Capitolo 13

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"Ciao Alf, Ciao Daisy" disse lui per poi rivolgersi a me " Piacere Andrea, tu devi essere Sij? "
Lo corressi leggermente infastidito senza sapere bene il perché.
Daisy e Alf gli rivolsero un leggero sorriso per poi cercare di superarlo.
Lui li bloccò una seconda volta
"Dopodomani sera ci sarà una festa, volete venire? Ah è ovviamente verrai anche tu Jc! " disse ammiccando. Mi diede una pacca sulla spalla e ci superò velocemente andando nella direzione opposta, senza aspettare la risposta.
I due si guardarono con una faccia stupita.
" Come mai così sorpresi?" Domandai infilando una monetina nella macchinetta.
Fu Daisy a parlare.
" Perché lui è Andrea! Non gli sono mai interessati i tipi come noi, ed è strano che ci chieda di andare a una delle sue feste..."
"In realtà non è proprio vero che non gli sono mai interessati i tipi come noi. " intervenne Alf" Una volta lui e Daisy erano a..."
"Zitto!!!" Disse lei tirandogli un pugno sul braccio.
Decisi di lasciar perdere quest'ultima cosa sperando che Alf me la raccontasse più tardi.
" Perché "i tipi come voi? Andrea non mi sembra così diverso..."
" Devi sapere" disse Alf riconducendomi in classe " Che a Padova i ragazzi si possono dividere in due categorie : i centrini e tutto gli altri."
Risi per la stupidità di quelle parole ma lui mi guardò incredibilmente serio.
"Cercherò di essere chiaro. I centrini generalmente sono quelli che hanno i soldi e non si fanno problemi a farlo vedere. Spesso sono caratterizzati da un'alta autostima e la convinzione di essere i migliori. Andrea è un centrino. I centrini normalmente fraternizzano solo tra di loro evitando i rapporti con la seconda categoria, ossia la gente normale. Ora ci tengo a precisare che non tutti i centrini sono antipatici, altamente fastidiosi e altro; quelli veramente così li riconosci dallo sguardo che generalmente è dall'alto in basso."
Feci un sorriso tirato, incapace di capire se stesse scherzando o fosse veramente serio.
Il prof entrò in aula impedendomi di replicare.
Per tutto il resto dell'ora Alf ebbe uno sguardo perso, come se stesse inseguendo un pensiero senza fine. Io mi guardai bene dal disturbarlo, mi limitai ad osservarlo cercando nel frattempo di seguire la lezione.
I risultati però furono molto scarsi e finii per ritrovarmi a fissare la nuca di Daisy.
Lei era intenta a scrivere, con la testa leggermente piegata. Ogni tanto si voltava a parlare con la sua compagna facendo facce davvero buffe. Per un momento mi parve di rivedere Kian e me. Una strana sensazione di nostalgia iniziò a diffondersi ma la scacciai via decidendo di concentrarmi su quello che mi aveva detto Alf prima.
Riflettendoci bene mi accorsi che la situazione nella mia vecchia scuola superiore non era tanto diversa; anche se non c'erano quei nomi strani a indicare le categorie i ragazzi erano ugualmente divisi a metà. Ed era stata quella divisione a farmi prendere in mano la telecamera e a infondermi la forza per essere me stesso. Gli insulti e le facce di quelli che mi avevano preso in giro mi ritornarono davanti agli occhi. Ora però non mi toccavano più, avevo capito. Guardai di sfuggita Alf e Daisy ammirandoli. Loro ce l'avevano fatta da soli a stare bene con loro stessi, io avevo avuto bisogno di una conferma, di qualcuno che mi dicesse " per me vai bene così. " Non avevo mai pensato a queste cose da questo punto di vista e fare ciò mi fece vibrare il cuore e promisi silenziosamente che , in caso di bisogno, sarei stato io la conferma degli altri.

ANGOLO AUTRICE
Scusate se ci ho messo tanto ma è stato un capitolo particolarmente difficile. Oltre alla scuola e tutto il resto, ero indecisa se trattare questo argomento. Immagino che , in fondo, anche inconsciamente, ogni adolescente senta questa divisione. Con questo capitolo vorrei farvi capire che non dovete curarvene. So che è difficile ma siate voi stessi.

-s

Another Challenge || Jc CaylenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora