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I'm the daughter of Harry Edward Styles

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

-Ho una brutta sensazione..- Borbottò Harry dondolandosi sui talloni.
-La mammina sente che qualcosa non va?- Lo prese in giro Louis, alquanto divertito dal comportamento del riccio durante la serata.
-Smettila di preoccuparti, stava a casa da sola anche da piccola.- Intervenne Liam porgendogli un bicchiere di champagne.-Rilassati.-
-Non ci riesco.- Sospirò, afferrando il bicchiere.-Devo chiamarla.-
-Ma tra poco toccherà ad Ariana Grande.- Ribatté Liam contrario.
-Ci sarà il video su youtube, torno subito.- Detto questo si allontanò da loro, ma nel cercare un posticino vuoto per parlare al telefono ottenne solo l'attenzione di molti artisti che volevano fare alcune chiacchiere.
Finalmente, verso le undici riuscì a rimanere solo e non perse l'occasione per chiamare la figlia.-Rispondi...- Sapeva che le aveva detto di andare a letto alle nove, ma lo avrebbe sentito il suono del telefono no? Lei aveva il sonno leggero.
-Harry..- La sua voce tremolante gli apparve strana appena la udì.
-Harriet va tutto bene?-
-Sì..io, sto bene, non riuscivo a dormire.- Deglutì rumorosamente.
-Sento..sento che qualcosa non va, sei sicura di star bene? Guarda che posso tornare prima.-
-Mi piacerebbe tanto- Prese un grosso respiro, necessitando del broncodilatatore.
-Vuoi che torni prima!?- Il viso si illuminò nel sentire quelle parole, Harriet aveva bisogno di lui e poteva dimostrargli che era lì per lei quella volta, riacquistando la sua fiducia, non poteva lasciarsi scappare un occasione del genere.
-Sì..però non voglio rovinare la tua festa.-
-Tranquilla, non rovinerai la festa a nessuno.-
-Sicuro?-
-Sicurissimo.-
*.................*
Ignorando le lamentele dei suoi amici, Harry salì in nella sua limousine, pronto per raggiungere la figlia da sola a casa.
Una volta arrivato capì che qualcosa non andava, i fili delle telecamere erano stati tagliati e delle impronte fangose estranee erano presenti a terra, attorno alla grande casa.
Seguì le tracce, per capire fin dove l'intruso era arrivato.
Esse si fermarono davanti alla portafinestra della sala da pranzo, che fosse entrato da lì?
Preoccupato, accorse in casa e a grandi passi raggiunse la stanza di Harriet, che per fortuna era al suo interno, intenta a cercare qualcosa nel suo armadio.
Lentamente le portò una mano sulle labbra.-Non fare alcun rumore.- Sussurrò al suo orecchio.
Lei si girò, con gli occhi sgranati dalla paura.
-Va tutto bene, però qualcuno è entrato in casa e potrebbe essere ancora qui, quindi ora usciremo e chiameremo la polizia. Ok?-
Annuì, provando a fermare le lacrime, non doveva far capire nulla...
-Ti ho detto di non aver paura, non piangere.- Velocemente prese un giubbotto, glielo sistemò addosso e la portò fuori di lì.-Hai il broncodilatatore vero?-
-Sì..-
-Harriet perchè sei così pallida? non ti senti bene?- Tentò di indagare,ma non ottenne altro che dei semplici 'sì'.
-Sali in macchina.- Ordinò aprendole la portiera.-Ora chiamo la polizia.-
Annuì, stringendosi le gambe al petto, sempre più silenziosa, certo lei non parlava molto, però in quel momento era peggio del solito.
Dopo aver parlato con la polizia, la quale aveva avvisato che sarebbe andata a controllare, entrò in macchina, vicino a lei.
-Non chiuderti in te stessa, non ora.- Bisbigliò allargando le braccia.
Lei si asciugò gli occhi, gattonando fino a lui, permettendogli di abbracciarla.
-E' entrato ed io ho avuto paura.- Rivelò nascondendo il viso sul suo petto.
-Chi è entrato piccola?- Sapeva che qualcosa non andava, lo aveva capito dal suo sguardo.
Non rispose, aumentando i singhiozzi, disperata.
-Non ti posso aiutare se non mi parli...- Strofinò il naso sul suo collo, sperando di cavarle fuori le informazioni.
-Ti prego.- Aggiunse stringendola più forte.
In tutta risposta ottenne dei mugolii incomprensibili.
-Ei,ei, Harriet così non capisco niente, tranquilla, respira.- Le portò una mano sul petto, provando a captare il battito del suo cuore, dopodiché scorse le dita lungo il suo braccio e nel farlo scorse un livido che prima non c'era, ne era sicuro, l'aveva aiutata col pigiama incastrato per metà testa, conosceva a memoria le sue braccia.
