5-Inviti&Cassetti

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Un miagolio attirò la mia attenzione, mentre tentavo di truccarmi lievemente, come ogni mattina facevo. Aprii la porta del bagno trovando seduto davanti essa Silver.

Silver era un gatto, prendeva il nome dal suo pelo color argento,
abitava con noi da circa cinque
anni e io l'adoravo. Il suo morbido pelo era in grado di farmi dimenticare ogni pensiero di troppo, dopo il mio ritorno, mi ero occupata poco di lui e la cosa mi era dispiaciuta. Gli feci qualche carezza, partendo dalla sua testolina per poi giungere alla lunga coda, potevo sentirlo fare le fusa, con gli occhi schiusi e la coda irrigidita. Gli volevo un bene tremendo, era parte delle famiglia, parte di me, mi era mancato per così tanto tempo, che ormai non riuscivo neanche a ricordare il sonoro rumore del campanellino che portava al collo. Purtroppo il tempo era a nostro sfavore e così dovetti uscire dal bagno, in tutta fretta, con Silver dietro che imitava i miei passi.

Misi lo zaino in spalla ed uscii di casa con mio fratello, da quel momento in poi, saremmo andati insieme a scuola, entrambi con l'autobus. Era il primo anno alla Princeton High per entrambi, eppure sia io che mio fratello non avevamo avuto alcun problema ad adattarci. Durante il tragitto, scambiammo solo un paio di parole, in fondo erano pochi minuti e poi, a prima mattina, non avevamo molto da dirci.

Entrammo di fretta nell'istituto per poi salutarci, senza troppe manifestazioni di amore fraterno, e separarci immediatamente.
Andai dritta verso il mio armadietto, solo mentre alzavo gli occhi al cielo per aver beccato proprio un armadietto difettoso, che per aprirlo c'era bisogno della forza di un lottatore di wrestling, notai Amber e Connor ridere apertamente, ognuno alle parole dell'altro. Solo quando un amico lo chiamò spazientito, il ragazzo dai capelli corvini si allontanò dalla rossa, rivolgendole un ampio sorriso, che lei ricambiò, forse con un pò di dispiacere.

"Trovato un cavaliere per la festa di sabato sera?" con una T-shirt bianca, semplice, e un paio di pantaloni attillati azzurro chiaro, Amber mi si avvicinò, nel momento stesso in cui mi aveva vista.

"No, non conosco molte persone in questa scuola, a parte voi." risposi, senza troppi giri di parole.
" Vai insieme a Connor?"

"No, cosa te lo fa pensare?" si agitò, come se la domanda fosse stata talmente imprevedibile da spiazzarla completamente.

"State bene insieme, o almeno così sembra." osservai, forse leggermente imbarazzata.

"No, cioè si, siamo molto amici, nulla di più." decise di dire, quando ritornò a essere sicura e imponente come sempre.

"Scusa, sono stata troppo precipitosa" mi scusai, decisamente imbarazzata, tanto da muovere in continuazione le mani, strofinandole tra di loro, cosa che spesso facevo in caso di nervosismo o, appunto, di imbarazzo.

"Non preoccuparti, sei almeno la milionesima persona a dire una cosa del genere e, poi, non mi sarebbe comunque pesato." cercò di rassicurarmi, mostrando i suoi denti talmente bianchi, da sembrare appena verniciati da un pennello impregnato di un bianco pulito.

La campanella suonò, avvisando tutti gli alunni che le lezioni stavano per iniziare; non avevo visto Grace fino ad allora, così pensai che magari fosse già in classe, mentre io avrei dovuto sbrigarmi. Continuai a parlare con Amber, questa volta però iniziammo a camminare, lei sarebbe dovuta andare al piano di sopra, dove si trovavano le quarte, mentre io mi sarei dovuta spostare solo da un corridoio all'altro.

"Si vede." disse a un certo punto, lasciandomi perplessa."Ti guarda in modo diverso, da quando sei qui, che ti piaccia o no, sei caduta nella sua trappola."

"Che vuol dire?" chiesi, vedendo nei suoi occhi il vuoto più totale.

"Lo sai benissimo. Sai te lo sconsiglio."

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