4 - YOU'RE MY INCURABLE SICKNESS

1.8K 100 33
                                    

The way that your walkin

The way that you talking

You're the one I wanna spend this night with

Tryna get in those drawers

And bang it out til the morning

I can already tell that you want it

Cause your shakin it all for me

Givin it all to me

Rubbin that body on me

Cause your shakin it all for me

Givin it all to me

Rubbin that body on me

[Body on me_Nelly ft. Ashanti & Akon]

HARRY

"Harry", era ormai la terza volta che Louis gridava il mio nome. Sbuffai, era una settimana che non lo vedevo, non capivo che senso ci fosse nel chiamarmi ancora. Stavamo bene, evitandoci. Sapevo che era così anche per lui.

"Harry!", gridò di nuovo. Stava andando tutto a meraviglia, perché Louis doveva impicciarsi ancora? Se voleva farsi una scopata poteva benissimo chiamare uno dei suoi ragazzini arrapati!

"HARRY!", e cinque...mi aveva chiamato per la quinta volta. Presi un respiro profondo e chiusi il libro. Lasciai cadere la matita sul letto e mi alzai velocemente. Passando davanti allo specchio mi fermai e mi diedi una controllata ai capelli. Sì, bé...i capelli erano l'ultimo dei miei problemi. Indossavo una tuta da ginnastica completamente lisa e malandata, una canottiera giallo fosforescente che faceva a pugni coi pantaloni e, per giunta, macchiata di caffè. Erano tre giorni che studiavo senza staccare gli occhi dal libro e la caffeina era la mia unica alleata. Avevo appena lavato i capelli, ma per mancanza di tempo non li avevo asciugati, quindi non avevano una forma precisa, erano una massa di ricci scompigliati. E, giusto per non farmi mancare nulla, portavo gli occhiali perché in quei giorni, a causa di tutto quello studio, non riuscivo a vedere ad un palmo dal mio naso. Ero l'apoteosi della sciatteria. Facevo quasi paura. Sorrisi davanti allo specchio e sollevai le spalle. Poco male, quella era la mia "tenuta antistupro". Magari Louis ci avrebbe pensato due volte prima di provarci ancora. Uscii dal mio appartamento e mi diressi verso quello di Louis. Bussai e lui mi urlò di entrare. Stavo già per dirgliene quattro, quando lo vidi seduto sul letto, con lo sguardo perso verso di me. Lo guardai confuso e mi avvicinai cauto. Stava tremando, ma qualche gocciolina di sudore gli imperlava la fronte.

"St-sto morendo di freddo", mormorò, stringendosi nelle spalle.

"Oddio Louis...ma tu sei malato!", esclamai, come se non fosse una cosa ovvia.

"N-no...non è possibile!", rispose, battendo i denti. Risi, perché sembrava così fragile in quel momento. Era...dolce. Mi avvicinai a lui, seduto sul letto, e mi chinai, per appoggiargli le labbra sulla fronte.

"Louis! Sei bollente! Scommetto che hai la febbre altissima!", dissi, togliendo lentamente le labbra. Feci per rialzarmi, ma Louis appoggiò le mani sulle mie spalle.

"Stavo sbirciando quei tuoi capezzoli succosi e stavo diventando ancora più caldo! Riabbassati...", disse. Solo in quel momento mi resi conto che la canottiera fluorescente era talmente larga e conciata, che faceva intravedere benissimo i miei pettorali. Sospirai e mi alzai, senza prestare attenzione ai suoi sbuffi.

"Vedo che la febbre non rallenta i tuoi ormoni!", dissi. Louis si strinse ancora di più nelle spalle, rabbrividendo.

"No, quelli funzionano sempre!", rispose. Scossi la testa divertito. Non sapevo perché, ma vedere Louis così tranquillo, scosso dai brividi e febbricitante, mi faceva quasi tenerezza.

NOSY NEIGHBORS - VERSIONE LARRYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora