo tornando a casa quando entrato,trovai mio padre ucciso da quattro colpi di pistola,proprio nel cuore.Rimasi li impietrito eh....
 John aveva capito,forse....altro che Jane la simpatica e la affascinante,era un mostro,Paul si fidava di lei,ma era solo un mostro.Si ritrovò con le sue mani,ad arrotolare le ciocche nere e morbide dei capelli di Paul,solo per farlo sentire un po' meglio,solo perchè era un po' preoccupato per il modo in cui Paul stava raccontando questa parte della sua vita,completamente fissato nel vuoto,come se i fatti non gli procurassero dolore,o meglio,come se dovesse per forza far finta che era tutto passato,ormai.
-Era stata Jane,a dire a quei coglioni dove abitavamo,solo per un po' di soldi,capisci?I soldi,lei ha tradito la mia fiducia,io le volevo bene e mi fidavo,aveva questa maschera così...così dolce,da angioletto,e io ci sono cascato,come neanche fanno i topi nelle trappole.

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