Il giorno dopo, a scuola, andò decisamente meglio e fui felice di aver conosciuto Minho, Teresa e Gally. Grazie a loro, i brusolii, le risatine e i sussurri cessarono. Sembravano essere tutti intimoriti da Minho, che essendo il capitano della squadra di atletica, veniva rispettato dalla scuola intera. Non avevo ancora capito il perché mi avessero permesso di entrare a far parte del loro gruppo. Questo lo capii solo più tardi.
Stavo sistemando i miei libri nell'armadietto che avevo finalmente trovato, quando una mano esile mi agguantò per la spalla. Mi voltai di colpo, curioso di sapere chi potesse essere da voler intraprendere una conversazione con me.
- Thomas...- cominciò Teresa, scrutandomi con gli occhi blu. Mi meravigliai di vederla sola, ma cercai di non darlo a vedere.
- Ehm...stasera ci sarebbe una festa a casa di Lauren, una mia amica. Non è che ti andrebbe di venire? Ci saranno anche Minho e Gally. - proseguì, imbarazzata. Ci pensai su due minuti buoni, poi acconsentii. Una festa mi avrebbe dato l'occasione di farmi dei nuovi amici e quindi di ambientarmi meglio. Faceva proprio al caso mio! Mi feci dare uno dei volantini, ed entrai in classe. Ad aspettarmi la professoressa di scienze, che mi ordinò di sedermi al posto, pur non essendo ancora suonata la campanella. Mi sedetti accanto a Newt, quel giorno più misterioso che mai. Estrassi dalla tasca il volantino della festa, e feci per riporlo nello zaino, quando mi venne letteralmente strappato di mano.
- Chi l'avrebbe mai detto? Tu, un animale da festa? Bah. - sghignazzò il mio vicino, leggendo il foglio. Mi sembrò quasi che volesse appuntarsi mentalmente il luogo e l'ora della festa, ma non ci feci poi troppo caso. Mi ripresi il volantino, e suonò la campanella.
Per tutta l'ora fu un continuo darci gomitate. Newt continuava ad invadere il mio banco ridendosela ed urtandomi i nervi.
Terminata la lezione, salutai Teresa, Minho e Gally, ed essendo l'ultima ora mi recai a casa.
Salutai mio padre frettolosamente, per poi chiudermi in casa. Fra i compiti e la televisione, arrivarono anche le nove. Di lì a poco sarebbe passato a prendermi Gally, sempre sperando che non si fosse perso. Quando udii il campanello, tirai un sospiro di sollievo e mi sistemai la camicia nera.
- Wow, fratello, ti sei messo elegante! - mi salutò Gally, indicandomi la sua auto.
- Beh, sai, dovrò pur far colpo su qualcuna. - ammiccai, seguendolo.
In men che non si dica, fummo a casa di Lauren. L'atmosfera era impregnata di fumo e di alcool. Ed erano solo le nove. La casa non era certo delle più grandi, ed essendo in più di cento, non si riusciva neppure a camminare senza scontrarsi con qualcuno. Tra la folla, intravidi con tutto il mio stupore anche Newt.