capitolo 11

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"Bambolina non devi avere paura di me, ci divertimento molto insieme" disse continuando a tenere in faccia quel ghigno che tanto odiavo.
Dopo quelle parole vidi solo il buio.

Tamara pov's

Mi svegliai di colpo sperando fosse solo un brutto incubo, ma invece era tutto reale.
Mi sentii proprio come una cavia da laboratorio.                                        Prima mi rapisce un vampiro carino ma sempre un vampiro rimane, mentre adesso mi trovo chiusa in questo lugubre posto senza avere la minima idea di dove mi trovo.

Luke pov's

La cercai ovunque senza trovarla, sperai davvero stesse bene.
Ma che sto dicendo??!! Io, che spero che qualcuno stia bene?! Soprattutto se si tratta di una semplice e ridicola umana...
Cosa mi stai facendo piccola?...

Da solo non riuscirei mai a trovarla quindi chiamai Zay che in poco tempo mi raggiunse, iniziammo di nuovo a setacciare la foresta.                              Di colpo iniziai a sentire il suo odore ma la traccia scomparse all'improvviso come se si fosse disciolta nel nulla.

Tamara pov's

Cercai  inutilmente di muovermi ma mi accorsi di essere legata.

La porta venne aperta rivelando il ragazzo che mi aveva rapita nella foresta dicendomi
"Ben svegliata bambolina.  Ora sei ufficialmente di mia proprietà quindi se non vuoi morire non obbiettare intesi?"
Annuii solamente, incapace di parlare.
" Alzati schiavetta ti faccio conoscere la tua nuova amica" repplicó liberandomi i polsi ormai doloranti per le corde che li tenevano legati.
Mi alzai a fatica e ci avviammo verso la porta, dopo aver passato un lungo corridoio arrivammo nella sala da pranzo dove notai una ragazza chinata per terra intenta a pulire il pavimento.
" Aurora spiega a Tamara le regole che vanno rispettate, ci vediamo a pranzo." disse il ragazzo  freddamente mentre se ne stava andando.

Mi avvicinai alla ragazza, aveva i capelli biondi e mossi che le richiedevano dolcemente sulle spalle e dei bellissimi occhi azzurro oceano che avrebbero incantato chiunque.
" Ciao, io sono Aurora.
Sai, qui noi non contiamo praticamente nulla, siamo come marionette che comandate si muovono a suo piacimento" disse con un tono abbastanza triste.
Mi chiesi se le fosse capitata la mia stessa cosa, ma ebbi paura a chiederlo.

##

Quel giorno non avrei pranzato, ordini del ragazzo ma sarei dovuta andare nella sua camera.            Quando lo dissi ad Aurora scoppiò a piangere e mi abbracció facendomi gli auguri.

Arrivai davanti alla sua porta che venne subito spalancata.
Lo vedí seduto che mi aspettava e quando i miei occhi incontrarono i suoi notai che era proprio un bel ragazzo, biondo occhi azzurri e un fisico da dio Greco.

Rapita da un vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora