Una buia notte del '43

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*Flashback*

12-09-1943

Il silenzio. Regna il silenzio in questa stanza. Oggi è il compleanno di mio fratello Emilio, eppure nessuno è felice.

Classe 1923, questo significa che alla prossima chiamata alle armi lui dovrà essere presente. Lui si rifiuta. Lui dice che non farà mai parte di quei "bastardi sifilitici" che hanno preso il nostro papà e gli hanno fatto chissà cosa perché non la pensava come loro. Non siamo comunisti, solo, non ci piace il fascismo, tutto qui. La mia mamma tiene Emilio tra le braccia, non abbiamo una torta, la farina è troppo costosa e non si trova facilmente ma va bene così.

D'un tratto, mio fratello si alza in piedi. "No mamma. Io non rispondo alla chiamata alle armi."

Mia mamma si alzò in piedi quasi mio fratello avesse detto un'eresia. Era molto più bassa di lui, Emilio è uguale al mio papà. E' alto 1,85 scarso, ha degli occhi castani sul verde ed i capelli di un castano scuro quasi nero che erano sempre in disordine. 

"Mamma, io vado con Giulio e gli altri"

"No! Ti nascondiamo noi, però ti prego, lo sai cosa ti fanno se ti prendono, vero?"

"Lo sai cosa faranno a voi se scoprono che mi nascondete?"

Scese il silezio e mio fratello andò in camera sua. Erano le due del mattino ed entrò in camera mia. "Sorellina... Sei sveglia?"

"Dimmi" Dissi aprendo gli occhi

"Non voglio che vi succeda niente, fate sparire le mie cose. Io per te non esisto, tu non hai mai avuto un fratello, fallo per me ti prego. Nessuno mi chiamerà più Emilio. Da oggi in poi sarò Tempesta."

"Cosa? Perché?!" Mi stavano salendo le lacrime agli occhi.

"No no, non piangere per favore" disse mettendo la mano sulla mia guancia e accarezzandola per poi estrarre una busta dalla sua tasca.

"Questa è per te. Non darla a nessuno, leggila, imparala a memoria poi bruciala."

"Cosa è?" Chiesi prendendola
"Informazioni. Il mio nome di battaglia, il nome della mia brigata, il colore del fazzoletto che ho al collo e i nomi dei miei comandanti con i loro nomi di battaglia" Annuii senza dire nulla.

"Quindi... tu parti a fare il partigiano?"

"Esatto sorellina... Lo faccio per noi... Tornerò al tuo compleanno, te lo prometto! E... nel caso io non tornassi..."

"No! Non succederà! Tu tornerai! Te lo dico io!"
Sorrise amaramente. 

"Giusto! Tornerò!" Non era convinto 

"Ma metti caso che non lo so, ho trovato una ragazza e vado da lei ed è tanto lontana... Tu chiedi ai miei comandanti. Se loro non ci sono, cerca la mia brigata."

"Ma come farete a sapere le cose dalla città? E se arrivano a prendervi? Non credo che rimarranno al loro posto sapendo che voi siete lassù..."

"Non ti preoccupare. Il popolo è dalla nostra parte, o almeno, molti lo sono. Poi qualcuno farà da staffetta per il comitato."

"Capisco... Posso... Posso aiutarti in qualche modo? Insomma. Sono giovane è vero, ho solo 16 anni, posso portarvi da mangiare..."

"Hahaha, dai, non ne abbiamo neanche per noi da mangiare"

"Mh... Senti e se..."

"Se?"

"Se facessi la staffetta?"

"Cosa? Tu sei pazza! Trovi un posto di blocco e? Se ti trovano dei documenti nella borsa ti fucilano sul posto! No, non se ne parla!"

"Non troveranno mai nulla, fidati di me. Sali adesso?"

"Si..."

"Su che monte?"

"Ortigara"

"Bene... sta attento, e ti prego, mantieni la tua promessa! Il mio compleanno è il mese prossimo, ricordi?"

"Certo sorellina, il 23 Ottobre! Come dimenticarlo. Ti voglio bene, ci vediamo. Abbi cura della mamma e fai la brava. Vai a scuola ma non trovarti un ragazzo! Altrimenti se la vede con me! Anche se sono in montagna vengo a saperle le cose eh!" Disse facendomi l'occhiolino per poi darmi un bacio sulla fronte. Lo abbracciai e poi andò via.
*Fine Flashback*













Salve! Avevo intenzione di iniziare questa storia. Voi che ne pensate?

Buon anno e buone feste a tutti.

-Jade





Nella notte ci guidano le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora