Capitolo 2

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Era suonata la campanella della ricreazione

"Hai visto che bello quel ragazzo?!"

Mi girai verso la mia amica, ero un po' stupita di ciò che mi stesse dicendo

"Ehm, ma chi il tizio alto, riccio e stupido?"

"Sì, secondo me gli piaci"

(Una vede un tizio 10 secondi della sua vita, ci litiga, e per lei è scoppiato l'amore, secondo me deve fare un controllino)

"Janine, giusto qualche accorgimento... Punto primo, sei lesbica, è inutile che dici che è carino quando ti piace la patata... Punto secondo, come fai a dirlo se neanche lo conosco?"

Ridacchiò un attimo e poi mi guardò negli occhi

"Okay sono lesbica, però se è carino è carino e secondo poi forse me ne sono accorta perché è un quarto d'ora che ti sta fissando dal vetro della porta"

Mi voltai e notai con stupore che il ragazzo mi stava guardando (ma sei uno stalker?) appena si accorse sgranò gli occhi e cominciò a scrivere qualcosa sul quaderno... Sul mio quaderno (ma che fai brutto encefalobrodo, ci provi dopo 10 secondi di conversazione?) mordendosi lievemente il labbro, mi girai verso Janine

"Prima ammazzo lui e poi ammazzo te!"

Mi guardò soddisfatta.

Quando suonò la campanella rientrammo in classe e il tizio non voleva alzarsi dalla mia sedia

"Senti bello.."

"Uh grazie, lo so che sono bello"

Lo guardai un attimo

"Ma che razza di mente contorta sei, quello è il mio posto, lo è da un anno a sta parte, di certo no lo cambierò adesso che ci sei tu!"

Mi guardò come se gli avessi detto qualcosa di veramente brutto, si alzò e si mise in un banco vicino la cattedra della prof mentre tutta la classe mi faceva sentire in colpa, le ragazze andarono da lui come miele per le api, si era bello, non posso dire se fosse davvero così stupido in fin dei conti voleva solo scherzare, guardai l'angolo del mio quaderno

'Scusa per prima'

Vicino c'era disegnato un cuore con le ali ed una strana faccina, era buffo, sotto il suo numero.

"Non sentirti in colpa, io sto qua"

Janine c'era sempre per me, ed io per lei, era una sorta di alleanza contro il mondo.

Io la proteggevo dai vari bulli e lei mi stava a fianco quando tutti mi voltavano le spalle, però quel giorno non mi sentivo in vena di uscire con lei.

Appena arrivai a casa mi buttai sul letto, i miei genitori come sempre lavoravano fino a tardi e quindi dovevo badare a me stessa, dove ero rimasta... Ah si, feci le scale in fretta e mi buttai sul letto scrivendo al tizio di sta mattina

'Scusa, per prima..'

Entrò subito online e scrisse

'Che fai mi ricopi?'

'No, volevo solo scusarmi, come se a te importasse..'

'In che senso?'

'Nel senso che tanto non ti importava più di tanto quello che ho detto, ho visto come ridevi con le troie della mia classe'

'Da oggi è anche la mia classe, sono rimasto molto offeso da ciò che mi hai detto e che c'e se scherzo un po con le altre compagne della nostra classe? Sei gelosa?'

Mi stava dando l'urto

'Ma chi ti credi di essere! Non sono gelosa! E sopratutto a me non frega un cazzo di quello che fai! Ci ero solo rimasta male per avertelo detto!'

'Allora per farti scusate troveremo un accordo'

'Cosa? In che senso?'

'Mi farai da schiavetta o io dirò a quelle della classe che le hai chiamate puttane e ti faranno sospendere!'

'Stai scherzando?!'

'No, ci vediamo domani ;)'

(Razza di bastardo stupido e senza palle!)

Janine ed io andavamo a scuola insieme, come sempre, e fuori scuola ci divertivamo a scegliere le canzoni che ascoltavamo dal mio paio di cuffiette mentre andavamo a scuola, facendo slalom tra le macchine, lo facevo con le persone che avevo molto strette, e quando c'era la solita strada isolata cantavamo a squarciagola la canzone che passava in quel momento, mi metteva allegria e mi serviva un po di allegria dopo quello che mi aveva detto quel ragazzo.

Smile. ~Mika~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora