Riconosco la zona in cui vive Shubaru,il ghetto.
È così che viene conosciuto,ma in verità è soltanto un luogo in cui vengono ad abitare i Karafuru per non essere discriminati.
Certo,sapevo non fosse il massimo della ricchezza,ma lo spettacolo che mi si para davanti è terribile,barboni,bambini che chiedono l'elemosina,la povertà racchiusa in una parte di città.
"Così è per questo che ti preoccuparvi così tanto..."
Dico a Shubaru che cammina dritto e con la testa alta tra le persone.
Fingo di essere indifferente a quello che mi circonda,come se ormai ci fossi abituata,come mi ha detto di fare,ma non posso fare a meno di guardare con pietà le persone sdraiate per terra a chiedere l'elemosina.
Ad un certo punto ci fermiamo davanti ad una casa,bene o male normale e pulita,dove Shubaru infila le chiavi ed entra,facendomi segno di seguirlo.
La casa è davvero piccola,sembra quasi un monolocale.
"Benvenuta nel mio piccolo regno?"
Dice allargando le braccia,indicandomi l'alloggio.
"Tuo?"
Chiedo alzando un sopracciglio.
"Si,vedi,io e i miei genitori non abbiamo un buon rapporto..."
Dice grattandosi la nuca.
"Quindi tu te ne sei andato? E ti mantieni da solo? Come fai?"
Chiedo sinceramente colpita,insomma un ragazzo di 17 anni che abita e si mantiene da solo!
"Si...ecco...ho un...lavoro che mi paga le spese..."
Dice insicuro fissando il tavolo con intensità,immerso nei suoi pensieri.
"Ma questo non importa. Dobbiamo muoverci!"
Dice con entusiasmo e accendendo il suo portatile.
"Ieri mi hai inviato i file della ricerca giusto?"
Dice mentre consulta le cartelle.
Io annuisco e mi siedo vicino a lui,sospirando.
"Sei sicura di stare bene?"
Mi chiede senza guardami,continuando a digitare lettere sulla tastiera.
"Si...sono solo..stanca.."
Dico lentamente appoggiandomi su una mano.
"È per via di Inori?"
Mi irrigidirsco,è così chiaro?
"Si,non capisco quale problema abbia."
Sospiro bevendo un sorso d'acqua dal bicchiere offertomi in precedenza.
"Penso sia solo preoccupata per la tua immagine."
Dice continuando a scrivere.
"Immagine?"
Chiedo soffocando una risatina.
"Si. Non senti le voci su di te? Dicono che tu sia una Karafuru che ha finto di essere umana per tutto questo tempo e..."
"Non mi importa."
Dico seria troncando la sua frase e incrociando le gambe.
"Preferisco mille volte essere considerata in Karafuru piuttosto che essere un umana che non sa pensare da sola."
Lui ghigna,osservandomi di sottecchi.
"Saresti la prima umana a dirlo."
Dice con un velo di tristezza nella voce."Okay! Con questo siamo a metà."
Dice con entusiasmo chiudendo il portatile.
Mentre io mi gratto gli occhi con due dita.
"Ma non ti bruciano gli occhi?"
Chiedo innervosita dalla sua energia dopo tre ore di ricerche.
"Beh,dovrà esserci un qualche vantaggio ad essere un Karafuru no?"
Dice bevendo un sorso d'acqua.
Sbuffo sdraiandomi sul tavolo.
"Invidio i tuoi occhi,almeno quando uscirò non dovrai finire un flaconcino di idratante per occhi..."
Mi lamento lanciando poi uno sguardo all'orologio.
"5:30..."
Dico sottovoce.
"5:30!!!"
Dico urlando all'improvviso facendo sobbalzare Shubaru.
Io mi alzo e mi muovo a prendere la giacca e la cartella.
"Su muoviti! Devo essere a casa tra mezz'ora!"
Dico nervosa,se faccio ritardo questa sera mia madre mi uccide.
"Okay va bene,ti mostro una scorciatoia."
Dice calmo. Certo! Non è mica lui che rischia l'impiccagione!
Si prende la giacca ed esce di casa,chiudendosi la porta alle spalle e camminando per poi girarsi a
guardami.
"Pronta a correre?"
Mi chiede e io annuisco.
"Via!"
Dice prima di scattare,cavolo se è veloce!
Scatto anch'io e lo raggiungo quasi subito.
Corriamo tra i vicoli bui e sporchi,ripercorrendo la strada dell'andata,quando Shubaru volta bruscamente tagliando per un vicolo più vecchio degli altri.
Continuiamo a correre per poi sbucare in una specie di piazza ad anfiteatro deserta e in rovina.
Dietro di essa c'è un enorme palazzo,che credo sia un ex municipio o tribunale,anch'esso in rovina.
"Su,muoviamoci!"
Dice distogliendomi dai miei pensieri.
"Si!"
Urlo in risposta incominciando a correre fino a quando noto lo stesso simbolo di sta mattina su un muro.
Mi fermo di colpo.
Rimango immobile,incapace di muovere un muscolo,incatenata a guardare quella strana croce allargata con una rosa avvolta attorno.
Poi eccolo,il mal di testa,sta volta seguito da un incredibile nausea che mi costringe a cadere in ginocchio.
"Hey! Natsuko! Stai bene! Rispondi!"
La voce preoccupata di Shubaru mi arriva ottavata,lontana.
Chiudo gli occhi e quando li riapro c'è di nuovo quella scena.
Quel dannatissimo bambino con i suoi occhi vuoti,che mi fissano.
Comincio a tremare,perché inconsciamente so,che è colpa mia,quegli occhi me lo stanno gridando...
Le fiamme avvolgono tutto,riesco a vedere solo corpi e sangue.
Urla e pianti,colpi di spari il tonfo di cadaveri cadono a terra,altre urla.
Basta! Vi prego smettetela!
Cerco di urlare,ma non riesco a muovermi.
Poi vedo una ragazza dai capelli rosa,insieme ad un ragazzo dai capelli lilla.
Lui trascina lei per il braccio,mentre lei fa fuori delle guardie con...quelle che sembrano scariche elettriche.
Non mi accorgo neanche delle truppe che mi passano di fianco sono troppo impegnata ad osservare la ragazza e quando si gira verso di me il mio cuore comincia a martellarmi nel petto.
Perché quella ragazza,con i vestiti sporchi di sangue e le lacrime agli occhi,sono io....----------------------------------------
Ed eccomi di nuovo!!!!
Prima di tutto ci tenevo a farvi gli auguri di buon anno! Yeeee!!
Sono tornata con un altro capitolo.
L'avevano notato da soli.
Shhhh dettagli.
Cooooomunque,volevo solo farvi sapere che da ora in poi avrà inizio la vera e propria trama!!!!
Quindi questo vuol dire,capitoli più lunghiiiii.
Okay la smetto.
Per ultima cosa vorrei chiedervi se la storia vi piace,perché ci sto davvero mettendo tutta me stessa per farla funzionare e non facendola sembrare scontata.
Un bacione al gatto (se ne avete uno) e di nuovo tanti auguri di buon anno!!!!!!
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Anno 2048 [IN REVISIONE]
Science FictionAnno 2048. 100 anni dopo la fine della Grande Guerra,e quindi del Vecchio Mondo. Durante questa guerra l'umanità è stata portata sull'orlo della distruzione,e per salvarsi è stata costretta a rifugiarsi nella Zona Sicura,dando così inizio a quello c...