Capitolo 19

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Io, Jc Caylen, sarei partito la mattina dopo e sarei tornato dalla mia famiglia perché ero candidato ad un Choice Award.
Iniziai ad urlare in preda all'emozione e dopo quel momento non ci fu più nulla da fare: io e i ragazzi iniziammo a farneticare, progettado e immaginando la serata tanto attesa. Eravamo talmente emozionati che quasi non ci accorgemmo dell'arrivo di Alf e Daisy.
Quando realizzai che avevano appena bussato alla porta controllai l'orologio. Era da un'ora che ero attaccato al computer e una punta di senso di colpa si fece strada nel mio cuore ma appena riportai lo sguardo sullo schermo essa scomparve così come era venuta.
"Potreste aspettare un attimo? Saluto i ragazzi e arrivo..." dissi rivolgendomi ai due italiani.
"Ehi c'è Daisy? E quel tuo altro amico? " Domandò Trevor iniziando a parlare in italiano.
Annuii invitando Daisy e Alf ad avvicinarsi allo schermo in modo da poter salutare i ragazzi.
Come immaginavo anche Alf risultò immediatamente simpatico a tutti i miei amici e quello che doveva essere un saluto veloce si prolongó per un quarto d'ora.
Dopo aver chiuso Skype ci affrettammo ad andare a scuola.
"Allora che ti hanno detto? " mi domandò Alf una volta entrati nell'edificio.
"Umh niente di importante..." ma il luccichio nei miei occhi mi tradì.
"Dai a noi puoi dircelo! Si vede dal tuo sguardo che è successo qualcosa. " esclamò Daisy.
In realtà morivo dalla voglia di raccontargli tutto ma memore dell'impegno che comportava la sfida che avevo preso con Joel, mi limitai a dire una mezza verità.
" Domani parto. Torno in America per qualche giorno"
La reazione che ebbero i due fu completamente diversa da come me l'ero immaginata. Mi sarei aspettato urla di gioia e abbracci, invece mi sorrisero debolmente cercando di mostrarsi felici e si scambiarono una strana occhiata.
Per il resto delle tre ore che fui costretto a passare a scuola, la mia mente vagò come se in realtà non fossi mai veramente andato a lezione. Non riuscivo a concentrarmi su niente che non fosse immaginare tutti i modi possibili di come sarebbe potuto essere il mio ritorno a Los Angeles, neanche Alf e Daisy riuscirono a rimportarmi alla realtà.
L'euforia che mi aveva pervaso fin dalla mattina non se ne andò e quando suonò la campanella di fine scuola trillò mi affrettai a lasciare la scuola dimemticandomi quasi di aspettare Alf e Daisy.
Una volta a casa mi infilai velocemente qualcosa da mangiare in bocca e poi corsi in camera mia a fare i bagagli.
"Ti vuoi dare una calmata?!" Mi disse Alf con una nota di disappunto nella voce, una volta che mi ebbe raggiunto.
"Scusa, è che non vedo l'ora di partire! " risposi io quasi senza aver ascoltato la domanda.
"Beh Daisy c'è rimasta un po' male..."
"Ah sì? " risposi distratto mettendo un paio di pantaloni nella valigia.
Quando però capii quello che aveva detto realmente mollai quello che avevo in mano e mi voltai per guardarlo.
"Cosa? E perché? " chiesi allarmato.
"Beh non so i dettagli" rispose lui incerto "ma so che lei è molto fragile. Da quello che ho capito ha come l'impressione che tu stia scappando e pensa che sia colpa sua."
" Pensa questo?! Beh le hai detto che non è vero? Io non sto scappando , semplicemente ho un impegno importante in America e non posso mancare. È arrabbiata?"
"No, è solo un po' giù. ..."
"Oddio, ci mancava solo questa" sbuffai preoccupato "senti Alf io non so se riesco a vederla perché domani l'aereo è di mattina presto e questo pomeriggio devo sistemare le valigie, cosa posso fare?"
"Non so Jc, sono cose tra voi, ma se vuoi un consiglio al tuo ritorno cerca un modo per cambiare le cose. Forse adesso puoi lasciar perdere ma al tuo ritorno devi farti venire in mente qualcosa..."

SPAZIO AUTRICE↓↓
Ciao a tutte! Nonostante ci abbia messo un po' a scrivere questo capitolo non sono ancora soddisfatta del risultato, ma spero che il prossimo sia meglio.
Fatemi sapere cosa ne pensate con commenti e ☆.
Un bacio
-S

Another Challenge || Jc CaylenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora