4. Freud
-Mh, noi andiamo.-
-Perchè? Guardate che non date fastidio.-
-No, non è per te. E' che abbiamo ancora varie cose su cui informarci prima di incominciare scuola, visto che per noi è ancora un luogo nuovo.-
Kat e Alys si alzano, dirigendosi alla porta.
-Ah, okay. A dopo allora.-
-Ciao!-
Sorridono, chiudendo la porta alle spalle.
Sono comunque convinta che se ne siano andate per motivi ovvi.
George mi rivolge lo sguardo.
-Posso sedermi?- Sorride.
-Ahm, sì, certo. Fai come se fosse casa tua.- Sorrido di rimando, sentendomi in colpa per aver dimenticato di chiederglielo. -Cosa posso offrirti?-
-Ehm, no, non disturbarti. Sto bene così.-
Alzo un sopracciglio.
-Ti prego, non fare come gli altri che ora mi vedono come un'incapace che non può più far niente.-
-No, ti assicuro che non è per quello. Se sono qui è perchè voglio farti compagnia e sapere come stai.-
-Bhè, sto bene. Oltre al fatto che ora hanno tutti pietà di me, e nessuno mi vede più con occhi normali. Bensì mi guardano con gli occhi da malata.-
-Nessuno? Io ti vedo con occhi normali. Ti vedo con gli stessi occhi con cui ti ho vista alla festa di Halloween, e devo ammettere che sei una bella ragazza.-
Sorrido livemente.
Lo pensa sul serio, o lo dice per compatimento?
-Grazie. Anche tu sei un bel ragazzo.-
I nostri sguardi si perdono l'uno nell'altro, ed improvvisamente la suoneria di un cellulare mi risveglia dal mio stato di trance.
Si tasta i pantaloni e tira fuori il cellulare dalla tasca.
-Pronto? ...Ciao, dimmi....Ora? Dimmi che non sei serio... Sono impegnato... Va bene, va bene...Arrivo, ciao.-
Torna a fissarmi negli occhi e sorride, portandosi i capelli indietro.
E stranamente quella sua maniera di toccarsi i capelli mi ricorda...
No, non mi ricorda nessuno.
I maschi con i capelli lunghi si toccano sempre i capelli, è un abitudine dei maschi... Non solo, (suo)
-Maya.. Mi stai ascoltando?-
La sua voce mi riporta in vita reale.
-Cosa?... Sì, sì. Dicevi?-
-Mi è sorto un impegno proprio ora.. Devo andare.-
-Oh... Ehm, fa niente, fai pure.-
Si avvicina e mi prende la mano, inaspettatamente. Mentre io alzo lo sguardo per incontrare i suoi occhi grigio azzurri.
-Questo nostro incontro non è cancellato, ma semplicemente sospeso. Se mi dai l'opportunità, Sabato sera mi piacerebbe invitarti a cena..-
Sul mio viso un espressione confusa, e socchiudo la bocca per tentare di spiegargli qualcosa, ma sembra che proprio non ne voglia sapere.
-Non puoi dire di no...- Sorride, ed i suoi occhi sembrano improvvisamente quelli di un cucciolo.
-George.. Guarda le mie condizioni. Come fai ad essere fiero di volermi portare fuori, in queste condizioni?-
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Inevitabile Passione
ChickLitDopo esser stata in coma per una settimana, Maya si risveglia dall'operazione solo per scoprire una notizia scioccante che sconvolgerà definitivamente la sua vita. Marcus non se la darà vinta e tornerà a cercarla. Mentre i due cercheranno di recuper...