Capitolo 14

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Erano passati solo due giorni ma ero già distrutto. I ritmi della scuola italiana sembravano non voler lasciare il tempo alla mia mente di riposare. L'insegnante addetta all'accoglienza degli stranieri, nonostante fossi ormai in grado di parlare un italiano accettabile, mi aveva costretto a segnare su uno stupido quadernino le parole che non conoscevo per poi cercarne il significato. L'unico svago imminente era la festa di Andrea, ma da come ne parlavano Alf e Daisy non sembrava tutto questo divertimento.
E la cosa strana è che tutto questo mi faceva sentire bene. Arrancare sui libri, mangiare merendine a ricreazione, insomma sentirmi un ragazzo normale, in un qualche modo riusciva ad allontanare la nostalgia di casa.
La campanella della ricreazione suonò riportandomi alla realtà. Tutti si affrettarono ad uscire dalla classe lasciando che le ultime parole dell'insegnante si disperdessero nel vuoto. Senza perdere tempo Alf, Daisy e io ci avviammo verso le macchinette per evitare di fare la fila.
"Allora cosa metterai domani sera?" Domandai indifferente ad Alf, aspettando il mio turno per prendere da mangiare
"Non so, immagino che bisognerà vestirsi eleganti ma non ho molta voglia..."
"Neanche io. E tu Dai..."
La mia domanda fu interrotta da un coro di risatine provenienti dal folto gruppo di ragazze che ci precedeva.
Feci finta di niente, d'altronde ero abituato a queste cose.
Daisy e Alf mi imitarono.
"Penso che metterò un vestito ma devo ancora decidere qua..."
Questa volta l'interruzione non si limitò a delle risate.
"Ehi, ciao Jc! " esclamò una ragazzina del terzo anno.
"Ehm ciao..." risposi io. Pensai che fosse carina, niente di più.
"Ho sentito che vieni da Los Angeles, conosci un certo Lucas McCoy?"
Domanda idiota. Mi chiesi se sapesse quando grande era la città. Feci finta di pensarci su, per non farla sembrare troppo stupida.
"No, mi dispiace." La ragazza senza neanche ascoltare la mia risposta si avvicinò e prima di salutarmi con un "Beh allora ciao J." mi scompiglio i capelli come se ci conoscessimo da una vita. Io però non ci feci caso, ne avevo incontrate di ragazze così, e ripresi a parlare tranquillamente.
"Se vuoi ti do' una mano io a scegliere il vestito, Daisy"
Lei per tutta risposta mi guardò torva, infilò una monetina nella macchinetta, prelevò la merendina e se ne andò. La guardai lasciare la stanza sbigottito.
"Oh, non farci caso, le passerà. .." mi rassicurò Alf " Dai torniamo in classe, mancano pochi secondi al suono della campana. "
Le ultime due ore che mancavano alla fine delle scuola passarono in modo decisamente troppo lento.
Appena usciti dall'edificio corremmo verso casa.
La signora Giordano ci aveva preparato un ottimo pranzetto che consisteva in un'ottima pastasciutta che non aveva niente a che vedere con quella che mangiavo in America.
Dopo aver sparecchiato la tavola e esserci riposati un po', Alf si propose per darmi una mano a fare il ripasso necessario per essere alla pari con i miei compagni italiani.
"Potremmo chiedere anche a Daisy di raggiungerci." Proposi io.
Alf mi guardò esitante.
"Direi che no, per il momento è meglio di no..."
"Perché? Dici che è ancora arrabbiata?"
"Senti, non so come era negli stati uniti, ma qui le ragazze sono particolarmente "misteriose"" fece una smorfia strana per poi riprendere "Daisy in particolare è una ragazza eccezionale ma a volte..., insomma quando si arrabbia si arrabbia davvero. Non penso che rinizierà a parlarti tanto presto."
Lo guardai, per qualche secondo sconcertato poi mi ripresi e lo incitai ad aprire i libri.
Il ripasso si prolungò fino a sera.
Dopo cena guardai un programma televisivo con Alf e la signora Giordano. A un'ora decente decisi di andare a letto.
Andai in bagno per prepararmi e uscirne dopo pochi minuti.
Coricandomi l'unica cosa che continuò a tormentarmi furono le parole " non penso che rinizierà a parlarti tanto presto".
In un qualche modo sapevo che quella notte avrei sognato il corridoio buio e i demoni del silenzio mi avrebbero fatto più male del solito.

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Xx- S

Another Challenge || Jc CaylenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora