Camminavo per quel vialetto innevato da circa venti minuti, indecisa sull'entrare o meno. Non mi sentivo pulita, avevo un peso sull'anima, qualunque cosa avessi detto, un giorno, sarebbe stata usata contro di me, seppure fosse stata una bugia.
Vivevo nell'ansia, nel batticuore, non li sentivo quei 17 anni, ma molti di più.
Prima di entrare in quell'edificio bianco ghiaccio come la neve che l'aveva ricoperto, mi passai una mano sul viso, era caldo, nonostante ci fossero pochi gradi li fuori.
Mi voltai poi in una piccola pozzanghera ancora intatta e Dio, non l'avessi mai fatto. Guardavo il mio volto riflesso, ma non avrei mai saputo disegnarlo, era simmetrico ma non come i miei capelli fin troppo lunghi, di un colore quasi inpronunciabile poichè andavano dal marrone al rosso chiaro. La frangia, poi, mi copriva una parte di fronte fino a ricadere sulle ciglia dei miei occhi verdi, spenti come il mio sorriso che non appariva quasi mai.
Sul naso c'era un piccolo piercing che toglievo spesso, avere un pezzo di metallo tra una narice non era il massimo.
I miei vestiti, dovevo cambiarli, e in fretta prima che fossero stati un albergo per qualche topo e la sua vacanza da sogno ma almeno avrebbe pagato l'affitto, il chè non era male. Ero snella, forse non con le forme giuste ma questo mi permetteva di correre più velocemente. Conoscevo il parkour, sapevo come essere una scimmia, come gestire al meglio corpo e mente, ed era una delle poche cose che amavo di me. Certe volte pensavo a cosa potessero dire le persone che mi guardavano, anche solo di sfuggita mentre continuavano i loro affari, i loro lavori. Poi mi fermavo, non volevo una risposta, mi avrebbe urtata troppo.
Da quell'acqua piovana ormai sporca si poteva intravedere anche un piccolo zaino nel quale c'era la borsa della mattina appena trascorsa. Mi sentivo in colpa quella sera, mi sentivo in colpa per quello che avevo fatto ma non potevo tornare indietro.
'Nicole, cosa ci fai li fuori?' alzai la testa e vidi il volto di Meckenzie.
'Osservavo il paesaggio, sai, adoro la neve.'
Era una donna bellissima, e seppure in sovrappeso sapeva indossare con classe la sua solita gonna nera da quattro soldi ed suo solito maglione rosa. A Bronzeville la conoscevano tutti per il suo sorriso contagioso e per il suo voler aiutare sempre gli altri. Non sapevo molto di lei, come anche di Jhon, ma nemmeno loro sapevano di me.
'Vieni dentro su, o la neve ti arriverà anche al cervello!' la sentii ridere dopo poco, mentre entrava nel supermercato.
'Oh Meck, quanto avrei voluto che davvero la neve mi congelasse il cervello per farmi dimenticare le cose che pensavo e facevo ogni giorno' avrei voluto dirle ma mi limitai ad entrare.
Era un posto piccolino e quadrangolare, sembrava più un Bar che un supermercato ma questo non negava loro gli affari. Certo, non erano ricchi ma sapevano gestire un'attività.
Trovai Jhon alla cassa con in mano un giornale e, subito dopo avermi notata, venne ad abbracciarmi, come era suo solito fare.
Differentemente da Mackenzie, lui, se ti voleva bene, sapeva anche dimostrarlo col linguaggio del corpo.
'Piccola furfantella, da quanto non ti si vedeva da queste parti.' disse, dopo esserci abbracciati e dopo essere tornato dietro la cassa.
'Sì' esclamai mentre mi sedevo di fianco a lui, sulla sedia di Meck che era a sistemare alcuni scaffali.
'Vecchio Jhon, Chicago è grande, capita di perdersi.'
Non avevo voglia di parlare, fu la prima cosa che mi venne in mente e la dissi, lui sorrise e riprese a leggere, forse aveva percepito la mia stanchezza.
Rimasi su quella sedia per mezz'ora circa mentre il cellulare era in carica e mentre entravano ed uscivano clienti abituali. Vagavo su Twitter quando vidi una foto di Louis a Chicago. Sapevo fosse li ma, nonostante questo, sorrisi comunque.
'È sempre quel cantate? Nic dovresti pensare un po più a curarti, non alla musica.' disse Jhon.
Non gli risposi, sapeva quanto tenessi a quel cantante e a quella band, e sapeva quanto mi desse fastidio parlarne.
'Okay non parlo più, infondo ti fa sorridere quindi va bene.' accennò con la voce, mentre si dirigeva fuori, e dopo un po, lo vidi accendersi una sigaretta per poi osservare il cielo.
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Different ||Louis Tomlinson
FanfictionNon è mai stato facile vivere, trovare il proprio posto nel mondo, dove sentirsi a casa, al sicuro, soprattutto per Nicole, 17 anni, da Chicago, Vancouver, sempre in fuga e in più paesi, ladra non professionista e alcolista non per scelta. Nata da g...