Capitolo 7

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Rimasi senza respiro. Insomma. Era una cosa positiva o negativa? Da un lato desideravo uscire da quella prigione più di qualsiasi altra cosa. Ma dall'altro sapevo che mi sarebbe costata la vita... Cosa sarebbe successo se mi avessero scoperta? Lo stato avrebbe ucciso me e la mia famiglia. Ma non ce la facevo più. Almeno se dovevo morire volevo morire con dignità, non in una gabbia. D'altronde ero un essere umano, anche se mi avevo fatto credere di non essere niente. "Io non sono niente" quelle parole mi facevo male. Basta. Io ero un essere umano e volevo tutti i diritti che erano concessi agli esseri umani. Io ero una di loro. Io ero come gli altri. Mi preparai, ma non avevo valigie o borse. A cosa mi sarebbero servite? Non dovevo mai uscire e per questo non ne possedevo...dove avrei messo le mie cose?
Tutto ad un tratto sentii un rumore alla finestra. Infilai le pantofole e corsi verso la finestra. L' aprì di scatto e mi trovai davanti la faccia di thomas. Sobbalzai. Non l' avevo mai visto così vicino. Non avevo mai visto nessuno così vicino. Mi sentí andare in fiamme. Il ragazzo che amavo era lì. Davanti a me. Per la prima volta. Come reagire?
Rimasi a guardarlo. La luna gli illuminava il volto. I suoi capelli biondi e i suoi occhi grigio ghiaccio. Erano bellissimi e mi scrutavano con aria interessata e serena. Mi tranquillizzava. Dopo un po' stufo di rimanere accovacciato sul davanzale disse con voce timida ma sicura :
- ehm... Ciao margeret, non è che posso entrare?-
che stupida non l' avevo neanche fatto entrare.
- C..c..certo... Accomodati- risposi titubante.
Appena entró nella stanza ci guardammo. Lui era alto e muscoloso. Bellissimo.
Io non dovevo essere un gran che.
Gracile, pallida, ma almeno j miei occhi verdi e i miei capelli ricci e Rossi ravvivano il tutto. Anche le lentiggini erano d'aiuto.
- allora ti ho portato una sacca, non ero sicuro che avessi valigie, perciò ho raccattato qualcosa in casa- disse tutto ad un fiato. Era in imbarazzo. Io cercavo di comportarmi naturalmente, d'altronde ci conoscevamo da più di un anno così mi comportai naturalmente.
- grazie. Io ho preso dei soldi e qualche vestito... Credo serva altro?- risposi.
- non ti basto io?- aggiunse thomas sorridendo maliziosamente.
Scoppiamo a ridere. Fu la prima volta che sentii il suono della mia risata. Mi piaceva.

Spazio personale:
Buonanotte:)
Questo capitolo è abbastanza lunghino... Scusate l' orario.
Lasciate una stellina!

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