Capitolo 7

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Papà non è ancora tornato da lavoro, mi pare strano, di solito lui è a casa alle 12 giuste, e sono le 12:56... Magari gli è successo qualcosa o ha avuto qualche contrattempo... Che ne so... La mamma è molto preoccupata, ha anche osato contattare la polizia, ma quest'ultima le ha detto che mezz'ora non è sufficiente per sporgere denuncia e avviare le ricerche. La mamma li ha mandati a cagare e li ha insultati in tutti i modi... Anche io comincio ad essere preoccupata, ma non scendo ai livelli delle mie sorelle che sono qui sedute a disperarsi in tutti i modi, una che piange, l'altra che si sta per staccare i capelli e l'altra ancora che si mangia le unghie disperatamente...
In effetti è veramente strano che papà non sia ancora tornato, forse l'avrà intrattenuto il suo capo... Cerco di pensare questo, perché non voglio immaginare incidenti o qualcosa che riguarda la morte... Papà oggi non si è portato il telefono a presso, poiché lo ritiene inutile, quindi non lo possiamo neppure contattare... Cazzo!
Sbatte la porta. Vediamo nella soglia papà con il fiatone e due pezzi di carta oltre la sua valigia in mano.
La mamma corre ad abbracciarlo,  seguita da Betty e Sara,  mentre Lara sta in ginocchio a ringraziare il Signore con ogni sorta di preghiera. Io sto ferma seduta. Non sono stupita. Ho solo un sorriso in viso. Non avevo più voglia di ascoltare quelle quattro disperarsi, piangere e cose così. La mamma piange più di prima "Sia ringraziato il signore! Mi stavo preoccupando Giuseppe! Per fortuna è tutto apposto! Perché tutto questo ritardo caro? E cosa hai in mano? Pensa che ho chiamato anche la polizia ma mi hanno detto che il tempo era troppo poco per sporgere denuncia! Un giorno o l'altro mi fai prendere un colpo! Vieni stenditi qui e racconta tutto, a me la giacca!" Esclama tutto d'un fiato.
"Oh papà per fortuna sei tutto intero!" Dice Betty, seguita da Sarà:"Papino caro sei vivo! Pensavo fossi morto!"
"No,  tesoro per fortuna, oggi non è il giorno della mia morte, ma della nostra prosperità!" Esclama papà con il cuore in gola.
"Ehi papà cosa hai lì?" Gli chiedo io, indicando i due pezzetti di carta.

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