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LUCA
Porto Giulia nella mia macchina. Metto in moto e mi avvio verso  l'appartamento di mia madre. Lei era fuori per lavoro e quindi era libero.
La riprendo in braccio e la porto all'interno.
Mi tolgo la felpa e gliela indosso. La prendo e la abbraccio.
<grazie> dice con la voce spezzata.
Le tiro su il viso. <Ehi ascoltami, quello stronzo non ti farà mai più del male> gli asciugo le lacrime.
<dai vieni di porto in camera di mia madre così potrai riposarti> senza dire nulla mi segue. Apro la porta della camera e la faccio stendere. Gli rimbocco le coperte. Mi siedo sul letto e gli accarezzo la schiena per rilassarla. Ora è più tranquilla.
<ti lascio dormire, buonanotte> dico alzandomi. Sto per spegnere la luce quando la sento parlare.
<a-aspetta> dice così piano che a malapena si sente.
<puoi restare? Ho paura..> mi chiede con gli occhi pieni di paura. E come non capirla dopo quello che ha subito.
Mi risiedo sul letto.
<stenditi qui accanto a me> faccio come dice. Si gira verso di me e mi abbraccia poggiando il viso sul petto. Ricambio l'abbraccio. Continuo ad accarezzarle la schiena e poco dopo si addormenta. È così indifesa. La proteggerò sempre. Quello stronzo non deve metterle più le mani addosso o glie le taglio.

GIULIA
Un raggio di sole mi sveglia. Strofino gli occhi. Non sono in camera mia. Ci metto un po a capire cosa era successo ieri. Una lacrima mi scende sul viso. Decido di alzarmi e mi metto alla ricerca di Luca. Giro un po per le stanze    ma non lo trovo. Scendo in cucina e lo vedo lì a darsi da fare ai fornelli.
<Ehi> attirò la sua attenzione.
<buongiorno, va meglio?> chiede abbracciandomi. Annuisco.
<dai vieni ho scaldato il latte>
Mi siedo al tavolo e poi mi porge una tazza con latte e caffè. <grazie per tutto quello che fai per me>
<lo faccio con piacere>
<aspetta ti porto i biscotti> gli brillano gli occhi. È così premuroso. Tira fuori un sacchetto e subito li riconosco quei biscotti.
<no, non ci credo! Sono i miei preferiti> gli faccio notare.
<Bhe sarà una coincidenza ma i Batticuori sono anche i miei preferiti>

Sento il mio cellulare squillare e... CAZZO era mia madre!!!
<pronto mamma!>
<Giulia a che ora torni?>chiese tranquilla e come lei mi tranquillizzai.
<non so quanto vuoi mamma>
<fai con comodo tanto io e il papà abbiamo un pranzo di lavoro>
<ok mamma allora vedrò quando tornare, ciao!>
Finisce la chiamata.

<dei tornare a casa?> chiede con gli occhi da cucciolo.
<i miei sono fuori a pranzo quindi posso tornare quando voglio> vidi un sorriso spuntargli.
<vieni qui che ti abbraccio> ci abbracciamo e restiamo così.
<come sei piccolina>
<ehiii!! Guarda che ho solo sedici anni mentre tu ventuno> lo sento ridere.
<comunque...Grazie per ieri sera non voglio immaginare come sarebbe andata a finire se non fossi venuto in mio soccorso> dico con un tono di voce molto bassa e ricordando l'accaduto della sera prima cominciano a scendere delle lacrime.
<D'ora in avanti avrò cura di te> dice asciugandomi le lacrime.

Avrò cura di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora