La notte delle crisi
(Capitolo 3)Mia mamma è restata sveglia tutta la notte, a me abbracciata per la maggior parte del tempo.
Non si è mai addormentata neanche per un secondo.
Le crisi le aveva contate una ad una, ora dopo ora.La mattina dopo, il medico ha chiesto quante crisi ho avuto, a mia mamma.
Parlava in mia presenza, tanto, era sicuro che non stavo capendo niente di ciò che diceva.
Mia mamma con un viso pallido e con gli occhi lucidi, gli ha detto che ne ho avute 54 in tutta la notte, cioè le 12-13 ore precedenti.
Il medico si è spaventato ed è corso dal neurologo per fare una diagnosi precisa.In quegli anni la patologia che avevo non era diffusa, mia mamma ha letto che colpiva l'1% del mondo, oggi è molto più diffusa e più facile da curare.
Viene dai bambini piccoli, agli adolescenti fino agli anziani.
Insomma può venire a qualsiasi persona, senza apparenti motivi.La diagnosi non è arrivata per molto tempo. Passavano le ore, ma nulla, nessuna novità. Il tardo pomeriggio seguente, è arrivato il medico, dicendoci che non sapeva cosa fare. Era la prima volta, che capitava una cosa del genere in quell'ospedale.
Ha chiamato fuori dalla stanza, per andare nel suo ufficio.
Ha detto a mia mamma e a mio padre, che avevo un "piccolo male".
Mia mamma, visto che a quei tempi era chiamato così, ha pensato che il dottore intendeva che potevo avere un cancro.