Strano, ma vero.
Sembrava che qualcuno le avesse stretto in maniera violenta il polso, lasciando i segni delle dita.
-E questo?- Agitato l'allontanò da sé, aveva altro?
Velocemente, prima di essere fermato, le aprì del tutto la giacca, tirandole su la maglietta.-Harry!- Arrossì, pensando solamente al reggiseno con le stelline viola e chiuse la giacca, imbarazzata.-Non farlo più!- Strillò uscendo dalla macchina.
Le risultava complicato essere così intima con un maschio, nonostante fosse suo padre.
-Lei è la signorina Styles vero? Dov'è suo padre?- Harriet indicò la limousine al poliziotto, soffiando poi il naso su un fazzoletto,
-Harriet, mi dispiace.- Harry spuntò dietro di loro e provò a riprenderla con sé, inutilmente.
-Stiamo verificando se ci sono stati stati di effrazione...- Harriet si allontanò, per niente interessata alle parole di quell'uomo basso in divisa.
Si sedette sul bordo del marciapiede, chiuse gli occhi e passò entrambe le mani tra i capelli, stringendo più forte del dovuto.
'' Harriet si tappò la bocca alla vista di Zayn di fronte a lei, allora era lui a mandarle quei bigliettini?
Decise di non pensarci e si lanciò tra le sue braccia, lasciandolo di stucco.
-Non ho mandato io quei biglietti, ma sapevo della loro esistenza. Mi dispiace, di averti spaventata.- Si giustificò accarezzandola.
-Zayn..- Pianse, cercando di capire se era uno dei suoi soliti sogni o se fosse reale.
-Sono qui...sono qui bambina.- La consolò, dandole alcune pacche sulla schiena.
-Perché?- Fu l'unica cosa che riuscì a chiedergli in quel momento.
Perché l'aveva lasciata da sola? Perché si era intrufolato in casa in quella maniera? Perché non si era più fatto vedere?
-Ho molte cose da raccontarti tesoro, ora però devi venire con me, per favore.- A quelle parole Harriet si irrigidì, pensando ad Harry.
-Non posso.- Sostenne tirando su col naso.
-Come?- Zayn si alzò, sorpreso.-Io sono qui per salvarti, per portarti via da tutto questo.- Disse allargando le braccia.-E tu non vuoi venire?-
Lei si alzò, guardandolo dall'alto verso il basso, sembrava diverso con quei capelli più lunghi del solito, ma per il resto non cambiava molto.
C'erano troppi anni di differenza...
-Zayn...io...- Non sapeva cosa dire, se avesse detto il vero, cioè che non voleva abbandonare Harry dopo il loro 'ritrovamento' sapeva che si sarebbe incazzato.
Doveva mentire, ma non sapeva cosa dire.
-Harriet..- Le prese il viso tra le mani, sollevandolo verso di lui.-Ascolta, noi due potremmo stare insieme per sempre, ho già una casa fuori città, non ci troverà nessuno.- Posò la fronte sulla sua, scorrendo le dita sulla sua guancia destra.
-Non me ne posso andare così, tutto d'un tratto, Harry mi cercherà e mi troverà, ne sono convinta.-
-Chi te lo dice che ti cercherà!? Non lo ha fatto per questi anni.- Sussultò non appena fu afferrata violentemente per il polso.
-Non farlo Harriet, non scegliere in modo sbagliato, non di nuovo.- Avvicinò pericolosamente il viso al suo, regalandole un dolce bacio.''

Mentre la polizia cercava di avere più prove ed Harry tartassava la figlia di domande, un ragazzo moro camminava tranquillamente per strada, con le mani inserite nelle tasche dei pantaloni.
Lui ed Harriet prima avevano un rapporto quasi paterno, migliore di quello che aveva con Harry, ma vedendola crescere..non aveva resistito e si era preoccupato per quello, aveva parlato con esperti e sapeva che non era un pedofilo, a lui non piacevano i bambini, ma solamente una ragazzina di tredici anni.
Un errore comune dei media è quello di identificare come pedofilo chiunque sia attratto da minorenni, estendendo la definizione alle persone attratte dagli adolescenti (cosa non corretta). Un ebefilo è una persona principalmente attratta da adolescenti dagli 11 ai 13 anni.
A lui piaceva Harriet fin dai suoi tredici anni, sentiva qualcosa di potente per lei e quel sentimento aumentava sempre di più.
Si era allontanato da lei per quasi un anno ed ora aveva intenzione di riaverla.
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-Harry..- Harriet piagnucolò gattonando sul divano per raggiungerlo.-Perché non mi parli più?-
-Sono arrabbiato.- Rispose cambiando canale.
Erano passati giorni da quell'accaduto, lui non le rivolgeva la parola e la polizia non aveva trovato nulla.
Niente.
Insomma, che razza servizio di polizia era!? Così inefficienti.
-Però io ti ho chiesto scusa.- Allungò la mano sui suoi ricci, giocandoci distrattamente
-Non voglio le tue scuse, voglio sapere chi è entrato in casa mia.-
-Uff..- Sospirò, non sopportava il silenzio di Harry, ed era strano, visto il suo stare spesso da sola.-Però mi devi promettere che non farai nulla.-
A quelle parole Harry spense la televisione, concentrandosi solo su di lei.
-Parla.-
-No, prima promettimelo, non voglio avere problemi, non lo voglio più vedere e se infrangi la promessa me ne vado!- A quell'esclamazione strinse più forte i capelli che teneva tra le mani.
-Dove andresti?- Inclinò la testa verso destra, curioso.-Da tua madre?- Chiese sarcastico.
Abbassò lo sguardo, decidendo di non dire più niente.
Conosceva i problemi tra loro due.
-No, dai, lo sai che scherzavo.- Disse notando di averla offesa.
Non rispose, limitandosi ad annuire.
-Harriet, scusami.- La prese in braccio, baciandole entrambe le guance, nel tentativo di farla ridere.
-Ugh, smettila..- Provò a liberarsi, perdendo in partenza.-Harry...-
-Non mettermi il broncio piccolina, sai quanto ti voglio bene.- Intrufolò la mano sotto la sua maglietta, pizzicandole la pancia nuda in diversi punti.
Lei strillò, prima di scoppiare a ridere, aveva provato a trattenersi, ma non riusciva a tenere il broncio a lungo con lui.
-Guarda come sei bella.- Pensò ad alta voce.-Mi piacciono tanto i tuoi occhi, sono così diversi.-
-Lo so.- Glielo aveva ripetuto così tante volte.
-Dai, ora dimmi chi è entrato in casa. Prometto che non farò nulla, a parte starti attaccato al culo sempre.-
-Era Hayden.. il ragazzo con cui sono uscita l'altra volta...voleva provarci di nuovo, ma gli ho detto di no, poi se ne è andato, non penso si rifarà più vedere.- Le dispiaceva mentirgli, ma se avesse detto il vero...
-Oh...capisco, stasera ti va di andare a cenare fuori?- Se non avesse cambiato argomento sarebbe impazzito.
-Sì.-
-Insieme agli altri?-
-No.- Il precedente sorriso comparso sul suo viso sparì, non gli andava.
-Non ti lascerò a casa da sola, di nuovo, non lo farei nemmeno sotto tortura. Te l'ho chiesto solamente per educazione.- Disse alzandosi per portarla in camera sua, a cambiarsi.
-Non voglio.- Disse quando fu appoggiata sul suo letto.
-Harriet smettila di stare da sola.- La rimproverò annoiato, era sempre a ripeterle le stesse cose.-Stare con noi non ti farà del male, Louis, Liam e Niall fanno parte della famiglia.-
-Della tua famiglia...Louis e Liam non mi sopportano e Niall mi parla come se fossi una bambina di cinque anni.-
-Tesoro di papà, tu non parli a nessuno, oltre che a me, sembri odiare chiunque.-
-Non ci riesco..- Ammise imbarazzata.-Parlare è difficile, con te è semplice...-
Lui sorrise, aprendo l'armadio. Poi, afferrò un vestito nero a caso, passandoglielo. -Indossa questo, fatti bella, io vado a cambiarmi e a sistemare alcune cose.- Non avrebbe parlato con Hayden, a lui ci aveva già pensato, avrebbe triplicato la sicurezza, aggiunto telecamere e tenuto sott'occhio la figlia.
Sempre.
Harriet decise di farsi un bagno, truccò il viso in maniera semplice ed indossò il vestito girocollo a manica corta nero, rivestito col pizzo e trasparente solo sulla parte superiore, non mostrava per niente il seno.
Arrivava sopra il ginocchio e sembrava starle bene.
Evitò di guardarsi allo specchio, per non rovinarsi l'autostima e mise dei tacchi neri bassi.
-Piccolo panda?- Harry bussò alla sua porta.-Sei pronta?-
-Non sono un panda.- Prese il braccialetto d'argento a cui teneva tanto, mettendolo sul polso su cui erano ben visibili i segni.
-Sei bellissima.- Disse toccandole la treccia.-Il mio pandino nano.- Rise, abbracciandola forte.

I'm the daughter of Harry Edward Styles {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora