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È immobile qui difronte a me. Lo sguardo fisso sul mio che poi cade sulle mie labbra. Poggia delicatamente una mano sul mio fianco destro e l'altra la porta sul mio viso. Mi avvicina più a lui. Sento il suo respiro sempre più vicino fino a sentire il contatto delle sue labbra con le mie. Un bacio casto. Poi si stacca poggiando la fronte sulla mia. Questo ragazzo mi sta stregando. Ok.

Poco dopo si fionda di nuovo sulle mie labbra approfondendo il bacio con la lingua. Wow ci sa fare il ragazzo. Ricambio il bacio avvolgendo le braccia al suo collo.

Fummo interrotti dal suono del mio cellulare. Era Matteo che mi chiamava.
Mi stacco per rispondere.
<Ehi principessa dove sei?> mi chiamava sempre così e non mi dava molto fastidio, anzi.
<arrivo arrivo un attimo> dico sbuffando.
<Mi dispiace ma devo andarmene>
<vieni qui> dice Leo.
Si avvicina e mi dà un altro bacio mente le mani scendevano verso il mio fondo schiena, ma lo bloccai scappando dagli altri o mi avrebbero lasciata qui.

Entro in macchina tutta sorridente.
<ti hanno drogata?> scherza Matteo
<cretino, sono solo felice> gli dico facendogli la linguaccia. Era seduto di fianco a me e durante il viaggio di ritorno mi addormento poggiandomi a lui.

Sento qualcuno accarezzami i capelli. Sta dicendo qualcosa ma non riesco a capire cosa. Strofino gli occhi per capire chi è. Matteo.
<principessa siamo arrivati al suo castello è pregata di scendere> sorride dolcemente
<Mhhh ho sonno> mi lamento appoggiandomi di nuovo a lui.
<dai ti accompagno alla porta> che gentile.

Ho talmente sonno che appena Matteo mi saluta con un bacio sulla guancia mi dirigo in camera mia stile zombie e mi butto sul letto addormentandomi.

^il giorno successivo^

Vengo svegliata dal fastidioso rumore provocato dall'aspirapolvere. Proprio di mattina mentre io dormo deve pulire? Già mi sono alzata con il piede sbagliato.
Controllo il cellulare e ci sono due messaggi. Entrambi di Leo.

#Buongiono
#ti va di uscire nel pomeriggio?

Ora la giornata sta già andando meglio. Rispondo accendo l'invito e scendo a fare colazione. Erano le dieci passate ma avevo fame e non potevo resistere fino a mezzogiorno.

Mi squilla il telefono: è Lety.
<Ehii tesoro com'è andata ieri sera?>
<oii è andata bene, dire che mi ha baciato è poco>
<Giulia colpisce ancora, così si fa>
<ah comunque oggi pomeriggio usciamo>
<Mhhh allora è una cosa seria eh?!>
<non lo so vediamo come va>

Ci salutiamo e torno in camera per dare una sistemata. Sembra sia scoppiata una bomba.

Sistemato il casino scendo in sala per pranzo.
<ciao mamma,ciao papà>
<Ehi allora come è andata ieri?>
<bene ci siamo divertiti un sacco> non posso dirgli di Leo almeno non ancora.
<ah più tardi esco con gli altri dobbiamo comprare delle cose>
Un'altra bugia. Ma vabbè.
<non tornare troppo tardi>
<va bene papà> è molto premuroso.

Indosso una gonna a vita alta con un top a strisce. Indosso le converse e sono pronta per uscire.
Ci siamo dati appuntamento ad un bar al centro. Entro nel bar e in lontananza lo vedo. Capelli castani corti che indossava dei semplici jeans corti e una maglia bianca.

Si accorge della mia presenza e mi viene in contro.
<sei ancora più bella di ieri>
<grazie ma io non amo molto i complimenti> deve piantarla.
<oh scusami>
<tranquillo>
Ci sediamo e prendiamo un gelato. Fragola e cioccolato entrambi. Finito di mangiare ci alziamo per fare una passeggiata. Mi cinge i fianchi poggiando il suo bacino sul mio di dietro. Mi ha dato fastidio questo gesto, ma cerco di non pensarci. Mi prende per mano e passeggiamo tranquillamente.

Veniamo nuovamente interrotti dai suoi amici, come la sera precedente. C'erano tutti. Gabriele, Riccardo e Luca.
<ma quindi state insieme?> chiede Riccardo. Lo dice con un tono quasi schifato il che mi fa innervosire ma decido di mantenere la calma e non spaccargli la faccia.
Leo indica le nostre mani intrecciate come per dire : coglione non lo vedi?
<lasciatelo perdere oggi è di cattivo umore> dice Luca. Sembra il più calmo del gruppo.

Salutiamo i ragazzi e continuiamo la nostra passeggiata.
Guardò l'ora ed era ora di rientrare.
<scusami ma tra non molto dovrei essere a casa e mi ci vogliono quindici minuti da qui, quindi dovrei proprio andare>
<non ti preoccupare, se vuoi ti accompagno io, sono venuto i macchina ci metteremo due minuti ad arrivare>
Ci pensai un po. Non sapevo se fidarmi di lui. Ma se non mi fidavo dovevo tornarmene a casa a piedi e avrei fatto una faticata. Quindi accettai il passaggio.

Ci avviammo al parcheggio dove aveva lasciato la macchina e ci accomodiamo al suo interno. Inizia a baciarmi con passione e sentivo le sue mani, che circondavano i miei fianchi, scendere fino al sedere. Mi irrigidii di colpo ma lui se ne fregò e continuò. Lo allontanai un po turbata. Aveva tre anni più di me ma io non potevo andarci a letto, lo conoscevo appena. Mi accompagnò e prima di scendere mi salutò con un bacio chiedendomi se stasera sarei stata alla sagra ma gli dissi di no. Non mi andava e poi avevo paura. Paura di cosa volesse da me.

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