"Or bene, Stiles, credo che lontano da tuo zio io possa stabilir le leggi che governeranno l'nostro viver."
Lontano da lo zio? Cosa voleva dire? Voleva forse trascinarlo in una missione tanto avventurosa che, all'udirlo, Scott l'avrebbe, per sicurezza del nipote, ritirato?
"Mio signor, ai vostri servigi io resto, che ogni cosa m'ordinate io farò. E lo mio rispetto a voi tornerà ogni volta.."
"Or bene, Stiles, credo che lontano da tuo zio io possa stabilir le leggi che governeranno l'nostro viver. Prima cosa. Questo parlar bene l'è per le corti e per le dame. Ma le par forse una dama io? Quindi lascia indietro riverenze ed onori, poiché io per te non ne porterò!"
Oh, nessun rispetto per messer Derek? Nessun riconoscimento ad il suo nobil animo?
Oh, qual divina modestia in lui, quale regal spirito..."Se desideri così, per me voi sarete sol Derek, ma a voi do rispetto ed onore, poiché una tal anima pura ne ha bisogno anche in terra, prima di riceverla dal Padre per l'eternità"
Ma chi credeva di aver davanti quel mammoletto, che a stento restava in equilibrio su quel cavallo che, a sua discolpa, sembrava impossibile da governare?
Credeva forse di essere con Sir Lancillotto (che fu, in ogni caso, non più così nobile quando conobbe la bella Ginevra...), con un cavaliere romanzesco tutti fronzoli e lealtà?
Ah, che enorme soddisfazione sarebbe stata veder l'anima del giovane stupirsi e poi corrompersi, di fronte al bel viver di un vero cavaliere, forse meno nobile, ma ben più appagante.
Avrebbe trasformato quel ragazzo in uomo, si disse, probabilmente nell'uomo che i mobili McCall non avrebbero voluto tra loro, ma sarebbe stato uomo."Dammi dunque del tu, e trattami alla pari, poiché unica cosa che richiedo a te è onestà, fiducia in ciò che ti suggerisco, e cieca obbedienza"
"L'hai già, mio signore, come potrebbe non averla?"
Disse, mosso da un impeto interiore tale da farlo sussultare sul cavallo, che lo scosse fino quasi a farlo cadere.
Resto attaccato alle briglie per pura fortuna, mentre ormai chiunque lo avrebbe dato per caduto, con una gamba per aria ed il busto assai inclinato, quasi parallelo al terreno."Chiamami Derek, e per Dio, guarda di prestare più attenzione!"
E di lì più non parlarono, poiché Derek lo superò sul sentiero tra le campagne, ed a lui non restò che seguirlo, con la sua andatura un po' zoppicante, pregando di resister almeno fino alla sera, nella quale pianificava di poter finalmente riposare, e scriver ciò che nella mente già suonava soave.
Che il ragazzino fosse inesperto e pericolante era ben chiaro dalla prima vista, ma quel suo andar così insicuro, quel tremar tutto, quella inesperienza così ostentata...
Nell'animo sentiva le preoccupazioni aumentare, e si trovava ben spaesato nel capir che non l'era sol la maggior difficoltà nel suo cammino, a preoccuparlo, ma la stessa salute del giovane.E come potea lui, che di nessun anima umana oltre lui si era mai occupato, preoccuparsi e desiderar lo bene del primo nobil giovine che capitaa a lui?
Ne era forse causa l'suo animo puro, e l'idea di come questo animo, senza protezione alcuna, potesse esser facilmente spezzato e ferito, probabilmente in modo irreparabile.
E questo lui lo sapea bene, poiché fu quel che la vita insegnò lui con la sua più terribil maestra, colei che prima ti dà la lezione, e poi te la spiega. L'esperienza ricordava lui un ragazzetto nobile, col sorriso grande e sempre acceso, e li occhi chiari curiosi, che l'mondo intorno a loro divoravano.
E ricordava lui anche Madonna Kate; i suoi boccoli dorati splendeano al tardo sole quando primea volta assaggiò, in vita sua, l'sapore delle labbra di un amante. E le labbra di Madonna Kate ritornarono sulle sue per ancor molte volte, e non si fermarono ad un vasto contatto.
Ma l'giovine era ben innamorato, e già vedea una dimora accesa da un camino e dalle voci squillanti di bambini, e si figurava la bella Kate dormir di fianco a lui ogni notte, sorrider del tempo passato in fretta, e finir insieme i giorni della vecchiaia. L'era però ben lontano da realtà lo giovine, poiché presto la bella Kate sparì, ed egli più non la rivide, sapendo poi che aveva sposato un nobil uomo francese, e già aspettava da esso un figlio.
Oh, che cosa dura anche sol narrar la pena del ragazzo, col cuor lacerato e l'orgoglio punto, e tutto era grigio e nulla più brillava per lui.
STAI LEGGENDO
Io dico che anche il nostro è amor cortese
FanfictionErano tempi duri, si usava dire. Tempi in cui le campagne brulicavano di briganti, e le coste di pirati. Tempi in cui l'autorità era al più forte, e la giustizia era ormai sparita. Tempi in cui i cavalieri dal cuor distrutto in gioventù giaravan fi...