Chapter 2

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Congratulazioni signorina Wood! Se continua di questo andamento verso la fine dell'anno avrà una borsa di studio per l'università scientifica a Boston.

Il dirigente scolastico.

"Honey guarda cosa mi ha dato il postino questa mattina!"

Mi alzai dal letto e strusciai i piedi fino ad arrivare al tavolo in cucina.

"Un'altra bolletta?" Sbadigliai.

"No, il prossimo anno andremo a Boston.- Disse mio padre con in sorriso stampato in faccia.- Ma questa volta non cambieremo nome..."

Non riuscivo a cogliere l'entusiasmo del vecchio uomo.

"Papà fammi vedere." Acchiappai il foglio.

"Non ci posso credere!" Urlai dalla felicità.

"Sono fiero di te Honey!"

"L'università?! a Boston?!" Non c'è la faremo mai economicamente. I soldi della borsa di studio servono per l'iscrizione e per i libri... ma non basteranno per l'affitto di un altro appartamento.

Corsi in camera e accesi il PC. Dovevo trovare un lavoro per aiutare mio padre.

Aiutante pasticcera. Direi che non fa per me

Fioraia. Sono allergica al polline...

Panettiera. Potrebbe andare.

Chiamai subito la panetteria.

"Salve chiamavo per avere informazioni sul posto di lavoro come panettiera..."

"Si... ehm... allora può incominciare a presentarsi questo sabato alle 2:30 non sappiano ancora per certo se potremo assumerla. Abbi pazienza."

"Grazie mille. Allora a sabato."

Riagganciai.

Dovevo fare un tema di filosofia... ma non riuscivo a buttare giù nessuna idea, di solito facendo una passeggiata venivano in mente i miglior temi di tutta la mia piccola vita scolastica, ma quel giorni niente... abbandonai il foglio protocollo sulla scrivania di legno e mi addormentai.

...

...

Come ogni mattina...
La sveglia suona ma io non mi alzo ancora, a quel punto ci pensa mio padre a darmi il dolce buongiorno.

"HAI SCUOLA SVEGLIATI!!!"

Ecco appunto...
Mangio qualcosa e corro alla fermata del bus.

"Buongiorno Wood." E mi toccava ignorare Luke Hemmings, il ragazzo ritenuto più figo di tutta la scuola.
A me personalmente creava soltanto problemi, ma forse è l'unico a rivolgermi ancora la parola.
"Cosa fai? Non saluti?" Dice mente giocherella con il piercing.

"Ciao Luke." Sbuffai.

"Grazie. Oh, mi aiuti a trovare una scusa plausibile per non aver fatto il tema di filosofia?" Mi chiese mettendosi davanti a me.

"Ti arrangi." Rispondo freddamente.

"Ma dai... ti prego."

"Se vuoi proprio saperla tutta, non l'ho fatto nemmeno io."

Il biondo lanciò una risata acuta.

"Smettila!" Ringhiai.

"Okay okay..." disse portandosi una sigaretta alla bocca.

Mi disgustava.

Il bus arrivò e caricò me, Luke e altri amici suoi. Luke si sedette vicino a me trascurando i suoi amici, e mi tormentò ancora e ancora e ancora...

- - -

"Buongiorno ragazzi!"

"Buongiorno signor Palmer." Rispondiamo in coro.

"Perfetto... Hemmings si è fatto una passeggiata?" Chiese il diplomato, puntando il banco vuoto accanto a me.

Puntualmente la porta si apre e da essa entra il biondo, fa un cenno al professore e con aria poco modesta prende posto vicino a me.

"Hemmings scommetto che non ha fatto il compito di filosofia. Ho ragione?" Chiese il professore avvicinandosi sempre di più.

"Prof, io e Honey ci stiamo lavorando insieme... mi sta dando delle dritte. Solo che non l'abbiamo ancora terminato."

Lo fulminai con lo sguardo.

Il vecchio gli credette, ammetto che è davvero bravo a mentire.

"Okay bene..."

Prese un gessetto e in un batti baleno la lavagna fu ricoperta di parole...

- - -

La giornata volò, mi incamminai verso casa.
Davanti al cancello intravidi Luke.

"COSA CI FAI QUI?!" Urlai.

"Dobbiamo fare il tema di filosofia."

"E tu credi che ti faccio entrare in casa mia conciato in questo modo?"

"Si..."

"Togliti la giacca di pelle, togliti gli occhiali da sole, butta quella sigaretta e prendi una gomma da masticare."

"Okay capo."

Ci dirigiamo verso la porta e appena entriamo, mio padre si catapulta all'ingresso.

Luke mi strinse la mano.

"Ciao Honey. Chi è lui?" Chiese mio padre.

"Ciao papà, lui è Luke, un amico."

"Salve signor Wood." Saluta Luke.

"Mi hanno parlato male di te Luke, e visto che sei solo un amico di mia figlia, leva quella mano da lei."

"Scusi."

"Bene... papà noi andiamo su... dobbiamo finire un compito."

"Che compito?" Chiese il vecchietto.

"Filosofia."

"Okay. Luke, ti tengo sotto occhio."

"Arrivederci Signor Wood."

Andammo in camera e lui si sedette sulla sedia della scrivania.
Tirò fuori dal suo zaino i libri di filosofia.

"Vieni." Mi disse.

"Vado a prendere una sedia di là."

"Sto così antipatico a tuo padre?"

"No, è solo geloso."

Non era vero... molto probabilmente Luke gli ricordava qualcuno... qualcuno pericoloso per il nostro segreto.

Presi la sedia e la avvicinai a Luke.

"Hai già pensato a cosa scrivere?"

"Pensavo...

Continua...

SPAZIO AUTRICE:

CIAO CASTORINI INDISCIPLINATI!!
CHE NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO?!
IL PAPÀ DI HONEY, SECONDO VOI, CHI GLI RICORDAVA?!
BACINI E PIZZA PER TUTTI!!
(P.S. NON PAGO IO)

-SYDNEY

Come Aereoplanini Di CartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora