Chapter 6th.

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HARRY'S PoV:

Non m'aveva visto, per fortuna, era arrivata tardi in classe.
Dannazione, dovevo stare più attento.
Uscii d quell'aula di corsa e mi avviai verso l'aula dove si sarebbe tenuta la mia prossima lezione.
Nel tragitto mi fermai un attimo alla finestra che dava sul retro della scuola.
Odiavo quel posto per il passato che avevo sopportato, ma in fondo, mi ritrovai a pensare, non era un panorama così male.
Vivevo lì da una vita ormai, non amavo la compagnia, anzi, odiavo dover stare con i miei amici per fare sempre le solite cose, feste, ragazze: sì, era appagante a volte, ma poi la parte più matura di me mi ricordava che non era così che sognavo di essere.

Eppure, dedussi, se non fossi vissuto lì, non avrei incontrato lei.

Some months before:
Arrivati al nostro turno, un gruppo mai visto si aggregò al mio.
Provai a pensare a tutta la gente che conoscevo, ma nessuno di loro faceva parte della categoria.
La porta si spalancò all'improvviso, vi ci passò una ragazza di quelle che ti lasciano senza fiato, avanzò sorridendo, Dio, quel sorriso sorpassò il limite di bellezza consentito agli umani.

Era disarmante.

La sua avanzata aveva un punto d'arrivo, le braccia di un ragazzo.
Appena lui la guardò negli occhi, quelli di quest'ultima si illuminarono di una luce che ero sicuro non avesse mai illuminato i miei.
Inciampai nei miei passi mentre mi facevo largo nella piscina per arrivare il più vicino possibile a quei due, dovevo almeno capire il nome di quella ragazza, pur essendo Harry Styles, non mi sarei mai avvicinato di punto in bianco per presentarmi alla coppia, così decisi di provare perlomeno ad origliare.

Sentii il ragazzo castano gridare:

"Dai, Leyla!"

Bel colpo, pensai.

Più facile di quanto pensassi.

Alzai il braccio destro per evitare di inciampare ancora, c'era davvero troppa gente lì.
Riposai il braccio lungo il mio fianco e subito sentii che qualcosa mi mancava.

D'istinto mi guardai la mano.

Dannazione, l'avevo perso.

LEYLA'S PoV:

"Grazie ancora Kate, ci vediamo a mensa o torni a casa?"

"Ti raggiungo lì."

"Okay, allora a dopo."-la congedai con un sorriso.

Cominciai a camminare verso la palestra, sarebbe stata il luogo della mia prossima lezione.
Mi spogliai per poi indossare gli indumenti adatti a quell'ora e mi ritrovai automaticamente a pensare a come solo pochi giorni prima sistemassi l'anello nel borsone per paura di perderlo, o che si rovinasse.

Some months before:

Fui l'ultima ad entrare in piscina, quel giorno.
Call non potette passarmi a prendere e così presi il bus, che, ovviamente, aveva fatto tardi.

Appena entrata, decine di voci di adolescenti entusiasti mi giunsero alle orecchie, la cosa mi stordì un po', ma subito dopo cominciai a cercare l'unica persona di cui davvero mi importava in quel periodo, Call.

Gli sguardi erano ovviamente tutti puntati su di me a causa della mia entrata fuori orario, era imbarazzante e appena mi accorsi che le mie guance stavano per avvampare, vidi le spalle del mio ragazzo e un sorriso da bimba prese posto sul mio viso.
Dovevo sembrare una scema, ma quando c'era lui io potevo solo essere felice.
Lo raggiunsi e quando il suo sguardo si intrappolò nel mio, mi ricordai per l'ennesima volta il perché quella storia andava ancora avanti, nonostante tutto, ci amavamo davvero.
Mi divertii un sacco e mi furono garantiti cinque minuti in più per il ritardo, sola però.

Ne approfittai per leggere le frasi che erano incise sulle palline.
Alcune sembrano scritte apposta per me, altre erano solite frasi fatte, di alcune non riuscivo a capire il significato, non allora perlomeno.
Quella piscina non era poi così tanto profonda, riuscivo a muovermi trascinando i miei esili piedi sul fondo.

"È chiaro che la felicità non esista; eppure un giorno ti svegli e scopri che se n'è andata."

"Ci si da meno da fare per trovare la felicità che per far credere di possederla."

"Mi ritrovo a pensare che l'amore non esista, ma che esista la paura di rimanere soli."

"Ho riconosciuto la felicità dal rumore che ha fatto andandosene."

"Chi urta i sentimenti e chi si china per raccoglierli."

Come potevano, quelle persone, aver espresso le mie idee e le mie più grandi paura senza nemmeno avermi conosciuto?

Una risata amara fuoruscì dalle mie labbra.
Certo che mia mamma aveva ragione, ero davvero bipolare a volte, il mio stato d'animo era cambiato incredibilmente in meno di cinque minuti, ma io mi ritenevo solo vulnerabile, solo perché quel termine mi faceva meno paura, probabilmente.

Avevo gli occhi lucidi, allora.

Quei cinque minuti erano di sicuro i più significativi che avessi mai vissuto.

Continuai ad avanzare quando qualcosa mi fece sentire un fitto dolore al piede.
Che poteva essere?
Mi chinai per raccogliere qualsiasi cosa ci fosse stata.

Era un anello.

In quell'istante una pallina rotolò fuori per i miei bruschi movimenti.
La raccolsi.

"Le cose che sembrano accadere per caso, sono segni che il destino ti da per farti sapere che sta facendo il suo corso."

"Signorina!"-sentii una voce insistente e fin troppo acuta alle mie spalle; apparteneva ad una ragazza, doveva lavorare lì-"il suo tempo è scaduto."

Uscii di corsa da lì mentre il luogo si affollava nuovamente, sentivo una cosa strana provenire da un luogo che doveva essere vicino al mio cuore, ma non riuscivo a decifrarla.

Era un peso che nemmeno sapevo di avere che era andato via, o un masso pesante che si era appena posizionato lì?

HARRY'S PoV

"Hey, Harry!", il mio amico Cory mi strinse in un abbraccio.

"Qualcosa non va?" esordii io.

Quel ragazzo aveva l'aria di qualcuno che ha bisogno di farti una domanda importante ma ha paura della tua reazione.

"Niente, Harry, solo non credo sia il luogo giusto per parlarne, dovremmo farlo dopo, a mensa, ti va?"

"No, Cory, se hai quella faccia è perché c'è qualcosa di importante, quindi non farti tutti questi inutili problemi e parla."

Sul suo viso c'era ancora un'espressione piuttosto indecisa.
La mia curiosità andava oltre i limiti, doveva parlare, e all'istante.

Lo incitai ancora una volta gesticolando e alzando un sopracciglio nella sua direzione.

"Ti ho visto, stamattina, Harry."

"Visto a far cosa?"

Il cuore cominciava a minacciare di uscirmi fuori dal petto.
Diamine, doveva essere il mio segreto, se mi aveva visto lui probabilmente l'aveva fatto qualcun altro.

"Stavi scrivendo qualcosa su un foglio sul banco di Leyla, che hai intenzione di fare, amico?"

Okay, credo di aver trovato un complice.

"Ci vediamo in mensa!"

Strizzai l'occhio sgattaiolando via, avevo bisogno di trovare il ruolo perfetto di Cory in questa storia.

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Hi, there!

Non sono poooi così brava nello spazio autrice, ma hope u enjoy

All the love as always.

-xhs

"Whose is this?" hs.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora