Chapter Second.

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Aspettai la fine della canzone per non essere scortese con l'unica persona a cui davvero importava di me.

Sapevo benissimo che Jim non avrebbe voluto andarsene, che avrebbe voluto passare il resto della serata tra la braccia della sua ragazza, Chris, ma io avevo un bisogno più che giustificabile di andarmene da lì, non avrei resistito poi così tanto tempo con Carol e Call così inspiegabilmente vicini.

L'ultima nota risuonò esattamente allo scoccare della mezzanotte, la scusa della stanchezza sarebbe stata molto più che plausibile.

"Jim, ti dispiace accompagnarmi a casa?" lo fissai con sguardo di supplica.

"Leyla, è presto! Perché non provi a divertirti un po'? Stacca quella dannata spina ogni tanto!" mi rispose un po' troppo accanto al mio orecchio.

Sapeva che l'odiavo, lo fece apposta.

"Ops, mio caro, mi sa proprio che io a casa ci vado ugualmente e quello che ci andrà a piedi sarai tu!" dissi con tono canzonatorio sventolandogli davanti agli occhi azzurri le chiavi del suo gioiellino, le aveva lasciate nella mia borsa all'inizio della festa.

Mi rivolse uno sguardo di affronto.

Colpito il tallone d'Achille del caro Jimmy, in fondo se l'era cercato, mi ha parlato all'orecchio!

"Uno ad uno, amore." aggiunsi con le mani a cingermi i fianchi guardandolo vittoriosa.

Nel giro delle prime note di Can't Stop che stava precedendo voci urlanti di adolescenti che si limitavano a conoscerne il ritornello, mi ritrovai a correre.

Sentivo la voce di Jim riecheggiare nei corridoi che avevo appena percorso, ma, tuttavia, la fonte di quella voce non ci mise tanto a raggiungermi.

Non persi tempo e, una volta dopo essermi seduta al posto di giuda, gridai con quel filo di fiato che mi rimaneva.

"Se non ti affretti ad entrare in macchina, oltre a rischiare che io e la mia destrezza con questa roba rompiamo il cofano alla tua cara, pulita e profumata Sally, ti toccherà anche rincorrermi fino a casa mia!"

JIMMY'S POV:

Non le diedi tempo di finire la frase che la stavo affiancando sul sedile, per mia disgrazia, del passeggero. Lei sostiene di non essere una brava guidatrice ma, in questi quindici anni d'amicizia, compresi gli ultimi due in cui l'ha fatto legalmente, lei guidava spesso ed era davvero bello averla accanto mentre si fingeva concentrata e cercava di lanciarti frecciatine quando in realtà l'unica cosa che le riusciva era il ridere a crepapelle, tipo ora.

"Basta, ti prego, la mia pancia chiede un time out." dissi accompagnato dalle risate di entrambi mentre l'auto era ancora parcheggiata nel viale del locale di Chris.

Le nostre risate,assieme, erano una melodia fantastica a cui oramai mi ero abituato, ma nell'ultimo periodo, quel Call mi stava togliendo il privilegio di vedere Leyl piangere solo per lo sforzo fatto nel cercare di respirare dopo una delle sue tragiche ed illogiche battute.


"Ah, la tua di pancia?! Sto ridendo senza saperne il motivo." disse quando sembrava essersi calmata.

"Signorina non esiti a chiedere, potrei dare una risposta ai suoi immensi dubbi, non vorrei le turbassero il sonno questa notte!" risposi e mi affrettai a farle il solletico nell'unico punto in cui lo soffriva per davvero: l'addome.

Appena le mie mani cercarono di beccare il punto debole di Leyla, lei era già corsa ai ripari stanziandosi all'angolo tra il sedile del guidatore e lo sportello, ma avrebbe dovuto sapere che non l'avrei mai e poi mai graziata dalla mia stupenda tortura.

In quel momento smise di ridere ed erano udibili solo dei piccoli urli accompagnati dalle sue suppliche ma, quando i nostri corpi cominciarono a sfiorarsi, sapevo che non avrei mai trovato il modo di farla smettere.

"Okay, okay.." cercava invano di completare un pensiero.

"Come dici?" la canzonai, ah ah, due a uno.

"Sei un grande stronzo" dedusse la mia coscienza, come non prenderlo come un complimento?

"Volevo dire.." un'altra rumorosa risate interruppe suo secondo tentativo.

Leyla mi guardò negli occhi e, non trovandoci nemmeno un finto velo di compassione, m'afferrò per i polsi.

"So che senza di me sei perso, ma devo davvero andare a casa." concluse.

Tuttavia non ebbi il permesso di guidare la MIA auto e dovetti sopportare la sua voce che cercava in tutti i modi di imitare al meglio quella dei cantanti che stavano passando alla radio in quegli infernali dieci minuti, si che le volevo bene, ma questa era crudeltà.

"Sai, Leyla, forse non te l'ho mai detto ma non è questo il modo in cui voglio perdere l'utilità delle mie care e belle orecchie."

"Non vorrai dire che le tue orecchie sono meglio della mia voce! Dai, Jim, mi darebbe ragione anche tua madre!"

"Tu, Leyla Jasmine Smith, come osi?" ribattei.

La mia frase fu stroncata dal rumore della portiera che veniva chiusa, Leyl mi stava sorridendo dal vialetto di casa sua, diamine, era una scheggia!

"Buonanotte." gridai, ma non poteva sentimi.

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Sto cercando di presentavi al meglio i personaggi.

Hope you'll like

All the Love as Always.


xhs














"Whose is this?" hs.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora