Sento la testa pesante, le mie gambe sembrano immobilizzate e la mia mente confusa non mi aiuta di certo a farmi rialzare dal presunto letto su cui adesso sono sdraiata.
Lentamente, apro gli occhi e mi guardo attorno....mi trovo in una stanza quasi vuota, e gli unici arredamenti che compongono la camera, sono un armadio di legno, una scrivania dello stesso materiale e il letto su cui sono adesso. Questo posto è inquietante, la finestra è piccola e non fa trasparire molta luce, sembra quasi una prigione. All' improvviso, tutto ciò che è successo la notte scorsa, mi ritornano in mente, e i sensi di colpa di non aver salvato quella donna mi pervadono. Quel ragazzo, o chiunque esso sia...mi ha risparmiato, sarà stato sicuramente lui a portarmi in questo posto....ma, perché?! Che fine faro?! Io, non voglio morire! Non voglio lasciare Mira! E soprattutto, non starò qui un minuto di più! Provo ad alzarmi e fortunatamente, anche se con fatica, ci riesco. Ma dove diavolo sono?! Cammino verso la porta di legno, al lato della stanza, e provo ad aprirla, ma niente....è chiusa a chiave, mi sembra di ritrovarmi in uno di quei film horror.Dopo vari tentativi di sfondare la porta, sento all' improvviso dei passi avvicinarsi ed il rumore della serratura aprirsi, e da lì il mio cuore perde un battito.
Mi allontano immediatamente, e con sguardo più che spaventato rimango a fissare la porta che lentamente si apre, e subito sbianco nel rivedere quel ragazzo.
Ora che lo vedo bene, non ha più quegli occhi rossi assassini, che quella notte aveva, li ha neri. Neri come la pece, e con qualche sfumatura grigia.-Stai lontano da me!- dico indietreggiando di un passo.
-Voglio solo il tuo sangue, non ti agitare...- dice mentre i suoi occhi cambiano e tornano rossi, proprio come il colore del sangue.
Ma come ha fatto? Non è che lui sia...i miei pensieri vengono distolti dai suoi passi e man mano che si avvicina, io continuo ad indietreggiare fino ad arrivare con le spalle al muro, mentre lui mi raggiunge. Il suo viso, è a cinque centimetri di distanza dal mio, e i miei occhi sono incatenati ai suoi, il mio cuore batte ad una velocità pazzesca, e la paura che mi possa far del male si fa sempre più grande.
-Tu...chi sei?- dico ritrovando quel poco di coraggio che avevo sempre celato dentro, e che solo adesso riesco a tirar fuori.
-Perché mai dovrei dirtelo?...- dice gelido.
-Perché mi hai portata in questo luogo senza uccidermi, e vuoi anche il mio sangue....ho diritto di saperlo...- dico cercando di reggere il suo sguardo freddo, anche se credo sia impossibile.
Per qualche secondo rimaniamo entrambi a fissare gli occhi dell'uno e dell'altra, studiando ogni singolo movimento che per adesso, nessuno dei due sembra dar segno di cedimenti.
La paura che poco fa mi aveva manipolata, sta facendo spazio al coraggio e alla speranza che, forse, anche con un minimo di probabilità io possa andarmene da qui. Devo solo sperare che questa creatura della notte, mi risparmi nuovamente, senza che con i suoi canini affilati mi prosciughi. Solo così, potrò trovare un piano per riuscire a scappare da questo posto.-Axer...è il mio nome.-
Rimasi sorpresa dalla sua rivelazione. Axer, è davvero un bel nome, ha un qualcosa di affascinante e misterioso, e penso che si adatti perfettamente al suo sguardo. Affascinante e pieno di mistero, come lui.
I suoi occhi rossi, fissano severamente i miei, e ne rimango incantata. Lentamente, quelle due pozze scarlatte si avvicinano, rendendomi conto, che il suo viso si avvicina sempre di più al mio collo, fino a sentire il suo fiato caldo posarsi sulla mia pelle, provocando un sussulto da parte mia.
La sua mano và a posarsi sulla parete a cui sono appoggiata, in modo da non permettermi di scappare.-N..no! Fermati!- dico mentre le mie mani si vanno a posare sul suo petto muscoloso, per cercare di respingerlo.
-Non preoccuparti....non ti ucciderò, ma rimarrai qui e mi nutrirò col tuo sangue....diventerò il tuo peggior incubo!- dice sussurrandomi all'orecchio.
Spalanco gli occhi, all'idea di restare qui per sempre, insieme questo dannato vampiro. No! Non voglio! Se per questo preferisco morire! Mentre cerco di allontanarlo, Axer mi prende un polso, e con la coda dell'occhio, noto che apre la bocca facendo così intravedere i canini. La paura, torna a invadere la mia mente ed inizio a dimenarmi sempre di più.
-No! Lasciami! Dannato vamp...- non riesco a finire la frase, che un dolore allucinante, mi pervade il collo.
I canini di Axer, sono sprofondati nella mia carne, e stà succhiando avidamente il mio sangue. Fà male e allo stesso tempo, sento calore in quello stesso punto.
-Fer...mati...Axer...- dico quasi in un sussurro.
Ma invece di fermarsi, mi stringe ancora di più a sé, mettendo una mano intorno al mio fianco, facendo scontrare il mio corpo con il suo. Mi stà bevendo troppo sangue, ed inizio a vedere sfocato, e il mio corpo si fa sempre più pesante.
Dopo qualche secondo che a me è parso interminabile, si stacca dal mio collo, provocando un urlo di dolore da parte mia. Vedo Axer alzare lo sguardo su di me, con un sorriso diabolico stampato in volto, e un rivolo di sangue che gli cade dalla bocca. I suoi occhi, si fanno più luminosi, suscitandomi calore e paura.
-Il tuo sangue...è davvero buono!- dice ghignando.
La stanchezza invade il mio corpo, e le palpebre si fanno più pesanti...non riesco a stare in piedi, ma la presa ferrea di Axer, non mi permette di toccare il suolo.
-Mmh...non ti lascerò andare così facilmente! E poi...- dice avvicinandosi al mio orecchio.
-Io sono un demone....non un vampiro...- sussurra infine, prima che cada nel buio.
Ecco il secondo capitolo! Spero che vi piaccia! E poi volevo chiedervi scusa per il capitolo corto e non aver aggiornato prima! Cercherò di pubblicare il prossimo capitolo il prima possibile! Mi raccomando, scrivete nei commenti cosa ne pensate!
Ps: MajaIorio, ecco qua il tuo tanto atteso aggiornamento! Spero ti piaccia!
Baci.
_BloodyJoker_
STAI LEGGENDO
Filo rosso sangue
ParanormalYuki Miyura, è una ragazza di diciassette anni, che vive a Tokyo. È dolce e gentile e ciò che la distingue, è la sua determinazione. Ma dietro a questo carattere solare, si nasconde una profonda solitudine, provocata dalla separazione dei genitori...