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La luce del sole mi sveglia. Strofino gli occhi e do uno sguardo al telefono per vedere l'ora: 11:57. Bene! Siamo in piena estate e posso dormire quanto voglio.
<sveglia pigronaaa!!> urla mia madre.
<uffa mamma ma non ho voglia di alzarmi!>> mi lamento come ogni mattina. Con svogliatezza mi alzo e prima di scendere a pranzare mi faccio una doccia veloce. Indosso una canottiera un paio di pantaloni corti e scendo in cucina. Trovo i miei genitori già a tavola che aspettano solo me per mangiare.
<oh celai fatta!> scherza papà.
<papà è estate mi sveglio quando voglio> continuo.
Che sbadata! Il mio nome è Giulia e tra una ventina di giorni compio 16 anni. Finisco il pranzo e me ne torno in camera mia. Non esco di casa da quasi una settimana, ovvero da quando quel coglione del mio ex mi ha mollato su due piedi dicendo di essere innamorato di un'altra ragazza. Le mie amiche cercano in tutti i modi di trascinarmi fuori di casa ma oppongo resistenza. Mi metto a letto e mi guardo un film in streaming su internet fino a quando non si illumina il telefono. È una chiamata dalla mia amica Letizia. Decido di rispondere anche se già so cosa vuole.
<Ehii Giuls come stai?>
<ciao Lety, tutto bene te ?>
<sto bene, ascolta sta sera comincia la sagra nel paesino qui vicino, ci vieni vero?>
<ti ringrazio dell'invito ma non ho proprio voglia>>
<alle 21 passiamo a prenderti e niente scuse!>
<no asp...tututut> non mi dà il tempo di finire che mi chiude il telefono in faccia. Non voglio andare a quella stupidissima sagra!

Dopo vari tentativi di chiamate rifiutate da Letizia ci ho rinunciato. Così decisi che per quella sera sarei stata perfetta. Dovevo rimettermi in pista. Trovare un ragazzo e far vedere al mondo in terzo che sono capace di rialzarmi.

Gli altri passano a prendermi alle 21 e ora sono le 18. Ho ancora tempo ma per non fare le cose all'ultimo minuto decido di fare una doccia per togliere tutta la tristezza e lo stress accumulato. Dopo una mezz'ora abbondante esco e mi metto dei vestiti comodi. Poi apro l'armadio alla ricerca di qualcosa per uscire. Visto che è una semplice sagra e non una festa opto per dei pantaloncini bianchi con una maglia in pizzo viola scuro e con le mie amate converse interamente bianche.

Appena mamma mi chiama per cena scendo. La informo che quella sera sarei uscita e ho notato i lei un pizzico di felicità. So che i questa settimana era preoccupata dal fatto che non volevo più uscire ma le cose cambiano. E per tutto questo ringrazio Lety.

Sono le 20:25 e corro in camera a prepararmi. Indosso i vestiti scelti prima e mi chiudo in bagno per sistemare capelli e trucco. Lascio i capelli sciolti. Sono molto lunghi e ricadono sulla schiena. Metto mascara e un filo di ombretto e sono pronta. Niente rossetto non mi piace.

Sento suonare il campanello, sicuramente sarà Lety insieme agli altri. Entro in macchina diretta alla sagra. Noto la presenza di tutti i miei amici che non vedo da tanto, troppo tempo. Matteo, Lorenzo, Michela, Alessandro e ovviamente Letizia.
Dopo dieci minuti arriviamo alla sagra e ci dirigiamo subito nella zona dove si trovava la così detta "discoteca" che consisteva in un picco spazio per noi giovani.

Iniziamo a scatenarci. Alessandro è con la sua ragazza mentre gli altri ballano in gruppo. Con la scusa di essere un po stanca mi allontano dalla pista per fare un giro. Trovo una panchina libera e mi accomodo tranquillamente.

Ero immersa nei miei pensieri quando mi trovo davanti due ragazzi. Aspetta ma io li ho già visti da qualche parte.
Ci penso un po e... Li avevo visti ad un compleanno. Erano più grandi di me da quanto ricordo.
<ciaoo> dice uno di loro.
<Oi ciao> rispondo.
<sei sola?> dice sempre lo stesso ragazzo. Dopo un po ricorso il suo nome...Leonardo ecco come si chiama.
<oh no, sono con degli amici ma sono stanca di ballare quindi me ne sto qui>
<ti dispiace se ti faccio compagnia?>
<oh va bene> no che non va bene, io voglio stare sola.
L'altro ragazzo se ne era andato lasciandoci soli.

Iniziamo a parlare del più e del meno. Lui si era da poco lasciato dopo una storia durata un anno e lo stesso vale per me. Di sicuro lui cercava di dimenticare e ci stavo provando anch'io. Quindi decisi di stare al suo gioco.

Avrò cura di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora