"Sei una di noi ora"

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28-10-43

Ormai era passata quasi una settimana da quando Dante aveva bussato a casa mia. 

Quasi una settimana dal rastrellamento. Quasi una settimana di speranze che si affievoliscono... Mio fratello non è ancora tornato come mi aveva promesso... Ricordai una piccola nota a fine pagina nella sua lettera che ormai ho bruciato da tempo.

Diceva esattamente:

"Qualora io non dovessi mantenere la mia promessa, cercami. Non morirò, ma se non mi presento la sera del 23 Ottobre vienimi a cercare. Non metterti in pericolo per favore. Fatti aiutare da Falce e Mingo, siamo sempre insieme, loro sapranno di me. Ti voglio bene."

"Basta." Dissi balzando giù dalla poltrona.

Dante mi guardò interrogativo.  Erano quasi le 10 del mattino.

"Che ti prende?" Mi disse

"Dobbiamo andare al comitato. Devono aver pronti i documenti, noi volenti o nolenti dobbiamo partire, devo cercare mio fratello."

Dante mi fece un mezzo sorriso di intesa.

"Mi piaci, ragazza. Andiamo"

Andammo al comitato, i documenti erano arrivati la sera prima, fantastico.

Tornammo a casa a mangiare qualcosa, Dante prese una valigia e ci mise dentro la divisa con la pistola. Lasciammo il suo fucile ad un ragazzo del comitato, non sapevamo cosa ne avrebbe fatto, ma tanto arrivato su se ne sarebbe procurato un altro.

"Ciao mamma, vado ad accompagnare Dante. Se non mi vedi di ritorno non spaventarti, sarò con Emilio"

"Va bene tesoro, ma fa attenzione, salutami tuo fratello"

Le sorrisi "Va bene mamma, ciao, ti voglio bene"

"Anch'io" mi abbracciò, abbracciò Dante e andammo via. 

Andammo alla stazione, le nostre esenzioni erano in regola e salimmo sul treno. Un signore suonava una musica strana con la sua fisarmonica, mi faceva pensare ad un nuovo inizio, all'inizio di un'avventura che sarebbe stata lunga e pericolosa, ma bellissima e senza precedenti che sarebbe stata di un finale felice.

"Giulia, giulia!" Dante mi "tirò fuori" dal mio mondo quando trovò un posto.

Il viaggiò durò un paio d'ore, arrivammo verso le 4 del pomeriggio.

"Vieni, si va di qua! Questa zona la conosco"

Seguii Dante ma ad un certo punto il mio stomaco brontolò. Rimasi interdetta e risi.

"Hai fame?" Disse Dante

"Nono! Tranquillo" 

"Ti prometto che quando arriveremo su ti faccio dare qualcosa da mangiare. Dormi con noi stanotte"

"No ma figurati. Torno a casa"

"Ma smettila! Mi hai tenuto per così tanto tempo da te, lascia che ricambi anche se in piccola parte il favore che mi hai fatto, mi hai salvato la vita"

Sorrisi a quella affermazione, mentre lui ricominciò a camminare.

Al tramonto qualcuno ci fermò. 

"Chi va là?" Mi spaventai a morte. 

"E adesso?" Dissi a Dante. Lui rise.

"GUFO! HAHAHAHA VECCHIO BASTARDO! SONO IO, DANTE!"

"DANTE?!" Urlò lui

"RAGAZZI, E' TORNATO DANTE!" Dai cespugli uscirono circa una ventina di uomini che ci corsero incontro e si buttarono tutti sul ragazzo affianco a me. Stetti lì sorridendo finché quello che sembrava fosse il comandante esordì con:
"Hahaha vecchio marpione! Vai in pianura e ti trovi la ragazza! E che ragazza!"

Nella notte ci guidano le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora