Prologo

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Sono pronta per un'altro giorno di scuola. Il mio liceo è uno dei più prestigiosi di New York, solo alcuni degli alunni meritevoli e studiosi riuscivano a vincere una borsa di studio equivalente alla somma di denaro per mantenersi in questa scuola. Oltre ai meritevoli, c'erano anche quei ricconi da strapazzo che potevano permettersi tutto e non facevano la benchè minima fatica per guadagnarsi quel posto. Sono passati quasi quattro anni da quando feci il mio ingresso in questo liceo e l'anno prossimo avrò finalmente il diploma, sempre se continuerò ad avere questi voti. Sono felice, nella mia vita manca solo l'amore e spero tantissimo di trovarlo, ma allo stesso tempo, ho una paura matta di soffrire. Per il momento mi godo il mio stato da "single". Vado a controllare l'orario e..
"Oh, perfetto!" Sbuffo.
"Che succede?" Mi chiede Lisa, la mia migliore amica.
"Sei sbucata dal nulla?" Gli dico
"Rispondi."
"Niente di che, ho appena scoperto che ho algebra in prima ora" dico guardandola male, perché neanche il tempo di finire la frase, era scoppiata in una delle sue tipiche risate.
"Vaffanculo!" Sbotto e me ne vado. Mi raggiunge correndo e mi dice: "scusa, mi è venuto spontaneo ridere".
"Beh, sono contenta che ti diverta delle mie disgrazie.... Tranquilla stavo solo scherzando, non mi arrabbierei mai per una cosa del genere." Dico.
"Meno male" risponde. Lisa è mia amica da quando avevamo 4 anni, in pratica siamo cresciute insieme. È una spanna più bassa di me, ha morbidi capelli biondi e due occhi color oceano meravigliosi. Al contrario mio che ho capelli lunghi castano scuro e occhi verde smeraldo che fanno risplendere il mio viso.
Io non sono montata come le ochette della mia scuola, sono una ragazza normale, a parte il fatto che cammino mano nella mano con la mia stupidità e sparo battute cretine nei momenti meno opportuni. Saluto Lisa e vado in classe...

Cinque ore sono finalmente passate e mi dirigo verso casa proprio mentre vedo Royce avvicinarsi. Quello sbruffone! Il classico tutto muscoli, niente cervello. Sono ormai tre anni che mi corre dietro per un appuntamento, ma non gli ho mai dato corda e nonostante questo non si arrende. Ha un bell'aspetto occhi marroni e capelli biondi e un fisico statuario. "Eii"
"Eii" dico annoiata.
"Stasera sei libera?"
"No" rispondo decisa
"Ah..se vuoi ti accompagno?" Dice grattandosi la testa per l'imbarazzo.
"Ok."
Inizia a parlare di cose prive di senso e io semplicemente annuisco, facendo finta di ascoltarlo. Arrivati a casa mi dice "bella passeggiata" e mi guarda malizioso, si avvicina sempre di più e appena capisco le sue intenzioni gli mollo uno schiaffo. Lui ormai abituato alla solita routine se ne va senza dire una parola. Poco male, domani avrebbe ricominciato a parlarmi. Entro a casa, poso lo zaino, mi lavo le mani e mi siedo a tavola, dove c'è uno strano silenzio e un'eccitazione palpabile. "Che succede?" Chiedo.
"Emm... Tesoro, partiamo." Dice mia madre.
"Spiegati meglio."
"Ci trasferiamo a San Diego, in California" risponde mio padre.
"COSA? MA È FANTASTICO!!" Poi però mi incupisco pensando alla mia migliore amica.
"Sei triste per Lisa, vero?" Chiede mio fratello joshua.
"Si, josh"
"Oh, ma papà lì avrà un buon lavoro e potrai partire per venire a trovarla tutte le volte che vorrai. A proposito, non ti preoccupare, sa già tutto."
"Ma siete fantastici!" Urlo
"Lo sappiamo" dicono all'unisono e scoppiamo tutti in una fragorosa risata.

Due giorni dopo:
"Si parte!" Gridò mio padre. Salimmo tutti in macchina e da adesso potrò cambiare vita e dare una scossa di felicità alla solita monotonia. Arriviamo San Diego!

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