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Mai e Per Sempre. 

14. ( Capitolo da correggere scusate eventuali errori)

LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE IN FONDO!!!! E' IMPORTANTE!!!! 

13 Luglio 2013, Ibiza 

"Flex, time to impress. 

Come and climb in my bed, don'be shy do your things: 

It's all in my head."

Fifth Harmony- All in my head 

Maya P.O.V

"Smettila, Maya. Non se ne parla neanche! Ora entra in quel costume e preparati per scendere in spiaggia!" esclama arrabbiato Louis uscendo dalla mia stanza con tanto di tonfo quando sbatte la porta. 

Non capisco cosa gli interessi, non sono affari suoi se non ho voglia di scendere a mare. Eppure sembra che sia diventata una cosa personale schiodarmi dalla mia solitudine dopo che ho rotto con Marco. 

Non sono più andata a Roma e mia madre mi ha chiamato preoccupata, non sono andata a riprendermi le mie cose a casa sua, non ho risposto alle sue chiamate. Credevo che fingendo di tagliare tutti i ponti con lui, solo perché fossi arrabbiata gli avrebbe fatto capire quanto ci fossi rimasta male, quanto mi avesse ferita sentire la voce di una che credeva che sarebbe valsa qualcosa di più di quanto ero valsa io. 

Quanto sono valsa io? Qualche mese di divertimento, ecco quanto sono valsa!

Solo al pensarci la rabbia mi sale e mi viene voglia di strangolare qualcuno, immaginando sia lui. 

La cosa che mi fa arrabbiare più di tutte è che sono pienamente consapevole del fatto che, se me lo trovassi davanti in questo preciso memento, gli salterei al collo senza troppe cerimonie. Perché?! Bhe, perché ce l'ho ancora dentro, nell'anima ed è difficile staccare le persone da dentro, è veramente difficile. Ma sono anche consapevole di doverlo fare, perché altrimenti rimarrei ancorata a questa storia per anni, proprio come in passato sono stata ancorata a cose che si sarebbero potute risolvere in modo molto veloce. 

Sul mio letto, un grande letto matrimoniale in un lussuosissimo albergo sulla spiaggia di Ibiza,c'è uno splendido costume della nuova collezione di Louis, che ha disegnato qualche mese fa mentre io e Matilde preparavamo la colazione. 

E' elegante ma allo stesso tempo semplice e divertente, è uno di quei costumi che ogni ragazza vorrebbe assolutamente avere nel suo armadio, solo per dire "Guarda, non è stupendo?!". Eppure io non ho nessuna voglia di indossare quel costume e scendere a mare, nonostante lo stia facendo. 

"Sono sicura che non te ne pentirai!" aveva detto Matilde mentre mi pettinava i miei lunghi capelli "Sai, qui ci sono tantissimi ragazzi, molto più belli di Marco! Sono sicura che riuscirai ad andare avanti!" 

Quindi mi sono messa il costume di Louis, ho indossato una collanina d'oro che ha il girocollo, scende fino alla viti e vi gira intorno, ed un pareo nero forato, che disegnava un fiore di loto. Era fatto a mano, le nostre sarte si erano date molto da fare per la produzione di questi copri costumi. 

Infilo dei sandali oro come la collana e prendo la borsa e gli occhiali da sole. 

"Sono contento che alla fine tu sia venuta!" esclama Louis abbracciandomi 

"Sì, certo." rispondo stringendolo "Ma non farti strane idee."

"Io?! Mai! Sarò troppo occupato a farmi altre strane idee, secondo te perché ho scelto Ibiza per la vacanza?!" esclama facendomi l'occhiolino, io e Matilde ci guardiamo e scoppiamo a ridere. 

La spiaggia è affollata, e sono quasi tutti ragazzi della nostra età, persone più grandi o famiglie con bambini ce ne sono veramente pochissime!

Matilde aveva ragione. Qui i ragazzi non sono per nulla male, anzi.

Lasciamo le nostre cose nella cabina che abbiamo pagato e Matilde mi trascina a prendere un drink, non ho nessuna intenzione di prendere un super alcolico a prima mattina (anche se è quasi mezzogiorno) quindi prenderò un drink alla frutta poco alcolico, sperando sia buono. 
Il barista ci fa l'occhiolino mentre ci serve i due drink poi torna a dare attenzione alle altre persone che devono ordinare, noi tre ci sediamo ad un tavolino non troppo lontano da dove alcuni ragazzi stanno ballando. 

Sono la prima ad alzarmi, lascio il drink sul tavolo e cammino verso la spiaggia, sto scendendo le scalette del bar quando una voce calda mi chiama attirando la mia attenzione. 

"Maya, sei proprio tu?!" è una voce calda e familiare, sono sicura di averla già sentita da qualche parte, ma dove? 
"Matthew!" esclamo abbracciandolo appena mi giro, non lo ricordavo affatto così. 
I suoi capelli castani sono leggermente spettinati, gli occhi tra il castano chiaro ed il verde sembrano essere diventati più chiari dalla prima volta ma sono pieni di vita e la barba cresciuta dopo pochi giorni di rasatura gli copre parte del viso. Del ragazzino panciuto dal padre americano che aveva fatto con me la prima media prima di partire per l'America, non è rimasto assolutamente nulla perché ora ha una perfetta tartaruga ben scolpita a furia di lavoraci su. 
"Mio Dio, da quanto tempo!" gli dico staccandomi, non pensavo l'avessi mai rivisto, con il tempo ci eravamo allontanati. 

Quando andavamo in classe insieme, io ero l'unica che aveva legato con lui gli altri lo escludevano da tutto. Io, di mia volontà, mi sono esclusa dagli altri per stare con Matthew e non me ne sono mai pentita fin quando lui non è partito, non mi sono pentita di essermi avvicinata a lui, quello mai, è sempre stato una persona fantastica, mi sono pentita fortemente di non essere riuscita a stare anche con gli altri perché da quando lui è partito è iniziato il mio calvario a scuola. 

"Troppo." risponde "Ma guardati! Ora sei sulle riviste di moda!" esclama guardandomi, era come avere difronte a noi stessi due persone completamente diverse da quelle che eravamo prima, l'ultima volta che ci siamo visti, ma da quell'ultima volta erano passati anni ed era anche intervenuta la cara pubertà. 
"Chi l'avrebbe mai detto, eh?" dico mentre cammino insieme a lui chissà dove. 
"Io. Io l'ho sempre detto!" esclama facendomi la linguaccia.

Iniziamo a parlare del più e del meno ed è così che scopro che lui lavora come attore, mi dice i film che sta producendo a Los Angeles, mi racconta come stanno i suoi genitori, gli racconto qualcosa della mia vita, gli dico di Luca, ma non accenno una parola a Marco. Non ho nessuna intenzione di dargli importanza, in questo momento. Anche se so che ne ha molta.

"Ti va di andare a fare un bagno?" mi domanda alzandosi dalla sabbia, sorrido e mi alzo anche io. In modo molto teatrale mi tolgo il copri costume e lo lascio sulla legato al suo ombrellone mentre corro verso il mare, nulla mi salva da uno schizzo dietro la schiena che mi ricopre la schiena di brividi. 

" Lo sai, alle medie avevo una cotta per te." mi dice guardando verso il mare, non so come sia possibile, ma la spiaggia ora è poco affollata. 

Sono io a baciarlo per prima, non so neanche perché. Mi andava di farlo e quindi l'ho fatto. 

SPAZIO AUTRICE 

NON PICCHIATEMI!!! 

Yeah!!!!! Finalmente ci sono riuscita!!!!! Ecco il nuovo capitolo, so che è corto, ma spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile per il prossimo. 

Come sempre ringrazio tutti quelli che supportano questa storia, state diventando veramente tantissimi e questa cosa non sapete quanto mi possa rendere felice perché non pensavo che qualcosa di mio potesse piacere così tanto a qualcuno. 

Spero che un giorno sia in grado di pubblicare questa storia, di tramutarla in un libro. Sarebbe un sogno che si avvera. A quanti piacerebbe? Ditemelo nei commenti!

Come sempre ( sì, so di essere ripetitiva) mi farebbe piacere sapete cosa ne pensate di questo capitolo!!! 

Grazie mille a tutti, vi amo!!! 

Flywithme xx



Mai e Per sempre [M. M.] (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora