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Era il 1977. Mi chiamo Christine e all'epoca avevo quindici anni. Vivevo con mia madre e mio fratello Alfredo, mio padre sette anni fa decise di andare via. Non fraintendetemi, non è morto, ma si è scoperto che stava con un'altra. Vivevo in un piccolo paese in cui l'unico posto di svago per noi giovani era un piccolo bar: l'unico ad avere una televisione. Decisi di non frequentare il liceo: 1) perché l'unico liceo nelle vicinanze era a pagamento e mia madre non poteva permetterselo e 2) non avevo voglia di studiare, qui non importava a nessuno se avevi la quinta elementare, la terza media o il diploma. Nel mio paese gli inverni erano molto freddi e le estati molto calde. I giorni, i mesi e gli anni passavano molto lentamente. Mio padre mi mancava, non si era fatto sentire dal giorno della sua partenza e noi non sapevamo come mantenerci. Ogni tanto mia madre puliva le scale del palazzo, ma ciò non bastava per mantenere me ed Alfredo. Quella mattina d'inverno del 1977, però, mia madre fu assunta in un supermercato. Doveva stare fuori casa tutta la giornata e di conseguenza toccava a me badare alla casa, perché Alfredo non ne era proprio capace. All'epoca aveva diciannove anni, i capelli neri e gli occhi neri, proprio come me. Era l'idolo delle ragazzine, ma lui aveva occhi solo per Silvia, la sua ragazza, nonché madre di suo figlio, Andrea. Stavano insieme da anni, ormai. Si sono messi insieme all'età di dodici anni e non si sono più lasciati. Di matrimonio ovviamente non si poteva parlare: all'epoca i soldi non c'erano, nessuno dei due lavorava ed era già tanto se riuscivano a mantenere il bambino.

Ciò che non siamo mai statiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora