Guardo la mia migliore amica allontanarsi lentamente lungo il corridoio pieno di studenti.
Dopo qualche secondo scompare dalla mia vista,lasciandomi sola e con mille domande in testa.
Cosa intendeva dire?
Sospiro sconfitta,non c'è modo che lei cambi idea,la sicurezza me l'hanno data quegli occhi pieni di disprezzo ed evidente odio che usa quando li guarda.
"Hey...ciao..."
Una vocina debole arriva dalle mie spalle,mi volto e noto che Violet è davanti a me con le mani unite dietro la schiena,con lo sguardo basso e con i capelli azzurri davanti al viso.
"Tutto bene?"
Mi chiede gentilmente senza guardarmi. Istintivamente sorrido,il suo carattere mi ricorda quello di Inori.
O quello che pensavo fosse il suo carattere.
Dice una vocina nella mia testa.
"Si si,tranquilla ho soltanto..."
Dico cercando di tranquillizzarla dando,intanto,un ultimo sguardo al corridoio.
"Avuto una piccola discussione"
Butto fuori l'aria scuotendo leggermente la testa.
"Ti andrebbe di venire in classe con me?"
Chiede imbarazzata.
"Certo! Ma tua sorella e gli altri?"
Chiedo iniziando a camminare verso la nostra classe.
"Loro erano ancora seduti quando me ne sono andata,quindi penso che debbano ancora arrivare."
Mi dice sorridendomi.
"E tu perché te ne sei andata prima?"
Chiedo discreta.
"Più che altro per chiederti scusa per il comportamento di mia sorella..."
Dice abbassando lo sguardo.
"Vedi...lei non vede di buon occhio gli umani,noi siamo orfane sin da neonate,e siamo cresciute da sole,senza l'aiuto di nessuno. E sin da piccole,gli umani ci hanno sempre trattato male. Ecco perché è stata così scorbutica."
Spiega con gli occhi umidi e io le poso una mano sulla spalla sorridendole leggermente.
Prima che me ne renda conto siamo davanti alla porta della nostra classe.
"Ora ti ricordi cosa abbiamo?"
Chiedo a Violet. Lei si scopre la manica e digita un dito sul piccolo computer da polso.
"Mmm,Letteratura."
Dice osservando il programma di oggi e io apro la porta dirigendomi subito al mio posto,separandomi da Violet che si siede vicino a sua sorella che di risposta mi fulmina con uno sguardo truce.
La ignoro e mi vado a sedere al mio solito posto vicino ad Inori che però non sembra intenzionata a parlarmi o a degnarmi minimamente di uno sguardo.
Sospiro sedendomi e dopo qualche secondo entra il professore che comincia la sua lezione.Sono passati si e no venti minuti dall'inizio della lezione e io sono già sdraiata sul banco a sperare che una tromba d'aria spazzi via il professore e la scuola.
Sono impegnata nell'importante mansione nel disegnare sgorbi sul mio quaderno quando un pezzetto di carta mi arriva sulla testa,cadendo sul mio quaderno.
Lo osservo per qualche secondo prima di aprirlo.
Hey,ti ricordi che oggi devi venire a casa mia per il progetto?
La scrittura ordinata di Shubaru è incisa sul foglio e io mi giro verso di lui annuendo,lui di risposta mi sorride appena.
"Tu oggi non andrai da nessuna parte."
Dice Inori sottovoce ma facendo capire la durezza della frase.
Sbuffo sonoramente.
Okay,sbuffo decisamente troppo.
"Perché? Cosa credi abbiano di così sbagliato?"
Lei si morde il labbro ma continua a non guardami.
"Okay sai che ti dico? Oggi io andrò a casa di Shubaru,che ti piaccia o no."
Lei stringe i pugni fino a farsi diventare bianche le nocche.
"Perché non mi ascolti mai?!"
Urla all'improvviso sbattendo il pugno sul banco,facendo,sobbalzare me e girare tutta la classe verso di noi.
"Signorina,se non è interessata può tranquillamente uscire."
Okay,visto che lo dice lei.
Penso nella mia mente.
"M-mi scusi professore."
Dice sciogliendo il pugno e abbassando la voce.
"Bene,riprendiamo."
Dice il professore tirandosi su gli occhiali e girandosi di nuovo verso la lavagna.
Lei mi manda un ultima occhiata veloce prima di abbassare lo sguardo sul suo quaderno,segno che la conversazione è meglio finirla quà.La campanella è appena suonata ed Inori si è letteralmente lanciata fuori dalla classe senza neanche salutarmi.
"Hey! Scusa la fretta,ma dobbiamo muoverci se non vogliamo perdere il tram."
Dice Shubaru già con la cartella sulle spalle e un sorriso a trentadue denti.
Più tempo passo con questo ragazzo,più comprendo il significato del detto "non giudicare mai un libro dalla copertina".
Annuisco prima di seguirlo fuori dall'aula."Posso chiederti dove abiti?"
Dico sedendomi su una poltroncina in plastica del tram.
Lui non risponde,anzi continua a guardare fuori.
"Immagino che lo scoprirò da sola."
Dico a bassa voce ma facendo in modo che lui lo senta,e deve aver funzionato perché lo vedo ghignare.
Appoggio la testa sul grande finestrino del tram che corre su dei binari sopraelevati.
I palazzi ci scorrono davanti velocemente e dopo qualche fermata,scendiamo.
"Bene,ora ascoltami."
Dice prendendomi per le spalle e incastrando i suoi occhi nei miei.
"Voglio che tu finga di aver sempre vissuto quì,grazie ai tuoi capelli potrai sembrare una Karafuruo al massimo una mezzosangue."
Mi dice serio e io non posso fare a meno di annuire,ipnotizzata da quegli occhi verdi...
E appena distoglie lo sguardo e come se fossi ritornata sulla terra,cadendo.
Un senso di breve smarrimento mi attinge per qualche secondo,come quando ti alzi troppo velocemente dal letto e la testa comincia a girarti.
"Okay...andiamo."
Mi dice appoggiandomi una mano sulla spalla.
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Anno 2048 [IN REVISIONE]
Science FictionAnno 2048. 100 anni dopo la fine della Grande Guerra,e quindi del Vecchio Mondo. Durante questa guerra l'umanità è stata portata sull'orlo della distruzione,e per salvarsi è stata costretta a rifugiarsi nella Zona Sicura,dando così inizio a quello c...