10.

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I'm the daughter of Harry Edward Styles.

-Harry!- Harriet sgranò gli occhi, portando le mani sul petto del padre.
Non si aspettava una reazione del genere da parte sua, sopratutto perché non sapeva nemmeno cos'era successo.
-Cosa cazzo le hai fatto eh? Harriet spostati.- La spinse leggermente via, per andare dritto da Hayden, fermo ad osservare la scena, con un sorrisetto divertito sulle labbra.
-No, Harry, ti prego.- Ma ormai era troppo tardi, Harry si era precipitato contro quel ragazzo.
-Lurido stronzo!- Gridò prima di colpirlo sul naso.
-Harry!- Dalla stessa auto con cui era arrivato uscì Alesha, seguita da Justin, il quale corse subito ad accertarsi che Harriet stesse bene.
-Tesoro, va tutto bene? Non è successo nulla, vero?- Le prese il viso tra le mani. -Perchè hai pianto?-
-Justin, ferma Harry.- Rispose ricominciando a piangere.-Per favore..- Si appoggiò al suo petto, voltandosi verso quel litigio.
-Non c'è né bisogno..- Sussurrò abbracciandola forte.
-Diavolo Harry, vuoi che i paparazzi ti becchino in queste condizioni?- Alesha lo tirò su, allontanandolo con forza dal corpo a terra di Hayden.
-Alesha.- Tentò di tornare dal ragazzino, ma lei lo spinse contro il muro, bloccandolo.
-Smettila, lo sappiamo entrambi che non vuoi farlo veramente. E tu...- Tornò da Hayden, tirandolo su.-Lurido stronzo figlio di puttana.- Lo prese per il colletto della camicia, avvicinandolo pericolosamente a lei.-Fallo di nuovo e ti stacco le palle a morsi.- Sibilò prima di lasciarlo andare.
-Vieni, entriamo in macchina, fa freddo qua fuori.- Justin le baciò la guancia, convincendola a seguirlo in auto.
-Non piangere, vedrai che andrà tutto bene.-
Una volta in macchina le asciugò le lacrime, continuando a dirle parole confortanti, affettuoso com'era.
-Dov'è Harry?- Chiese preoccupata, soffiandosi il naso in un fazzoletto.
-Sta parlando con Alesha, sta bene, vuoi che li vada a chiamare?-
-No..rimani qui.- Lo supplicò, stringendolo più forte. Non sapeva nemmeno lei cosa le stava succedendo in quel momento, aveva solo bisogno di qualcuno. Era abituata ad allontanare la gente, ma Justin, in quel caso era più che essenziale.
-Ma certo che rimango qui piccolina.-
-Harry mi ha fatto fare una brutta figura- Disse tristemente.-Avrei potuto difendermi da sola- Era arrabbiata con il padre, non era una bambina piccola.
Il biondo sorrise teneramente, accarezzandola.-Tesoro, avrei fatto la stessa cosa per Alesha, è tuo padre e ti vuole bene, difenderti è il suo compito. Se non lo avesse fatto, avrebbe significato che non ci tiene veramente.-
-Mi ha difeso perchè mi vuole bene?-
-Sì, forse è stato piuttosto precipitoso, ma non posso non biasimarlo..-
Strofinò il naso tra i suoi capelli, solleticandole il fianco, in maniera da farla ridere. Quando ci riuscì sorrise pure lui, godendosi quel momento.-Sei più bella quando sorridi, dovresti farlo più spesso.-
-Justin sei davvero troppo dolce.- Chiuse gli occhi.-Riesci a farmi pensare per un momento che le tue parole siano vere.-
-Quel che dico io è vero piccolina.- Prima che potesse risponderle in auto rientrano Alesha ed Harry, più silenziosi del solito.
-Va tutto bene?- Entrambi non risposero, ignorandolo.-Maleducati...- Brontolò scatenando una piccola risata da parte di Harriet.
............................................*

Harriet sospirò, delusa, osservando il soffitto. Quella sera la fame era ancora meno del solito, ma Justin, con la sua dolcezza era riuscito a convincerla.
Quell'uomo ci sapeva fare, senza neanche accorgersene aveva finito un interno piatto di pasta.
Il bussare alla sua porta la distrasse da quei pensieri, aveva dimenticato di dover parlare con Harry.
-Posso entrare?- Appunto.
-Sì.- Si sedette, incrociando le gambe, pronta a raccontare quello che era successo.
Entrò lentamente, sedendosi accanto a lei.-Mi dispiace per oggi, non volevo scattare così.- Sbuffò, stringendo i capelli tra le mani.-Non sei arrabbiata con me, vero?-
Scosse la testa, prese il cuscino e lo strinse al petto.-Grazie per avermi difesa.-
-Posso sapere cosa ti ha fatto piangere? Non ti ha toccata senza la tua volontà vero?-
-No, non lo ha fatto Harry. Mi sono solamente offesa per una cosa che ha detto..non c'era bisogno di prenderlo a pugni.-
-Beh, sono comunque felice di averlo fatto.-
-Grazie..- Trattenne il respiro, sporgendosi per abbracciarlo, era ancora troppo strano.
-Ti voglio bene Harriet.-
-Anche io..-
-No! Io dormo qua con te.- Sentirono la voce di Alesha dall'altra parte della stanza, litigare animatamente con Justin.
-Prima mi sembrava quasi matura..- commentò Harriet aggrottando la fronte.-Mi ha spostato con una forza incredibile, poi ha aggiunto anche un discorso..era, un'altra persona, ora invece è tornata come prima.-
-Vuole dormire assieme a Justin?- Chiese curiosa.
-Sì, sei gelosa?- Divertito, le diede una piccola spinta sulla spalla, facendola arrossire.-Finiscila.-
-Vorresti dormirci tu insieme.- Ridacchiò, divertito, mordendosi il labbro inferiore.
-Harry, dovresti parlarmi da padre, non incitarmi ad andare a letto con un uomo più grande di me!- Gli tirò il cuscino in faccia, sempre più rossa.
-Ai!- Divertito, la afferrò per i fianchi, spingendola verso di lui.-Dai..a me lo puoi dire,sono il tuo paparino-
-Smettila di fare lo stupido.- Una smorfia comparì sul suo viso, quando lesse il nome sul display del telefono.
-Chi è?- Harry si sporse in avanti, cercando di leggere.
-Spione, voltati.-
-No, dai, fammi vedere.-
-No.-
Con una forte spinta la fece sdraiare a letto, incominciando una specie di lotta.
-Harry!- Rise, senza smettere di lottare.
-Lo sappiamo entrambi che vincerò io.- Dette quelle parole riuscì a prendere il telefono.
-Chi è Clover?- Domandò stranito.
-Una della mia classe, ma ti prego, non rispondere.-
Ovviamente, fece il contrario di ciò che gli era stato chiesto, cliccando sul tasto verde.-Pronto?-
-Harry..- Con la mano libera le tappò la bocca, ascoltando ciò che aveva da dirgli quella ragazzina dall'altra parte del telefono.
-Quindi tu mi stai dicendo che vorresti tanto passare del tempo assieme a me e mia figlia perché ti sta simpatica?- Si inumidì le labbra, stranito.-Senti, se devi prendere per il culo almeno fallo bene.-
Di nuovo, lo stava veramente facendo di nuovo?
Con grande fatica riuscì a liberarsi dalla mano posta sulla sua bocca.
-Smettila di difendermi, per l'amor del cielo Harry!- Riprese il suo telefono, riagganciando subito.-Ti avevo detto di non rispondere.- si avvicinò alla porta.
-Sì, lo so, però...-
-perché? Perché solamente ora ti comporti così?-
-io..vedi, da quando è successo quel che è successo due anni fa, ho questa sensazione al petto..ho sempre più paura di perderti, è più forte di me, non riesco a controllarla, mi dispiace.-
-harry devi darci un taglio , veramente.- disse addolcendo il tono di voce.
-va bene .. Mi intrometterò di meno nella tua vita, però ora vieni qui, devo parlarti di una cosa.-
-che cosa? - tornò da lui, mantenendo le distanze come era solita fare.
- domani abbiamo un evento , ti va di venire?-
-no-
-Harriet non mi va di lasciarti sola a casa- il lato possessivo si stava rifacendo vedere.
-sto bene da sola-
-no, sul serio, non starei tranquillo nel saperti qui da sola, qualcuno si potrebbe intrufolare-
- Harry hai più telecamere tu in questa casa che Obama! Smettila di preoccuparti e vai a quell'evento, io rimarrò qui a studiare, dipingere e dormire.-
-perché non vuoi venire?- avvicinò il viso al suo, in modo da averla più vicino.-ci saranno tutti...-
-proprio per questo non voglio venire- ammise ripensando a quella persona in particolare.
Chissà, quando l'avrebbe rivista.

Pov autrice:
Lo so, è corto, ma volevo pubblicare qualcosa , anche per avervi illuse con lo scorso capitolo avviso.
Ogni vostro commento, voto e visualizzazione mi fa voglia di andare avanti, grazie mille ❤️

I'm the daughter of Harry Edward Styles {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora