Era un giorno più di sploff del solito. Avevo cambiato città, casa e scuola. Il tutto in una fottuta settimana. Come si poteva pretendere una cosa del genere, caspio! Il primo giorno alla Chicago High School mi tremavano le gambe dall'agitazione. Con i nervi tesi, avevo attraversato il cortile della scuola ed ovviamente tutti gli sguardi si erano puntati su di me. Avrei voluto domandare ad una ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi azzurri se desiderasse un autografo, visto che non si decideva a distogliere lo sguardo, ma alla fine optai per rimanere in silenzio. Non potevo farmi riconoscere già il primo giorno di scuola! Dopo averle scoccato un'occhiata minacciosa, proseguii per la mia strada, mostrandomi indifferente alle occhiatine e ai sussurri. Raggiunsi dunque la segreteria, compilai i moduli d'iscrizione ed incominciai a cercare il mio armadietto. Nella fretta di scovarlo, andai a sbattere contro qualcuno, e tutti i fogli mi caddero dalle mani. Il corridoio interò si voltò a guardarmi, o meglio, a guardarlo. Un ragazzo della mia stessa età, ci avrei scommesso, magrolino e dall'aria indifesa, ma con lo sguardo pungente e di uno che la sa lunga. Il ciuffo biondo gli cadeva sugli occhi color nocciola, che alla mia vista si incupirono notevolmente.
- Sta più attento a dove cammini, novellino.- sghignazzò, pronunciando l'ultima parola con talmente tanta rabbia che mi fece venire i brividi. A quelle parole, dovetti impiegare tutta la mia forza di volontà per non rispondergli a tono, quindi mi rimisi in piedi. Per fortuna che se n'era andato, altrimenti glie l'avrei fatta vedere io, a quella testa di caspio! Ignorai le risatine degli altri, e con la testa ritta continuai a cercare l'armadietto 17.