6 - BE THE ONE

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Do you think about me when you're all alone?

The things we used to do we used to be

I could be the one to make you feel that way

I could be the one to set you free

Do you think about me when the crowd is gone?

It used to be so easy, you and me?

I could be the one to make you feel that way

I could be the one to set you free

[I could be the one_Avicii vs Nicky Romero]

HARRY

Scattai in piedi non appena sentii il campanello suonare, come se fossi certo che, aprendo la porta, mi sarei ritrovato Louis davanti.

"Arrivo", gridai, poi mi fermai davanti allo specchio. La mia era una speranza, non una convinzione. Ma la verità era che non potevo prendere in giro nessuno, soprattutto me stesso: Louis non aveva alcun interesse nei miei confronti. Mi aveva lasciato così senza darmi una spiegazione. Se non gli interessavo avrebbe potuto dirmelo anche subito, prima di farmi vivere con lui per una settimana intera. Insomma, sapevo che Louis non era un tipo da relazioni serie e in fondo io non stavo cercando una storia con lui, non mi ero mai illuso e non lo avrei fatto. Ero più che preparato a sentirmi dire chiaro e tondo che stare con me era stato divertente, ma che si era già annoiato. Sì, anche se io non mi stavo annoiando. Ero pronto a quello e a qualsiasi altra cosa, ma proprio non riuscivo a capire il suo comportamento. E la cosa più assurda era che non si faceva vedere né sentire da quattro giorni, non era nemmeno tornato a casa. Aprii la porta, carico di speranza. Avevo voglia di vederlo e volevo a tutti i costi scoprire cosa gli fosse successo. Tuttavia, un ciuffo di capelli biondi e mossi fece capolino davanti ai miei occhi. Il ragazzo sollevò il viso sobbalzando, quasi lo avessi violentemente strappato dai suoi pensieri. Il mio sorriso lasciò spazio ad un velo di delusione.

"As...Ast...uff..."

"Ashton", mi anticipò correggendomi lui, bloccando i miei ridicoli ed inconcludenti tentativi di ricordare il suo nome.

"Oh, giusto...", mormorai. Ashton si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli leggermente. Improvvisai un colpetto di tosse, ma il silenzio imbarazzante che si era creato permase ancora per qualche secondo. Era assorto, come nel tentativo di trovare le parole giuste da dire. E io ancora non riuscivo a capire il motivo per cui un amico di Louis si fosse presentato a casa mia e perché non parlava. Tutto quel mistero sull'improvvisa scomparsa di Louis mi stava davvero innervosendo.

"Ehm...dunque?" domandai. Lui sospirò, "Senti, mettiamola così che facciamo prima...perché sei qui?" chiesi allora, andando dritto al dunque. Avrebbe dovuto essere un po' più reattivo se sperava che non gli sbattessi la porta in faccia.

"Beh...mi ha mandato Louis...solo che non ti conosco molto bene e quindi...", alle sue parole scoppiai a ridere, interrompendo le sue giustificazioni. Il ragazzo era davvero un burlone, prima mi cacciava di casa e poi mandava i suoi amici da me per scusarsi.

"Mi ha detto di dirti che sta bene e che gli dispiace!", esclamò, alzando finalmente la voce e sovrastando le mie risate. Mi trattenni e lo fissai cercando di restare serio, ma non ce la facevo. Mi divertiva il fatto che Louis mi stesse trattando come un idiota, ma mi divertiva nel senso che avrei preferito continuare a ridere per trattenermi dal cercare Louis ed ucciderlo. Improvvisamente avevo i nervi a fior di pelle. Se non me la prendevo anche con Ashton era solo perché volevo sapere cosa stesse succedendo, non volevo di certo spaventarlo e rischiare che se ne andasse.

NOSY NEIGHBORS - VERSIONE LARRYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora