CAPITOLO 12 : incubi

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Bene bene ora sapevo! E avevo anche un sonno incredibile, evidentemente non essendo abituata usare i poteri mi aveva stancata. Stavo per dire a Jake di andarsene per lasciarmi riposare quando la mia pancia cominciò a brontolare, Jake mi guardò, sospirò e poi mi disse " forse é meglio se andiamo a mangiare e poi subito a nanna! Domani dovrai rimetterti in ordine i capelli, curarti le ferite e sistemarti i vestiti che sono tutti strappati." cosi andammo a prendere qualcosa da mangiare senza farci vedere perche jake era sicuro che se mi avessero visto cosi avrebbero preso un colpo soprattutto i dottori che avrebbero pensato fossi una reduce di guerra.
Dopo un sostanzioso pasto con patatine fritte, pasta al sugo, tonno, e yogurt andai a dormire. Jake insistette per stare in stanza con me, povero doveva essersi preso uno spavento e siccome non mi ero ripresa ancora bene era preoccupato, così diedi voce ai miei pensieri ma lui come al solito rispose " se se proprio, se fosse per me ti lascerei anche morire ma siccome sei troppo importante non posso. Inoltre ho paura si ma del fatto che avendo scoperto certi tuoi poteri, cercando di rievocarli potresti incendiare tutto quanto!

POV JAKE

Creai un letto di fianco al suo e mi ci distesi sopra. Non la volevo lasciare sola, non di nuovo. Non me lo sarei mai perdonato. Non riuscivo a dormire mentre lei era già caduta fra le braccia di Morfeo che la stava cullando in un sogno profondo, anche se sapevo che al minimo rumore si sarebbe svegliata. Era sempre stata cosi. Finalmente intrapresi anche io il viaggio che Morfeo aveva assegnato a me quella notte. All'incontrario di lei io avevo il sonno pesantissimo e non mi sarei svegliato neanche con delle cannonate. Ad un certo punto la sognai, mi stava chiamando disperatamente e intanto pregava qualcuno di non uccidermi, io le gridai che ero li, vicino a lei ma non mi sentiva. Continuava a guardare dietro di me così mi voltai e vidi che ero appeso ad un cappio e mi stavano tirando via la sedia per mezzo della quale riuscivo a non essere strozzato. Ero semimorente, avevo dei tagli da cui usciva molto sangue, dovevo avere all'incirca l'età di 5 anni, poi riconobbi la scena, é stata quando ci hanno separato, quando lei ha accettato di dimenticare tutto ciò che sapeva per me, perche io restassi in vita. Mi svegliai, ero sudatissimo. Ma c'era qualcosa che non andava infatti lei stava uralndo il mio nome e mi resi conto di ciò che avevo appena fatto: ero entrato nel suo sogno. Da piccoli lo facevamo sempre cosi se uno aveva in incubo l'altro era li e poteva aiutarlo a superarlo. In genere ero io quello che faceva gli incubi e lei mi aiutava sempre, cosi andai la vicino e la abbracciai il più dolcemente possibile, lei si sveglio e all'inizio si stacco da me. Sembrava avesse quasi paura di me, poi mi riconobbe e si ributto fra le mie braccia sussurrando "ho avuto un incubo, un altro."
Cosa? Da quando in quaei aveva degli incubi? Volevo chiederglielo ma questo non era proprio il momento più adatto cosi dissi solo" lo so" e ci riaddormentammo abbracciati.

SPAZIO AUTRICE

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Ciao e alla prossima

P.S

Avete visto che piccioncini? Comunque volevo dire che mi dispiace se il capitolo é un po corto

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 05, 2016 ⏰

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