1-Ritorno a casa

62 6 3
                                    

Con due enormi valige, mi facevo strada tra le persone che scendevano dall'aereo.

Appena fatti i determinati controlli, uscii dall'aeroporto, una volta fuori non potei fare altro che respirare l'aria di Boston.
Quella città mi era mancata tantissimo nel corso di due anni, mi aveva insegnato a vivere,cosa che ogni città insegna, in realtà.

Dopo ore intere di volo, avevo una fame tremenda, nonostante avessi mangiato anche sull'aereo.
La fame però, non era il mio principale pensiero, avevo bisogno di vedere i miei genitori.
Vivere da sola mi era stato senza dubbio d'aiuto, ma nulla può essere paragonato alla presenza dei propri genitori.

Rientrai nella struttura solamente per comprare un pacchetto di Pringles e fare un salto al bagno; vedendomi nel riflesso del mio cellulare avevo notato una varietà di ciocche fuori posto e due occhiaie tremende.

Venti minuti dopo ero già su un taxi, diretta verso la periferia di Boston, luogo in cui si trovava la villa in cui fino a qualche anno prima abitavo con i miei e mio fratello.

Josh aveva quattordici anni, noi due non avevamo un pessimo rapporto, certo litigavamo spesso da quel che ricordo, ma in fondo ci siamo sempre voluti bene, anche a distanza non potevamo fare a meno di parlare quantomeno per telefono.

Probabilmente quello che mi mancava di più era Silver, un magnifico gatto dal pelo color argento, da cui deriva il suo nome.
Lo adoravo, era l'unico a esserci sempre e a capire tutto prima degli altri,merito della sua intelligenza.

Erano le sei del pomeriggio, ma il sole risplendeva ancora.
Era una giornata piena di energia per Boston, probabilmente perché a breve sarebbe rincominciata la scuola.

Avevo trascorso un'estate intera assieme agli amici che avevo a Portland, tra cui Alex, una brunetta dal carattere furbo ma simpatico.
In tre mesi, però, non avevo potuto fare a meno di pensare alla possibilità di tornare in Massachusetts.

Allora eccomi davanti la porta di casa Greed, con un sorriso stampato in viso, pronta ad accogliere tra le mie braccia mia madre o chiunque altro.

Ad aprire la porta fu proprio lei, che mi accolse con un dolce sorriso a trentadue denti, quanto mi piaceva quel sorriso. Mi aiutò a portare le valigie in casa, dove un'elegante tavola era stata apparecchiata in onore del mio ritorno.
Subito notai mio padre e mio fratello in attesa di un mio sguardo, così corsi subito ad abbracciarli.

"Ci sei mancata così tanto tesoro" disse mia madre, ancora sorridendo.

"Già...come hai potuto abbandonarmi con questa bestia di tuo fratello per ben due anni?" mi fece notare mio padre, sarcastico.

"Senza di te qui è cambiato tutto.... senti un po', credo che due anni ti siano bastati a prendermi un regalo,no?" mi ripetè Josh,per ben tre volte.

"Anche voi mi siete mancati, sono contenta di essere di nuovo a Boston, ma ora ho fame e sento un odore invitante che non aiuta affatto" decisi di spezzare la conversazione in questo modo.

Ci sedemmo a tavola e cenammo, ormai si erano fatte le sette e mezza passate. La mamma aveva preparato una cena buonissima e alla fine di essa parlammo di ciò che era accaduto mentre io ero a Portland, ogni tanto qualcuno faceva qualche battuta, per rendere il più indimenticabile possibile la serata.

Non molto tardi andai a letto, la stanchezza i faceva sentire molto ormai e non avevo ancora fatto una doccia.

Misi tutti i panni sporchi in lavatrice e entrai nella doccia, in breve tempo mi rilassai completamente e qualche minuto dopo uscii per poi asciugarmi, indossare il pigiama e andare a dormire.

Mi era mancata anche la mia camera da letto, con ancora attaccati alle pareti alcuni poster di band che allora adoravo.

Boston era piena di ricordi,ricordi indimenticabili, ricordi che mi avevano accompagnato per quindici anni, aveva riservato per due anni tutto il mio passato ed era ora che incominciassi a scriverci anche il mio futuro.

•••

La mattina seguente mi svegliai e scesi a fare colazione.
Erano già tutti seduti attorno al tavolo ed erano talmente impegnati a parlare che non si accorsero subito della mia presenza.

"Ah, buongiorno Riley.Hai dormito bene?"mi domandò mia madre.

"In due anni sono cresciuta un po' e tra poco non entrerò più nel letto, ma ho dormito bene,grazie." fu la risposta alla domanda. Contemporaneamente presi il barattolo di marmellata e ne spalmai un po' su un toast, lo addentai e sentii mio padre domandarmi:
"Che programmi hai per oggi?"

"Credo che disfarò la valigia e metterò un po' in ordine la mia stanza,sto anche pensando di fare un giro per la città, giusto per capire cosa è cambiato mentre sono mancata." dissi, versando la spremuta d'arancia nel bicchiere.

"Bene, si sta facendo tardi, è meglio andare. Mi raccomando cercate di non distruggere la casa." disse papà, guardando l'orologio, poi fece un segno alla mamma come per dirle di seguirlo, così lei, dopo alcune raccomandazioni, prese la giacca ed uscì insieme a lui.

Quando anche Josh ebbe finito di fare colazione, sparecchiai e misi i piatti sporchi nella vaschetta del lavello.

Una volta finito di sparecchiare, salii sopra e mi cambiai, poi mi diressi verso camera mia e iniziai a disfare la valigia.
Passai tutta la mattinata a fare questo, quindi non ebbi il tempo di uscire a prendere un po' d'aria fresca, pensai di poter fare una passeggiata per le vie della città nel pomeriggio, visto che non avrei avuto nulla da fare.

Mamma e papà non sarebbero tornati per ora di pranzo, così pensai di portare Josh a mangiare fuori casa, magari avremmo ricostruito il nostro rapporto fratello-sorella.
Optammo per andare al McDonald, non gli avevo comprato nessun regalo a Portland e pensai di poter riparare così. In più mi propose di guidarmi per Boston, visto che io ricordavo vagamente il tutto.

In realtà non era cambiato molto e mi resi conto di ricordare abbastanza bene le strade, soprattutto quelle del centro, ci avevo vissuto comunque quindici anni.

Sentivo che quello era un nuovo inizio, era l'inizio, di qualcosa di nuovo.

/: Pawer zero
Questo è il primo capitolo di questa storia, ci ho messo un'intera giornata a scriverlo ma penso che il risultato non sia niente male, spero vi piaccia.
Non so non ho molto da dirvi, commentate la storia e niente mi sembra tutto.
_pawer0_

RunningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora