In quel momento mi sentivo un perfetto idiota. Da più di dieci minuti stavo girovagando per i corridoi alla ricerca dell'armadietto sperduto. Non avevo alcuna intenzione di fare la figura dello stolto, quindi preferii non chiedere aiuto e fare di testa mia. Non l'avessi mai fatto! Stavo per perdere le speranze, quando il mio sguardo incrociò quello di un ragazzo dalla corporatura massiccia e dai tratti orientali, accompagnato dalla stessa ragazza di poco fa con gli occhi blu, che continuava imperterrita a fissarmi. Si avvicinarono a me, ed implorai che non mi mettessero più a disagio di quanto non lo fossi già.
- Sai chi mi ricordi?- domandò il ragazzo, sorridendo. Aggrottai le sopracciglia, per poi fargli cenno di proseguire.
- Una pecorella smarrita, non è vero Teresa? - ridacchiò, rivolto alla sua amica, che annuì elargendo un grosso sorriso. Subito pensai che mi stessero prendendo per il culo, ma dovetti ricredermi. Le loro intenzioni erano benevoli, e lo capii solo quando si furono presentati. - Comunque io sono Minho, e lei è appunto Teresa, la mia ragazza. - disse , con nonchalance, ma venne bruscamente interrotto da una voce stridula. - Cosa caspio stai dicendo? Io non sono la tua ragazza! - quasi urlò Teresa, mettendo il broncio.
- Non ancora! - aggiunse Minho, strizzandole l'occhio, e scoppiando in una sonora risata subito seguito da me.
- Thomas, piacere. Non è che mi aiutereste con l'armadietto? - domandai, tra una risata e l'altra. Forse questa sarebbe stata la volta buona.
- Amico, tra due minuti dovrebbe suonare la campanella. È meglio se ci avviamo verso l'aula, lo cercherai dopo. - rispose il ragazzo, avviandosi verso la fine del corridoio.
- Che lezione hai, ora? - mi chiese poi Teresa, prendendomi a braccetto. Non avevo idea di chi le avesse conferito così tanta confidenza, ma feci finta di niente e controllai l'orario.
- Se non erro...scienze! - esclamai, felice che alla prima ora non avessimo matematica o ancor peggio fisica.
- Oh, sì, l'aula è proprio dietro l'angolo laggiù.- e così dicendo Minho mi indicò la via.
- Non venite anche voi? - mi informai, sperando vivamente di sì.
- No, mi spiace. Ora abbiamo Letteratura. - aggiunse, per poi staccarmi letteralmente Teresa di dosso e trascinarla fino all'aula vicina.