Capitolo 2

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«Allora? Che ti ha detto?»
«Alessandra ho appena riagganciato, dammi un attimo per respirare!»
«Ahaha, scusa mamma, è solo che sono ansiosa di sapere cosa ti ha detto.»
«Lunedì alle 16:00 avrai la tua prima lezione!»
«Evviva!»
Ero così felice alla sola idea di poter imparare a suonare, era qualcosa che proveniva da dentro, come se il mio cuore avesse tremendamente bisogno di suonare, come se la musica fosse cibo per la mia anima, una sensazione mai provata prima, e che volevo continuare a provare.
I giorni passarono in fretta, ed era già lunedì, come dimenticare mai quel giorno, erano le 16:00 in punto, non stavo più nella pelle!.
«Alessandra, sei contenta?»
«Se sono contenta dici? Mamma mi hai reso la persona più felice del mondo!»
«Perfetto! Andiamo a cercare la tua prof!»
«Chiediamo al bidello, no aspetta... chiedi tu al bidello mamma, mi vergogno.»
«Va bene»
«Scusi? Bidello? Sa dov'è la professoressa di violino?»
Il bidello ci scruta dalla testa ai piedi..
«Signora la professoressa è nell'aula della terza b»
«Okay grazie!»
Poi mia mamma ripete sotto voce..
«Alessandra, sai dov'è la terza b?»
«Ovvio mamma, faccio cinque ore della mia vita qua dentro!»
E con aria ironica la conduco nell'aula..
«Buongiorno, lei è la professoressa di violino?»
Ripete mia mamma con tono garbato, ma, dico io, siamo in terza b, se vedi una prof dev'essere per forza quella di violino, pensai... entrate nell'aula c'erano due ragazze con dei violini in mano ed iniziavano a guardarmi con aria di superiorità nei miei confronti... poi ad un certo punto i miei pensieri furono interrotti da una voce femminile, era la prof.
«Certo! Lei è la mamma di Alessandra vero? Piacere!»
«Sì, piacere!»
«Ciao Alessandra! Ora ci sediamo e ti presento le tue due compagnette!»
Era una prof simpatica, carina, ed aveva dei modi molto gentili.
Purtroppo io non ero mai stata una ragazza sprontata, anzi, ero molto ma molto riservata, no che non volessi aprirmi agli altri, ma non ci riuscivo, di conseguenza delle espressioni del viso davano le mie risposte... e se riuscivo a rispondere 'sì' 'okay', oppure a scuotere la testa per dire no era già tanto!
La prof iniziò a farmi un discorso..
«Allora Alessandra, credo che tu sia una brava ragazza e spero che tu ci metta tanto ma tanto studio in quello che fai con il violino, di conseguenza se tu non sei ancora sicura ti do una settimana per ripensarci.»
«Mi sembra giusto!» Ribattè mia madre, ma io non so cosa mi stesse realmente accadendo.. Tutt'un tratto diventai spronta e risposi.
«Prof! Non voglio una settimana per pensarci, voglio studiare musica, è sicuro ormai!»
«Mmh, da quanto vedo sei molto ferma nelle decisioni ed anche molto sicura di te, mi piacciono le alunne così!»
Nel frattempo sentivo ridacchiare le due mie nuove 'compagne' (si fa per dire) dietro di me, perfetto, già avevo filo da torcere, me lo sentivo, ma questa poteva anche essere una mia sensazione, non potevo trarre subito conclusioni.

Devi Amare, Per Poter Suonare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora