Cercando me stessa

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SPAZIO AUTRICE
Buonasera a tutte, mi dispiace dire che questo non è ancora il capitolo che vi devo, ma come promesso lo posteró entro il sei.
Questo è il prologo di una storia che ho in testa da un po' e vorrei sapere cosa ne pensate e se vi piacerebbe sapere il continuo.
Detto questo, scusate il monologo e bho... Voi siete sempre di più e non so dire quanto questo mi renda felice.
Grazie mille!!!! Vi adoro!
A presto,
Flywithme xx. ❤

CERCANDO ME STESSA

(Prologo)

È una bella giornata. Fuori.

Quando mi sono svegliata il sole era giá alto ed un raggio di luce entrava dalle finestre illuminando parte del letto.

Quando sono stata abbastanza cosciente da sedermi sul materasso e mettere a fuoco la stanza, ho anche sentito gli uccellini cinguettare ed i nitriti dei cavalli al galoppo.

Sai, non so se te lo puoi ricordare, ma la nonna diceva sempre che giornate come questa sono da ricordare, perché sono rare. A me, ultimamente più del solito, le giornate sembrano tutte uguali, nessuna si differenzia dall'altra e non importa quanto siano luminosi i colori che le caratterizzino, io continuo a vederle in bianco e nero, come uno di quei vecchi film che ci vedevamo stesi sul letto.

Te li ricordi quei film?

Erano per la maggior parte muti, ma erano così belli... Penso di aver visto con te i film più belli della mia vita; certo, ce ne saranno tantissimi altri che mi colpiranno particolarmente, ma quelli visti con te saranno sempre i migliori.

È una tempesta innarestabile. Dentro.

Mi sembra di impazzire.

Mi sento come se le onde mi lanciassero contro lo scoglio più duro che abbiano mai battuto e che lo facciano con tutta la loro forza; il dolore mi lacera e mi divora lentamente, ma non mi uccide. Non posso urlare, la gola è completamente chiusa e la voce non ne vuole che sapere di uscire dalle mie labbra.

Lo schianto non dura che pochi secondi, le onde mi trascinano a largo, dove è impossibile salvarsi dalla loro furia, ma non mi annegano e non lasciano che mi anneghi.

Proprio quando il dolore si affievolisce e sembra che le onde si siano calmate, ne arriva una nuova che mi butta contro lo scoglio.

Sembra ci trovino gusto nel vedermi agonizzante.

È una catena che ultimamente si ripete all'infinito e non riesco a metterle fine, quasi come se non dipendesse dal mio volere.

Dicono che il tempo guarisca, ma più passano i giorni e più peggioro, il tempo non fa che rigirare il coltello nella piaga.

Sono confusa e mi sento terribilmente sola, nonostante le persone che mi circondino mi riempiano di attenzioni.

Sono vuota e mi sono persa.

È la prima lettera che tento di scriverti da quando sono arrivata qui, giá, non sono più a casa.

Quasi da due settimane sono in Texsas, nel ranch dei nonni, la mamma ha detto che mi avrebbe fatto bene allontanarmi dalla cittá per un po'.

Sono arrivata con la pioggia, quando sono scesa dal bus mi sono bagnata tutti i capelli e tutti i vestiti, ma ho sorriso perchè mi sono ricordata di quella sera.

Te la ricordi quella sera? Io sì, me la ricordo bene.

Il giorno dopo il mio arrivo ho conosciuto le persone che lavorano qui, c'è anche una giovane donna con una bambina di cinque anni.

È l'unica persona con cui parlo da quando sono arrivata, oltre qualche parola con i nonni, chiaramente.

Ti starai chiedendo perchè una ragazza matura, come dicono tutti, parli con una bambina di cinque anni a cui piace pettinare le bambole.

La risposta non è difficile, lei è così vera che ogni problema ha la soluzione più ovvia e scontata, ed è così dolce e spontanea che anche il gesto più stupido è qualcosa di meraviglioso.

Le ho fatto vedere alcune delle nostre foto, ha detto che sembri un principe come quelli descritti nelle fiabe e mi ha chiesto se mi mancassi.

Le ho detto che mi manchi talmente tanto da non vedere più i colori.

Lei si è alzata, ha raccolto la bambola ed ha detto: "Chiudi gli occhi e dimmi che vedi."

Non vedevo nulla, non ricordavo neanche ma le ho detto che vedevo un cavallo ed una prateria.

Mi ha chiesto di disegnarli, sono stata meglio.

Ho preso una decisione: questa sará l'ultima lettera dove ti parlerò di ciò che siamo stati e di quello che non abbiamo più, di come mi sento da quando non ci sei. È l'ultima lettera nella quale ti diró che mi manchi e che ti amo, non perchè non ti ami più, semplicemente perché so quanto tu avresti voluto che io andassi avanti.

Continueró a scriverti, ogni giorno, ma ti parlerò di me, di come mi stia cercando, dei progressi che farò, di come stia riscoprendo i colori.

Così da renderti fiero di me.

Sempre tua, Cora.

Mai e Per sempre [M. M.] (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora