Capitolo 8

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"Per quale motivo non vieni più a scuola? Non puoi fare così lo sai? Da noi passi guai seri se manchi molto spesso.."

(Per quale motivo gli stavo scrivendo se lui mi aveva solo trattata male?! Perché?!) non rispose.

Il giorno dopo la professoressa di inglese mi convocò dicendomi

"Olivia, ti dò l'indirizzo di casa di Michael e dovrai andarlo a trovare per riportarlo a scuola.."

"Perché proprio io??"

"Perché, Olivia, sei stata quella che lo ha aiutato di più queste settimane, lo aiutavi in tutto e poi vedevo il modo in cui ti guardava..."

(La prof. si aggrega a Janine?! Sicuramente gli ha passato qualche mazzetta sottobanco)

Così mi ritrovai a percorrere una via della mia città molto calma, dove abitano persone molto ricche. Mi fermai davanti al cancello e suonai

"Buon giorno"

La signora parlava in inglese

(Non mi metto a scrivere in inglese, so farlo ma non mi va perché sono pigra..)

"Buon giorno, cerco Michael, è in casa?"

"Si, eccolo"

"Buon giorno"

Disse una voce troppo vecchia per essere quella di un diciassettenne

"Mi scusi, ho sbagliato, pensavo di trovare Michael Holbrook Penniman jr. Ma mi sbagliavo, scusi il disturbo"

"Oh, no no, è mio figlio"

Rise (figura di merda fatta! Yeee!)

"Chi è?"

Questa volta riconoscevo l'accento inglese di Michael

"Ciao sono io!"

Dissi in italiano... Aspettai qualche secondo e poi sentii che richiuse il citofono... (E certo..) suonai di nuovo il citofono e rispose ancora lui, in italiano e per di più scocciato

"Esci!"

"Che? No"

"Non te lo sto chiedendo, te lo sto imponendo!"

Richiuse il citofono e dopo qualche secondo lo vidi aprire la porta mettendosi il giacchetto di pelle nero, richiuse il cancello dietro a se

"Non sapevo vivessi in questa strada"

"Chi ti ha dato il mio indirizzo?"

"Camminiamo, qui vicino c'è un parco"
(Ma si, portiamolo nel parco abbandonato, che mette ancora più tristezza)

Iniziamo a camminare e quando arrivammo al parco mi sedetti su un altalena dove andavo sempre con i miei da piccola (aw)

"Chi ti ha dato il mio indirizzo?"
(Non ho capito.... che mi vuoi chiedere chi mi ha dato l'indirizzo?)

"La prof di inglese"

Si sedette all'altalena affianco

"E perché lo hai chiesto?"

"Non l'ho chiesto io, me lo ha detto lei affinché io venissi qui a chiederti perché non vieni a scuola... Quindi... Perché non vieni a scuola?"

Mi guardò mentre dondolavo leggermente

"Sei qui solo perché te lo ha chiesto la professoressa?"

"No, perché voglio saperlo anche io"

"Sei seria?"

"Michael è inutile che ti chiudi in te stesso, ormai tu mi conosci ma io non ho potuto sapere niente di te"

"Cosa vuoi che ti dico?"

"Perché ti nascondi? Sei una persona dolce secondo me, per quale motivo fai il bastardo?"

Mi guardò per qualche instante

"Perché le persone dolci come dici tu vengono prese in giro, a volte anche picchiate.."

Guardai a terra e risi per la sua risposta

"So cosa vuol dire"

"No invece!"

Mi ammutolì subito

"Tu hai Janine! Non sai cosa vuol dire essere soli! Non sai cosa vuol dire essere picchiato e non avere nessuno che ti salva mettendosi in pericolo a sua volta preferendo di vederti scappare anche se sa di non poter vincere! Non sai cosa vuol dire entrare in classe ed essere trattato male e poi scappare a piangere senza che nessuno ti consoli dicendo 'ci sono io con te'! Tu non sai un cazzo sulla solitudine!"

Non gli feci finire di minacciarmi che mi alzai e andai ad abbracciarlo

"So cos'è la solitudine in altri modi... so che è brutto tornare a casa e non avere nessuno che ti chiede com'è andata la giornata e che ha già preparato il pranzo per te..  se tu davvero ti sei sentito male da solo allora non hai più problemi, perché non sarai più solo... Ti prometto che non ti farò sentire solo... e se ci sarà qualche problema ti aiuterò.."

Mi staccai da lui e lo guardai sorridendo, ero seria, se faceva lo stronzo perché non aveva mai avuto amici allora adesso ne aveva una (e che amica!) rimase a guardarmi su quell'altalena con gli occhi sgranati, poi mi afferrò dalla felpa e mi avvicinò a lui premendo le sue labbra sulle mie (Cosa. Cazzo. Stai. Facendo.) aveva un buon sapore (si, si mangia) erano dolci e mi piaceva (no. No. N. O. Enne. O. Non puoi permetterti una cosa del genere. E se le cose degradassero! Faresti la fidanzata schiava! Poi ti punirà?! Tu che leggi lo so che stai pensando a 50 sfumature, pervertito/a!)

"Perché lo hai fatto?"

Dissi sconcertata (e beh! Vorrei vedere! mica ti baciano così a random)

"Perché ne sentivo il bisogno"

Disse ridendo (e certo, capita a tutti! Da oggi se sentite il bisogno di stuprare qualcuno, fatelo! Ma mi raccomando solo nei giardinetti abbandonati)

"Io non ho finito di interrogarti!"

"Va bene, dimmi tutto ciò che vuoi sapere"
Disse divertito

"Ho capito che hai detto a tutte del messaggio perché avevamo litigato ma perché poi sei corso fuori?"

Mi sorrise e rispose

"Semplicemente avevo capito che era esagerato ciò che ti hanno detto e volevo scusarmi ma quando sono uscito ho visto Janine con te e mi ha cacciato.. Anche se poi tu hai gridato e lei mi ha urlato contro tutto il calendario, quando ebbe finito arrivai a casa tua ma non avevo il coraggio di parlarti, così mi sedetti sulle scale e poi tu sei uscita, il giorno dopo volevo rimediare e così beccai Janine che entrava a scuola e le dissi di tornare da te ma disse solo parolacce e quindi mi sentivo in colpa per averti rovinato la vita, così ho deciso di non venire più a scuola"

Disse tutto d'un fiato (no, è impossibile dire tutta quella roba con un respiro)

Smile. ~Mika~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora