La curiosità mi stava facendo sua vittima, avrei voluto gridare alla classe l'accaduto e sbandierare la causa del mio entusiasmo, ma non credevo la professoressa Murphy sarebbe stata felice di ciò, quindi mi limitai a scrivere tutto quello che lei ci spiegava sapendo che una volta arrivata a casa non mi sarei ricordata assolutamente niente.
Ero entusiasta ma al contempo l'inquietudine si faceva spazio nella mia anima e sentivo che prima o poi quella crepa mi avrebbe frantumata, era bellissimo leggere, sentire e vedere di queste storie ma non mi aspettavo che il viverle fosse così traumatico.
Stavo contando ogni singolo ticchettio della lancetta dei minuti, ma niente da fare, il mio bisogno di correre fuori non faceva accelerare il tempo.
57.
58.
59
..60.
Non feci in tempo a finire di formulare la parola sessanta nella mia testa che mi ritrovai come magicamente catapultata fuori, dovevo raccontare.
Con lo sguardo scrutavo i volti di tutti gli studenti che mi passavano accanto, stavo per perdere le speranze e correre nell'aula di inglese, quando la risata di Kate, accompagnata a quella di Jim e Chris, mi giunsero alle orecchie.
Non ne ero sicura, quindi mi misi lì ad aspettare di intravedere un particolare più significativo di uno dei tre: i lunghi capelli di Kate furono la prova che ci avevo sentito bene.
Dopo aver congedato la coppietta, decidemmo di marinare insieme la prossima lezione, ero avanti con i crediti in inglese,e deducemmo che il posto giusto per una tranquilla conversazione sarebbe stato la palestra, ci andavamo sempre quando avevamo bisogno di sfogarci l'una con l'altra.
Avevo conosciuto questa ragazza un anno prima, nel mio primissimo corso di fisica.
Fin da subito la sua figura mi ispirava sicurezza e fiducia, così, volendo assecondare il mio istinto, provai ad instaurare una specie di rapporto con la ragazza dai capelli castani.
Anche se alcune angherie nel tempo ci avevano minacciato di rovinare tutto, eravamo lì, insieme.
Quando raggiungemmo il nostro piccolo angolo che oramai col tempo sembrava indossare i nostri nomi, Kate cominciò a sprizzare curiosità da tutti i pori, voleva sapere e io volevo raccontare.
Così, perdendomi in uno dei miei soliti lunghi e per la mia opinione fin troppo noiosi discorsi, le raccontai del mio weekend, puntualizzando su ogni singolo dettaglio, come se il sapere che abito stessi indossando alla festa avrebbe cambiato il suo pensiero riguardo tutta questa situazione.
Lei continuava a seguirmi, dandomi, ad intervalli di tempo che sembravano apposta regolari, degli accenni col volto.
A mia volta studiavo la sua espressione mentre, nella mia testa, cercavo di tirare ad indovinare l'espressione che avrebbe assunto al sentire del piccolo foglietto di carta che ora stavo ancor conservando ben piegato nella tasca dei miei jeans.
Un suo piccolo urlo accompagnato da un'espressione di estremo stupore fecero fermare tutta la palestra per lo sgomento e mi fecero capire che la storia era stata più che assimilata."Dove è il foglietto?" mi domandò come se all'improvviso si fosse trasformata in una grande detective, guardandomi in obliquo dal basso verso l'altro.
"Ce l'ho qui." risposti, porgendole il foglietto.
"Ah-ah, scrittura di un ragazzo!" cominciò a dar voce alla sua sentenza.
Assunsi un'espressione come a dire "non me l'aspettavo!"
"Leyl, è un destrorso e sicuramente bello." dedusse.
Risi d'istinto, "Ma tu che ne sai?" mi venne spontaneo chiedere.
"Stai forse mettendo in dubbio la mia preparazione nel campo?" ribattè con un'altra domanda.
"No di certo, non mi permetterei mai." accompagnò la mia risata, ma io, a quel punto, avevo cominciato ad accigliarmi.
"Che hai Leyl?"
"Niente, io..stavo solo pensando, credo."
"Parli con le buone o con le cattive?" incredibile come quella ragazza potesse farmi sorridere in questi momenti.
"Avevo sperato che si trattasse di Call."
Mi guardò di traverso, come se fossi stata una bimba che aveva appena rivelato a sua mamma di aver sporcato il muro in sala."Senti, Kate, so cosa ne pensate, ma tu sai bene cosa significa essere innamorati, forse lo dimenticherò, un giorno, ora so solo che quel giorno è ben che lontano."
Esternai i miei veri sentimenti e mi sentii più leggera.
Ecco che Kate corresse il suo sguardo, quello che aveva assunto mentre parlavo era di compassione e mi metteva a disagio."Leyl, io credo in te e chiunque ti abbia scritto quel biglietto crede in te.
Prova a vederla da come sembra fuori, hai un'altra possibilità e non credo che faresti la cosa giusta a fartela scappare."Si avvicinò a sigillare le sue parole con un abbraccio mentre con il dorso della mano sinistra asciugava con nonchalance le lacrime che mi scorrevano abbondanti sul viso.
Era così da tempo, piangevo per esternare qualsiasi tipo di sentimento, ero frantumata e avevo bisogno di qualcuno a raccogliere i miei cocci.
Riuscii a tirare un sospiro sorridendo quando un pensiero mi attraversò la mente."Ci basta cercare tra tutti i ragazzi destrorsi della scuola, abbiamo tempo no?"
Vidi le labbra di Kate stirarsi in un sorriso.
"Tutto il tempo di cui hai bisogno, Leyla."
E mi ritrovai a sorride ancora.
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Hi guys, scusatemi davvero, non è uno di quei periodi in cui si ha voglia di vivere al massimo, poi c'è Harry SONOSTRAFIGO Styles che obv sta con Kendall e non con me, #maiNaGioia.
Anyway,Hope you enjoy
All the love as always
Hear you soon(I swear)
Xhs
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"Whose is this?" hs.
Fanfiction"I didn't know who you were, but I knew we'll be like two pieces of the same puzzle, fitting only together."